Zoom è uno strumento sicuro?

Search Dental Tribune

Zoom è uno strumento sicuro per la formazione online del settore odontoiatrico?

Monique Mehler, Dental Tribune International

Monique Mehler, Dental Tribune International

gio. 23 aprile 2020

salvare

Sembra che tutti stiano usando Zoom. Ma i suoi difetti nel tutelare la sicurezza dei dati hanno sollevato domande in tutti I settori del mondo.

LIPSIA, Germania. Durante la pandemia di Covid-19, riunioni virtuali, teledentristry e formazione online sono diventati più importanti che mai. Esistono molti servizi di teleconferenza tra cui le associazioni e le aziende possono scegliere per organizzare eventi e webinar e parlare con i pazienti. Molti sembrano aver scelto una piattaforma sempre più popolare, chiamata Zoom meeting. Si tratta del prodotto principale di Zoom Video Communications, con sede a San Jose, in California, USA. Tuttavia Zoom ha ricevuto forti critiche per le sue pratiche di raccolta dei dati e diversi altri problemi riguardanti la sicurezza.

Alla fine di marzo sono comparsi online numerosi articoli che hanno esaminato criticamente la politica sulla privacy di Zoom che avrebbe permesso alla società di raccogliere informazioni direttamente dalle riunioni degli utenti. Questi dati possono variare da trascrizioni video a conversazioni scritte condivise tramite la funzione chat. Secondo una valutazione della Consumer Reports, organizzazione indipendente e senza fini di lucro, “la politica sulla privacy non ha impedito a Zoom di utilizzare tali informazioni personali per indirizzare gli annunci all’interno o all’esterno della piattaforma o per altri scopi commerciali”. Un’analisi dell’esperto sulla sicurezza IT, Mike Kuketz, ha mostrato che Zoom tramette i dati degli utenti a vari fornitori di servizi, non solo quando gli utenti visitano il sito web, ma anche dopo aver effettuato l’accesso con il proprio profilo.

“Qui ogni cosa viene raccolta in un batter d’occhio” ha scritto l’informatica che lavora anche per lo stato federale tedesco del Baden-Wurttemberg, in un post su un blog. “L’uso di Zoom è fortemente sconsigliato” ha concluso.

Zoom per la formazione odontoiatrica online

La crisi del coronavirus ha costretto l’industria dentale a cambiare radicalmente il suo modo di pensare. I webinar, ad esempio, sono sempre stati uno strumento diffuso per permettere ai dentisti di continuare la loro formazione obbligatoria in medicina con i corsi accreditati ECM. Ebbene, ora sono più importanti che mai perché i congressi, i convegni, le riunioni e gli altri eventi non possono avere luogo a causa dei provvedimenti degli Stati per fare fronte all’emergenza sanitaria. Attualmente le associazioni professionali, come l’American Dental Association (ADA) e aziende come la società israeliana MIS Implants Technologies, utilizzano Zoom per i loro webinar. In risposta alla domanda di Dental Tribune International che ha chiesto all’ADA se fosse a conoscenza delle critiche mosse a Zoom, l’associazione afferma di essere effettivamente a conoscenza delle recenti preoccupazioni sulla sicurezza informatica.

L’ADA è una grande organizzazione con oltre 163 mila dentisti membri e utilizza una varietà di strumenti di comunicazione per supportare il progresso della professione e la salute pubblica.

Secondo l’ADA, la selezione degli strumenti che utilizzano si è basata su una serie di considerazioni, come l’affidabilità, la facilità d’uso per i partecipanti, i costi di fornitura del servizio e l’adeguatezza delle garanzie di sicurezza alla sensibilità del contenuto. L’ADA sottolinea che collabora con i suoi fornitori di servizi per garantire agli utenti la migliore esperienza possibile.

