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Il paziente di anni 46 si presenta con difficoltà alla masticazione sul lato destro. All’esame clinico si evidenzia un rigonfiamento ascessuale nell’area vestibolare del secondo molare superiore (Fig. 1) con sondaggio di 2° grado della forcazione e mobilità di grado 1.
All’esame radiografico (Fig. 2) si evidenzia sul 17 un’area di radiotrasparenza inter-radicolare congiuntamente a un difetto osseo orizzontale in zona distale.
L’elemento dentario risponde negativamente ai test di sensibilità pulpare (termico ed elettrico) e risulta dolente alla percussione. La diagnosi è di necrosi pulpare e la terapia consiste nel trattamento endodontico che viene eseguito in un’unica seduta. Si presume quindi che l’interessamento della forcazione dipenda dall’infezione all’interno del sistema canalare e non sia di pertinenza parodontale. La sagomatura dei quattro canali viene realizzata con strumenti rotanti in nichel-titanio e l’otturazione con la condensazione verticale a caldo della guttaperca (Figg. 3, 4).
Completato il trattamento endodontico si procede alla chiusura della cavità d’accesso con materiale da otturazione provvisorio.
La visita di controllo effettuata dopo una settimana permette di osservare la normalizzazione della zona vestibolare del 17, la scomparsa del sondaggio di 2° grado della forcazione vestibolare e l’assenza di mobilità, dati che confermano l’origine endodontica dell’infezione (Fig. 5).
Nella medesima seduta viene eseguito il restauro post-endodontico, onde evitare una possibile ricontaminazione del sistema endodontico e ridurre il rischio di frattura verticale dell’elemento (Fig. 6).
Nella radiografia di controllo a cinque anni si osservano la regressione delle radiotrasparenze e la stabilità del difetto osseo orizzontale distale (Fig. 8).
L'articolo è stato pubblicato sul numero 06 di Dental Tribune Italy (speciale Endo Tribune) 2012.
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