La branca odontoiatrica più frequentemente coinvolta nel contenzioso è la protesi. Il fallimento di un trattamento riabilitativo può dipendere direttamente da un errore commesso in fase di progettazione o di realizzazione dei manufatti, da fratture meccaniche dei materiali utilizzati, (scelti in maniera non idonea o per la loro scarsa qualità o per la presenza di abnormi carichi parafunzionali) ma è legato molte volte al mancato successo di terapie endodontiche e/o ricostruttive dei pilastri naturali, ad insuccessi implantari su base biologica o meccanica, ad errata gestione dei supporti parodontali tale da compromettere la validità funzionale e/o estetica.
Complessa può risultare l’esecuzione di protesi in pazienti portatori di malattie sistemiche e, diversamente, protesi incongrue o non controllate possono determinare l’insorgenza di patologie orali talora non diagnosticate o individuate tardivamente. La responsabilità è sempre e soltanto del protesista? Quali sono le idonee coperture assicurative? Quali i riflessi sulla pratica clinica delle più recenti introduzioni normative o dei pronunciamenti giurisprudenziali in tema di responsabilità professionale?
Questi i temi trattati nel 4° Congresso Nazionale dell’Accademia Italiana di Odontoiatria Legale – OELLE, che si svolgerà a Bologna il 30 e 31 ottobre prossimi, di grande interesse per ogni Odontoiatra, per l’esercizio di una odontoiatria consapevole e non difensiva, e per tutti coloro che si occupano della valutazione del danno relativo alla sfera odontostomatologica.
Info sul sito: www.oell.org
La responsabilità in protesi
Con la richiesta di cure si instaura tra sanitario e paziente un rapporto giuridico definito contratto dal quale derivano delle obbligazioni in cui si ...