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Un nuovo dispositivo di imaging potrebbe facilitare l’individuazione delle carie

Immagine della superficie occlusale di un molare umano estratto (a) prima e (b) dopo dieci giorni di demineralizzazione. Immagine della TPLI del campione (c) prima e dopo (d) 2, (e) 4, (f) 6, (g) 8 e (h) 10 giorni di immersione, ottenuta a una frequenza di modulazione di 2Hz. (Image: J. Biomed. Opt. 21(9))

lun. 24 ottobre 2016

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TORONTO, Canada: riscontrabili nel 60-90% dei bambini e quasi in tutti gli adulti, le carie dentali sono di certo la patologia orale più diffusa del pianeta. I metodi attuali per la loro individuazione sono sostanzialmente l’ispezione visiva e le radiografie; tuttavia, entrambe non sono efficaci nell’individuazione di carie allo stadio iniziale. Per questo i ricercatori hanno messo a punto un dispositivo in grado di fare quello che l’occhio umano o le radiografie non possono fare.

Il thermophotonic lock-in imaging (TPLI) è uno strumento che incorpora una luce laser e una fotocamera a infrarossi che permette di scoprire le carie a uno stadio molto precoce se paragonato agli standard attuali. Il dispositivo è relativamente economico, non invasivo e può integrarsi perfettamente nella strumentazione dello studio dentistico.

Per testarne l’efficacia i ricercatori della York University di Toronto hanno indotto una demineralizzazione su un molare umano estratto immergendolo in una soluzione acida per 2, 4, 6, 8 e 10 giorni. L’immagine catturata dallo strumento dopo soli due giorni, ha mostrato chiaramente la presenza di una lesione, quando un clinico a occhio nudo non sarebbe in grado di individuarla nemmeno dopo i dieci giorni di immersione nella soluzione.

Commentando i risultati, il prof. Andreas Mandelis ha dichiarato: «Questo lavoro avrà un grande impatto sul modo in cui i dentisti sono soliti diagnosticare le carie. La tecnologia è ancora agli albori, ma lo studio in questione la porta sempre più vicino a un suo reale utilizzo nella pratica clinica.»

Il paper, intitolato “First step toward translation of thermophotonic lock-in imaging to dentistry as an early caries detection technology”, è stato pubblicato a settembre sul Journal of Biomedical Optics.

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