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Aspetti umani e tecnologici nell’approccio al paziente special needs

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lun. 29 aprile 2024

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Le evidenze scientifiche hanno ampiamente dimostrato come la salute generale sia strettamente connessa alla salute orale. La figura dell’igienista dentale ricopre un ruolo fondamentale nella prevenzione e intercettazione di potenziali malattie, ma questo tema deve essere ancor più attenzionato quando riguarda la gestione della salute orale dei pazienti special needs, pazienti che richiedono trattamenti e assistenza specialistica in quanto affetti da disabilità di diversa gravità e natura.

Per poter fornire un adeguato percorso terapeutico ai pazienti fragili, bisogna considerare il loro quadro clinico e il loro grado di collaborazione che può risultare molto differente da paziente a paziente. Negli ultimi anni il progresso tecnologico ha permesso all’igienista di potersi avvalere di nuovi strumenti, sia clinici che extraclinici, per poter curare al meglio questi pazienti senza dimenticare l’aspetto umano relazionale che è alla base del successo terapeutico e di una corretta concordance. Per parlare di questi argomenti abbiamo il piacere di intervistare il dott. Gianluca Russo, Igienista dentale responsabile del reparto igiene e prevenzione “San Rossore Dental Health” presso San Rossore Dental Unit (Pisa), co-autore nel “Manuale di Odontoiatria Speciale”, docente incaricato in diversi atenei nazionali ed internazionali, Health promoter & Opinion leader nel campo dentale, socio affiliato S.I.O.H. (Società Italiana di Odontoiatria per l’Handicap), coordinatore Commissione Scientifica Prevenzione Igiene-Orale, fondatore e autore del Blog “LA MIA SALUTE ORALE”, riconosciuto e registrato come ECCELLENZA ITALIANA nell’anno 2019 dal Ministero della Salute e Ministero dell’Economia.

Buon giorno dott. Russo, cosa si intende per paziente special needs?
Buongiorno. Il termine “paziente special needs” si riferisce a individui che presentano esigenze particolari in ambito odontoiatrico a causa di condizioni mediche, fisiche, psicologiche o sociali che richiedono attenzioni e approcci specifici durante il trattamento. Questo può includere persone con disabilità dello sviluppo, disabilità fisiche, condizioni mediche complesse come quelle cardiache o immunitarie, nonché pazienti anziani con problemi cognitivi come la demenza. Nell’odontoiatria per pazienti special needs, è fondamentale adottare un approccio olistico e personalizzato, che può comportare la modifica delle tecniche di trattamento odontoiatrico standard, l’uso di attrezzature speciali e la collaborazione con altri professionisti sanitari per garantire che il trattamento sia sicuro, efficace e confortevole per il paziente. L’obiettivo è fornire cure di alta qualità, migliorare l’accesso alle cure odontoiatriche per queste persone e supportare la loro salute orale e generale in modo inclusivo e rispettoso delle loro esigenze specifiche.

Quali sono state le evoluzioni tecnologiche più significative a supporto della gestione dei pazienti special needs, sia da un punto di vista clinico che extraclinico? A suo avviso i maggiori vantaggi apportati dalla tecnologia sono di tipo clinico o extraclinico?
Nel campo dell’odontoiatria per i pazienti con special needs, le evoluzioni tecnologiche hanno avuto un impatto significativo sia dal punto di vista clinico che extraclinico, il ruolo del team è fondamentale per la riuscita e sviluppo di terapie personalizzate. Ecco alcune delle più rilevanti.

