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Una svolta nella rigenerazione ossea guidata: la stampa 3D apre la strada a nuovi scaffold avanzati

Lo sviluppo di scaffold ossi stampati in 3D rappresenta un importante passo avanti nel complesso processo di aumento alveolare a stadi (Immagine: Università del Queensland).

lun. 31 marzo 2025

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Brisbane, Australia: un team di ricercatori biomedici dell’Università del Queensland di Brisbane ha avviato uno studio innovativo che dimostra l’unicità della stampa 3D nel generare scaffold che possono essere posizionati lungo le sezioni danneggiate o degradate della cresta alveolare, promuovendo la rigenerazione ossea e favorendo il successivo impianto dentale. Come descritto nello studio, questo processo all’avanguardia segna un significativo passo avanti nell’integrazione delle tecnologie di produzione additiva nella pratica clinica e si candida a trasformare il modo in cui l’odontoiatria viene praticata.

Questa tecnica innovativa, che prevede l’impiego di un’impalcatura in policaprolattone (PCL) riassorbibile specifica per il paziente, ha dimostrato, negli studi clinici, una significativa crescita ossea e la stabilità dell’impianto. Lo studio, primo nel suo genere, descrive un caso in cui un paziente di 46 anni è stato sottoposto a un aumento graduale della cresta alveolare utilizzando uno stampo in 3D in policaprolattone (PCL) per ripristinare il difetto alveolare e consentire la sostituzione dell’incisivo centrale destro con un impianto dentale. Lo scaffold è stato caricato con osso autogeno e xenogenico e ricoperto da una membrana di collagene riassorbibile. Nel corso dei sei mesi successivi, il nuovo osso ha riempito completamente il volume del difetto, raggiungendo una consistenza tale da poter sostenere l’impianto dentale, che ha quindi raggiunto una buona stabilità primaria.

«Gli scaffold sono progettati su misura per il paziente, rigenerano efficacemente l’osso mascellare e sono completamente riassorbibili, quindi non è necessario un ulteriore intervento chirurgico per rimuoverli», ha dichiarato il Prof. Sašo Ivanovski, direttore della Scuola di Odontoiatria dell’università, in un comunicato stampa dell’ateneo.

Cosa significano questi risultati per l’odontoiatria?
Questo approccio supera i limiti delle membrane riassorbibili, che non sono stabili durante la rigenerazione ossea e non sono in grado di affrontare difetti verticali o complessi. Le membrane in PTFE rinforzate con titanio e le mesh in titanio disponibili in commercio offrono un supporto strutturale, ma richiedono una precisa modellazione intraoperatoria e la loro rimozione può richiedere procedure chirurgiche più lunghe e lembi mucoperiostei più grandi.

Le mesh in titanio personalizzate migliorano l’adattamento, ma richiedono comunque la rimozione in una fase successiva e comportano un rischio elevato di deiscenza della ferita postoperatoria. Al contrario, gli scaffold in PCL stampate in 3D offrono un’alternativa personalizzata, meno invasiva, biocompatibile e che si riassorbe gradualmente nel tempo, eliminando la necessità di un intervento di rimozione.

Lo studio ha inoltre dimostrato che lo scaffold stabilizzava efficacemente le particelle di innesto osseo e favoriva la rigenerazione ossea naturale. L’analisi istologica ha rivelato la formazione continua di nuovo osso e la sua riuscita integrazione con il tessuto circostante.

Il recupero postoperatorio è stato straordinariamente agevole e il paziente ha riferito di avere avuto un dolore minimo e nessuna complicazione. Dopo questo primo successo, altri nove pazienti sono stati trattati con lo stesso metodo e con scaffold di PCL stampati presso l’università.

Il futuro della rigenerazione ossea stampata in 3D
I ricercatori ritengono che questa tecnica di rigenerazione ossea guidata con scaffold potrebbe presto essere ampiamente adottata in odontoiatria e in chirurgia maxillo-facciale per risolvere difetti ossei complessi che vanno oltre le applicazioni dentali.

Con le prove in corso e i miglioramenti nei materiali biodegradabili e nella precisione della stampa 3D, la tecnologia è pronta a rivoluzionare il modo in cui dentisti e chirurghi si occupano di ricostruzione della mascella. Come ha affermato il dottor Reuben Staples, ingegnere biomedico di punta, «c’è ancora molto da fare in questo campo, ma è emozionante vedere questo successo».

Lo studio, intitolato “Alveolar bone regeneration using a 3D-printed patient-specific resorbable scaffold for dental implant placement: A case report”, è stato pubblicato nel numero di dicembre 2024 della rivista Clinical Oral Implants Research.

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