Differenza rispetto alle piattaforme accreditate per la formazione continua in medicina

Le piattaforme webinar accreditate CE, come il Dental Tribune Study Club o i campus e-learning aziendali di Straumann, Ivoclar Vivadent, EMS, Curaden o Henry Schein funzionano con software come Adobe Connect la cui politica sulla privacy indica chiaramente come vengono elaborati i dati ottenuti. Le soluzioni di apprendimento digitale accreditate come quelle prima menzionate offrono molti vantaggi oltre ad un’ accurate protezione dei dati personali. I crediti CE sono accreditati subito dopo il superamento del questionario post-webinar e sono sempre presenti moderatori e supporto tecnico durante la sessione di formazione per fornire assistenza ove necessario. Inoltre, dispongono di un archivio webinar e di una funzione di chat che offre ai partecipanti l’opportunità di fare domande agli esperti.

In un’intervista con Dental Tribune International, l’avvocato Carsten Ulbricht di Stoccarda, in Germania, ha spiegato che le piattaforme dei webinar sono obbligati a garantire la sicurezza per la protezione dei dati dei propri utenti. Si raccomanda di stipulare un contratto di elaborazione dati con Zoom affinchè “le impostazioni siano selezionate dall’amministratore e che il trattamento dei dati sia limitato nella misura necessaria; inoltre i partecipanti alla conferenza devono essere adeguatamente informati sul trattamento dei dati da parte della società organizzatrice e Zoom stesso” ha aggiunto. Come accennato, Zoom è utile nel settore odontoiatrico aldilà dei webinar online. Ogni giorno, anche più volte al giorno, l’organizzazione mondiale della sanità (OMS) organizza conferenze stampa virtuali per rilasciare aggiornamenti sullo sviluppo del covid-19. La University of Michigan School of Dentistry utilizza Zoom addirittura come strumento per il teledentistry, ma i pazienti devono dare il loro consenso informato.

Tuttavia non è chiaro come Zoom elabori ulteriormente i dati condivisi nelle discussioni durante i meeting. Nei termini di leggi sulla protezione dei dati, il loro utilizzo è ancora altamente discutibile. Alcuni hanno vietato l’uso di Zoom. Diversi giorni dopo che sempre più esperti, agenzie di stampa e utenti hanno espresso preoccupazioni su Zoom, l’azienda ha rafforzato le sezioni della sua politica sulla privacy. In un comunicato stampa, il responsabile legale di Zoom, Aparna Bawa, ha sottolineato che i dati personali non vengono venduti e nemmeno i “dati che otteniamo dall’utilizzo dei nostri servizi, inclusi i meeting”. In un post sul blog aziendale, ha continuato dicendo che “non stiamo cambiando nessuna delle nostre pratiche. Stiamo aggiornando la nostra politica sulla privacy per essere sempre più chiari, espliciti e trasparenti”.

Il Ministero della Difesa del Regno Unito, SpaceX e la NASA, solo per citare alcune organizzazioni, hanno vietato l’uso di Zoom al fine di proteggere le informazioni sensibili come la questioni di sicurezza nazionale. Consumer Reports continua anche a sollecitare cautela e ha condiviso suggerimenti su come proteggere la privacy durante la partecipazione ai meeting su Zoom. Ciò include chiedere all’ospite di attivare una funzione che richiede ai partecipanti di fornire il consenso prima che possa iniziare una registrazione, di spegnere il microfono e/o la fotocamera a meno che non si stia effettivamente parlando e di scegliere una fotografia di sfondo diversa. Nonostante tutte le misure di sicurezza che gli utenti possono attuare da soli, la valutazione di Kuketz rimane la stessa: “è possibile che l’uso di Zoom sia conforme alle leggi sulla protezione dei dati, ma per esserne sicuri si dovrebbero conoscere tutti i flussi dei dati. Vorrei sottolineare che solo perché qualcosa è conforme ai sensi della legge sulla protezione dei dati, ciò non significa che sia favorevole alla loro protezione. E Zoom sicuramente non è una garanzia di tutela alla protezione dei dati”.

(Image: Ink Drop/Shutterstock)

To post a reply please login or register
advertisement
advertisement