  1. Evoluzioni tecnologiche cliniche
    Sedazione cosciente: si sono sviluppati metodi di sedazione più sicuri e controllati che possono aiutare i pazienti special needs a rilassarsi o addormentarsi durante le procedure, riducendo così l’ansia e i disagi. Imaging avanzato: tecnologie come la Cone Beam Computed Tomography (CBCT) forniscono immagini tridimensionali dettagliate che facilitano la pianificazione del trattamento e riducono la necessità di procedure invasive. Strumentazione adattata e design ergonomico: gli strumenti per le terapie di igiene orale sono stati progettati per essere più ergonomici e facili da usare su pazienti con limitazioni fisiche. Materiali dentali avanzati: si sono sviluppati nuovi materiali odontoiatrici che richiedono meno tempo nel cavo orale e sono più resistenti, il che è utile per i pazienti che possono avere difficoltà a stare fermi per lunghi periodi. Stampa 3D e CAD/CAM: queste tecnologie permettono la creazione rapida di protesi, corone o supporti su misura che possono essere adattati con maggiore precisione ai bisogni individuali dei pazienti. Scanner intraorali: strumento per la rilevazione dell’impronta digitale del cavo orale e per riscontrare patologie orali in fase iniziali.
  2.  Evoluzioni tecnologiche extracliniche
     Software di gestione pazienti: programmi informatici specializzati aiutano a monitorare i bisogni individuali dei pazienti special needs, facilitando la programmazione degli appuntamenti e l’adattamento delle visite in base alle esigenze specifiche.
     Comunicazione migliorata: l’uso di tablet e applicazioni specifiche per la comunicazione possono aiutare a spiegare i trattamenti ai pazienti con difficoltà comunicative o cognitive.
     Ambienti di cura personalizzati: l’uso di luci regolabili, suoni o immagini calmanti può creare un ambiente meno stressante per i pazienti durante le visite. Formazione a distanza e telemedicina: forniscono agli igienisti dentali la possibilità di formarsi sulla gestione dei pazienti special needs e di effettuare consultazioni a distanza quando necessario.

I vantaggi apportati dalla tecnologia sono significativi sia a livello clinico che extraclinico. Clinicamente, la tecnologia ha migliorato la precisione e l’efficacia dei trattamenti, mentre extraclinica, ha facilitato una migliore gestione e comunicazione con i pazienti. Se dovessi scegliere quale aspetto sia più vantaggioso, direi che dipende dal contesto specifico e dai bisogni del paziente.

Ritiene fondato il rischio che la tecnologia possa distrarre l’igienista dall’approccio “umano” con il paziente, essenziale per il successo terapeutico?
È una considerazione importante. La tecnologia, se non integrata e utilizzata correttamente, può potenzialmente creare una barriera tra l’igienista e il paziente, distogliendo l’attenzione dall’interazione umana, che è cruciale per stabilire fiducia e comprendere a fondo le esigenze individuali del paziente. L’approccio “umano” nell’assistenza sanitaria si riferisce alla capacità di comunicare empatia, ascolto attivo e compassione, elementi fondamentali per un’esperienza positiva del paziente e per il successo del trattamento. È importante che gli igienisti dentali, e tutti gli operatori sanitari, mantengano un equilibrio tra l’uso della tecnologia e l’interazione umana. D’altra parte, le tecnologie possono essere uno strumento che migliora l’approccio umano se utilizzata in modo strategico. Ad esempio, può liberare tempo dagli aspetti amministrativi e tecnici, permettendo agli igienisti di concentrarsi di più sull’interazione con i pazienti. Inoltre, tecniche come la fotografia odontoiatrica, visualizzazione digitale dei problemi odontoiatrici possono aiutare a comunicare in modo più efficace con il paziente, rendendo il trattamento più trasparente e comprensibile. L’importante è che gli igienisti e i dentisti siano formati non solo sull’uso della tecnologia, ma anche su come incorporarla nella pratica clinica in modo che complementi e non sostituisca l’elemento umano. La chiave è l’uso consapevole della tecnologia, con la consapevolezza che essa è uno strumento al servizio del miglioramento della qualità delle cure e dell’esperienza del paziente, non un fine in sé.

