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Professionista inconsapevole? Non se lo può permettere

Alfredo PIccaluga, dottore commercialista
Alfredo Piccaluga

Alfredo Piccaluga

gio. 3 maggio 2018

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Il tempo in cui il professionista poteva serenamente svolgere il suo mandato demandando a terzi problematiche amministrative e incombenze fiscali, volge oramai al tramonto. In epoca di digitalizzazione, di internazionalizzazione delle professioni e – ahimè – di scarsa indulgenza della Pubblica amministrazione, non è più concesso concentrarsi sul proprio operato professionale senza avere al contempo una preparazione di base su temi giuridici, amministrativi e fiscali.

Sia chiaro l’organizzazione dell’Erario è estremamente più evoluta di quanto non lo fosse anni fa ma la semplificazione fiscale tanto paventata tarda a manifestarsi. Vi è anzi una recrudescenza delle incombenze. Questo nonostante gli intenti professati da un Legislatore dimostratosi coerente nei suoi proclami e ritardi a dispetto dei diversi colori politici che si sono avvicendati.

Se da un lato è in effetti divenuta realtà la “compliance” con i contribuenti, che garantisce finalmente l’apertura di un dialogo preventivo in luogo alla sanzione immediata in caso di presunti errori, d’altro canto è tangibile l’intensificazione degli adempimenti e dei controlli. E con essa anche la severità dimostrata su inottemperanze talvolta davvero residuali.

Si pensi anche solo al c.d. Sistema Tessera Sanitaria. Una trasmissione dati obbligatoria per mettere a disposizione dell’Agenzia delle entrate le informazioni concernenti le spese sanitarie sostenute dai cittadini. Il tutto per permettere al Fisco di sbandierare l’efficienza delle nuove “dichiarazioni precompilate” da questi introdotte. Complimenti all’Erario… ma il lavoro lo facciamo noi. E gratis. Anzi con sensibile aggravio di costi e con rischi inusitati visto che si paventano sanzioni di decine di migliaia di euro erogate peraltro non per un oggettivo illecito, ma anche solo per semplici dimenticanze o errori.

A queste incombenze relativamente recenti, si aggiunge poi un estro creativo radicato nell’esercizio dei controlli classici. Lo scorso febbraio ad esempio l’ordinanza n. 4168 della Corte di Cassazione ha dato ragione al Fisco in un contenzioso ai danni di uno studio odontoiatrico perché aveva ritenuto di poter ricostruire i redditi del dentista basandosi in via prevalente sul numero di guanti monouso da questi utilizzati.

Sui guanti… tutto li. Ad ogni paio doveva corrispondere un paziente e l’importo dell’onorario per paziente lo avrebbe deciso l’agenzia delle entrate in via “induttiva”. Il che sarebbe per tutti fonte di ilarità, non fosse per l’enorme danno cagionato al dentista. Ed i guanti gettati? Le scatole perse? Il cambio frequente a dimostrazione di una particolare attenzione igienica? Il fatto che il dentista fosse risultato in regola con le scritture contabili e finanche con gli studi di settore? Nulla da fare. Il «guantometro» - come lo ha ribattezzato il Sole 24 ore – non ha perdonato.

Dinnanzi a queste incombenze non resta al professionista che formarsi preventivamente onde prevenire quanto più possibile le problematiche. E non può essere una formazione superficiale, bensì costante e continua. La disinformazione infatti è dietro l’angolo, spesso rilanciata anche da riviste di categoria.

Si pensi all’introduzione dell’Iri, che a detta di molti avrebbe dovuto garantire importanti risparmi fiscali anche agli studi medici, ma che in realtà era espressamente interdetta ai professionisti. Eppure la “bufala” trovò amplio spazio per diversi mesi. Più di recente è stata la volta della deducibilità integrale dei corsi di aggiornamento che a detta di molte riviste sarebbe già attiva sin dal momento in cui venne presentato il disegno di legge, ma che nella realtà dei fatti è divenuta una possibilità concreta solo da pochi mesi.

L’assenza di talune nozioni o anche solo la loro scarsa conoscenza è oramai un vero è proprio male latente… per fronteggiare il quale solo un dialogo costante con il proprio consulente e, soprattutto, una formazione costante e qualificata fungono da terapia. Quest’ultima in particolare, tanto più che la formazione professionale ora è realmente tutta deducibile.

Questi argomenti saranno trattati durante il congresso “Trasformare lo studio odontoiatrico in un’impresa di successo_2” che si terra a Marina di Carrara dal 21 al 22 settembre 2018. Scarica QUI la brochure provvisoria.

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