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Riportiamo alcune considerazioni su un case report descritto da un odontologo forense con oltre trent’anni di esperienza, tacendo, per ovvi motivi di opportunità, i nomi dei protagonisti – paziente, odontoiatra operante, consulente tecnico di parte e di ufficio.
Descrizione
La paziente B.M. si rivolge, nell’anno 2002, alle cure di un odontoiatra in una città della Lombardia, per cui viene proposto e concordato un piano riabilitativo complesso consistente nell’inserimento di elementi implantari all’arcata superiore, specificatamente in posizione 13-14, 23-24 e 18 (Tuber mascellare, denominato anche impianto-pterigoideo), seguito da riabilitazione protesica fissa. Un altro impianto posizionato in sede 28 viene successivamente rimosso perché fallito. La situazione chirurgica definitiva risulta nella RX OPT mostrata nella Fig. 1.
Alla paziente viene conseguentemente posizionata una protesi fissa provvisoria in acrilico, sempre all’arcata superiore. Inizia una serie di problematiche particolarmente importanti dal punto di vista odontostomatologico e con coinvolgimento di strutture extrastomatognatiche, che portano all’interruzione del programma riabilitativo programmato, senza l’esecuzione del manufatto definitivo. Dopo il classico percorso di contrapposizione medico-paziente, la controversia giunge dinanzi al Tribunale Civile. Non vengono qui descritti ulteriori aspetti del caso, in quanto scopo di questa breve esposizione non è la disamina clinica estetico-funzionale odontoiatrica, ma evidenziare il particolare iter procedurale medico-legale verificatosi.
Nella perizia del Consulente di Parte del 2003 (CTP iniziale, diverso dallo scrivente) si legge infatti: «All’esame ortopantomografico si nota: n. 3 pianti di destra di cui quelli in zona 13 e 14 scarsamente osteointegrati e presentanti una preoccupante invasione del cavo sinusale di destra (peraltro con note evidenti di opacità). A sinistra la presenza di n. 2 impianti endossei scarsamente osteointegrati e abbondantemente coinvolgenti la cavità sinusale di sinistra che presenta opacità diffusa».
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