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Grave paraodontopatia con reazione ossea paradontale associata a deficit vitaminico in stati carenziali

Particolare Fig.9. Palato in norma inferiore. Sul margine alveolare linguale a livello dei secondi e terzi molari si notano creste ossee di forma mammellonata. Tutto il palato è coinvolto da una diffusa apposizione ossea subperiostale, che si sviluppa in forma di creste e mammellonature addensate lungo la sutura palatina fino a coinvolgere i processi palatini dell’osso mascellare (Collezione di Paleopatologia del Museo di Antropologia ed Etnografia dell’Università di Torino, Reperto n. 14).
P. Rizzo, A. Cinti, R. Boano, E. Fulcheri

P. Rizzo, A. Cinti, R. Boano, E. Fulcheri

gio. 3 gennaio 2013

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Inquadramento storico Il campione osteologico preso in esame appartiene alla collezione craniologica etrusco-romana del Museo di Antropologia ed Etnografia di Torino, costituita da 18 crani, rinvenuti a Tarquinia alla fine del XIX secolo (1876-77).

La necropoli da cui provengono i reperti, localizzata presso Corneto Tarquinia, l’attuale Tarquinia, era situata su un altipiano lungo circa 6 Km, accanto al borgo medioevale di Corneto, in direzione dei Monti della Tolfa. L’antica Tarquinia sorgeva invece su un altro altipiano, attualmente designato “Piano della Civita”, parallelo al precedente. Tra i vari sepolcreti presenti, la necropoli che riguarda il materiale esaminato nel presente lavoro è quella situata sul colle dei Montarozzi, il cui nome è dovuto ai cumuli di terra degli ipogei. La maggior parte dei crani proviene dalla località Ripagretta, identificabile presso i “Primi Archi”; altri sono stati ritrovati nella località chiamata “Arcatelle”, la parte più antica della necropoli, e nella zona dei “Secondi Archi”, sulla via Aurelia bis.

Il soggetto
Il cranio oggetto di studio è riferibile a un individuo di sesso maschile di età compresa tra i 35 e i 45 anni. Dal punto di vista della conservazione, il campione si presenta completo in tutte le sue parti pur evidenziando in alcune aree (osso frontale e parti superiore e posteriore del neurocranio) un forte impoverimento della componente minerale dell’osso, sia a livello della superficie corticale sia a livello del tessuto spugnoso.

Descrizione del caso
L’osservazione morfologica a livello macroscopico del cranio in esame evidenzia caratteristiche lesioni osteoproduttive sui margini alveolari dei molari, sia sul lato vestibolare sia sul lato linguale. In particolare si osservano, a livello del lato vestibolare di entrambe le ossa mascellari, creste ossee micro mammellonari che decorrono lungo il margine alveolare dei tre molari per un’estensione di 21 mm, mentre sul lato linguale queste sono presenti solo a livello dei secondi e terzi molari (terzo molare di sinistra perso post mortem), con un’estensione più ridotta, pari a 11 mm. A causa della rarefazione ossea che ha coinvolto anche il lato sinistro del mascellare, non si può individuare in questa zona il limite tra il margine della salienza e quello alveolare; a destra, al contrario, è ben visibile la presenza di una doccia che decorre tra le creste predette e l’alveolo.
A livello del lato linguale, le due formazioni ossee assumono un aspetto di creste mammellonate e sono separate dal margine alveolare anch’esse da due docce profonde circa 1 mm.
Associata a queste lesioni si osserva una diffusa reazione iperostotica sia a margine degli alveoli, sia in corrispondenza della porzione mediale del palato; lesioni osteoproduttive a forma di creste irregolari e salienze mammellonate si repertano poi lungo la sutura palatina fino a coinvolgere i processi palatini dell’osso mascellare. Infine, si evidenziano, a livello di tutti gli alveoli, accentuati fenomeni di retrazione alveolare.

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Discussione
Il quadro complessivo è ascrivibile a una grave paraodontopatia generalizzata; tuttavia, alcune caratteristiche rendono particolare il quadro e consentono di ascriverlo a quelli dovuti a carenze nutrizionali e in particolare ad avitaminosi quali, ad esempio, lo scorbuto, che nell’adulto lascia segni scheletrici specialmente a carico delle ossa del palato e degli alveoli.
Le lesioni riscontrate in questo caso a carico dei margini alveolari rappresentano un’espressione rara, seppure eclatante, del quadro avitaminosico. Le lesioni ossee riferibili allo scorbuto si esprimono in una generalizzata e irregolare aposizione ossea sub periostea, rappresentata in una tuberosità più o meno marcata lungo la linea mediana della sutura palatina, talora esclusivamente circoscritta al toro, laddove è presente il forame palatino, e accompagnata da una reazione iperostotica irregolare di varia entità delle ossa della volta del palato, la quale si manifesta come un’alternanza di creste mammellonate e curvilinee di diversa grandezza.
Inoltre, va considerato come lo scorbuto possa favorire l’insorgenza di lesioni infiammatorie gravi degli alveoli (con reazione iperostotica a margine degli alveoli stessi) riferibili a stati infiammatori, o essere complicata da processi infettivi cronici (tipo piorrea) che accompagnano di regola le lesioni della volta del palato.
Resta infine da sottolineare che la ricerca di segni patognomonici dello scorbuto effettuata sui restanti 17 soggetti – un subadulto, due adulti giovani (fino 30 anni), sette adulti dai 30 ai 45 anni e otto adulti maturi (45-60 anni) – ha posto in evidenza una significativa presenza di lesioni del palato, tali da far ipotizzare uno stato di carenza vitaminica cronico e diffuso nel campione di popolazione in esame. 

 

Bibliografia
1. Dasti L., 1878. Notizie storiche archeologiche di Tarquinia e Corneto. Roma: Tip. Dell’Opinione.
2. Davide D., 1939. Contributo allo studio morfologico della stirpe etrusca. Tesi di Laurea, Università di Torino.
3. Paleopathology Club – Newsletter n. 105, http://www.pathology.vcu.edu/paleo/case.100.html.
4. Steinbock R.T., 1976. Paleopathological Diagnosis and Interpretation - Bone diseases in ancient human populations. Springfield: Charles C. Thomas Publisher.
5. Zimmerman M.R., Kelley M.A., 1982. Atlas of human Paleopathology. New York: Praeger Publishers.

 

L'articolo è stato pubblicato sul numero 12 di Dental Tribune Italy 2012

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