Nei pazienti special needs, forse più che in altri pazienti, si deve creare un rapporto extra professionale tra paziente e professionista. Ci potrebbe dire qual è il suo punto di vista? Può anche in questo caso essere utile la tecnologia?
Nel trattamento dei pazienti special needs, la creazione di un rapporto che vada oltre il puramente professionale è spesso cruciale. Questi pazienti possono avere bisogni unici legati a difficoltà di comunicazione, ansia elevata o sfide comportamentali che richiedono un livello più profondo di comprensione e fiducia reciproca tra il paziente e il professionista.
Dal mio punto di vista, un rapporto personale e basato sulla fiducia può essere estremamente benefico. Per il paziente, può significare sentirsi a proprio agio, meno ansioso e più cooperativo durante le procedure di igiene orale. Per il professionista, può tradursi in una migliore capacità di personalizzare i trattamenti e di prevedere le reazioni del paziente, consentendo così interventi più efficaci e meno stressanti.
La tecnologia può svolgere un ruolo utile anche in questo contesto, se applicata con sensibilità e attenzione alle necessità umane del paziente. Ad esempio:
Comunicazione: tecnologie come tablet o software specifici possono aiutare a superare le barriere di comunicazione con pazienti che hanno difficoltà a esprimersi verbalmente, permettendo loro di comunicare le proprie esigenze e preferenze in modo più efficace.
Educazione e coinvolgimento: la realtà virtuale o le applicazioni interattive possono essere utilizzate per educare i pazienti sui loro trattamenti in un modo più coinvolgente e meno intimidatorio.
Personalizzazione: le nuove tecnologie permettono di personalizzare l’ambiente di cura in base alle preferenze del paziente, come la scelta della musica o dell’illuminazione, contribuendo a creare un’atmosfera rilassante e familiare.
Monitoraggio: i dispositivi indossabili o le app possono consentire un monitoraggio continuo delle condizioni di salute orale del paziente, fornendo ai professionisti informazioni preziose che aiutano a personalizzare l’approccio terapeutico (ad esempio AIOBIO rivelatore di placca interattivo).
Tuttavia, è fondamentale che l’uso delle varie tecnologie sia guidato dalla sensibilità e dalla comprensione delle esigenze del paziente e non si sostituisca mai alla componente umana dell’assistenza sanitaria. La tecnologia dovrebbe essere vista come uno strumento che supporta e arricchisce il rapporto tra professionista e paziente, piuttosto che come un sostituto dell’interazione diretta e personale.

Sappiamo che lei è l’autore di un importante progetto pluripremiato sulla Bio-Robotica in odontoiatria. Ce ne potrebbe brevemente parlare?
Lo scopo del lavoro è quello di esplorare le nuove applicazioni nel campo della Bio-Robotica per il miglioramento delle condizioni sistemiche di un paziente implanto-protesico affetto da Sclerodattilia. Il paziente con una storia generale multifattoriale di sclerodermia sistemica, malattia di Von Willerbrand, fenomeno di Raynold ed esofago di Barrett; sviluppato sclerodattilia degli arti superiori da 6 anni. Per evitare di chiedere aiuto a caregiver o familiari per superare i deficit funzionali dalle diverse condizione sistemiche che l’hanno portata allo stato attuale, decidiamo di intraprendere un percorso di collaborazione con varie aziende del settore e di mettere a punto svariati ausili che possano aiutare nel concreto nella gestione domiciliare del mantenimento del cavo orale.
Persone affette da sclerodermia sistemica oppure Tetraplegia, Emiplegia, Sclerosi Multipla o da quelle disabilità che comportano la perdita dell’utilizzo delle mani, ad oggi, nello svolgere le diverse attività della vita quotidiana, necessitano dell’assistenza intensiva di diverse figure quali terapisti, familiari e/o caregivers. Il sistema innovatico Tactee restituisce l’autonomia funzionale e dell’indipendenza in una molteplicità di gesti quotidiani come ad esempio spazzolare i denti, bere, mangiare, etc.
Tutto ciò è possibile grazie a degli adattatori magnetici con l’espletamento di diverse funzioni. Ma tutto questo non basta. Come qualsiasi altro professionista mi sono preso a cuore e in carico la paziente, essendo molto attivo professionalmente e socialmente nell’ambito dell’odontoiatria speciale grazie a S.I.O.H. (Società Italiana di odontoiatria per l’Handicap), ho deciso di buttare nero su bianco un’idea che avrebbe stravolto il mondo della disabilità e dell’odontoiatria.
Lo scopo del progetto è di migliorare a tutti i costi la qualità della vita del paziente, rendendo degli ausili robotici permanenti, stabilizzati con una tecnica di implantologia osteointegrata.
Il primo passaggio è stato quello di creare un comitato scientifico che monitori e valuti l’avanzamento della sperimentazione; il secondo passaggio, grazie all’aiuto di ingegneri bio-robotici è stato quello di segnare gli algoritmi per i movimenti della protesi in modo da renderla più fruibile nel più breve tempo possibile. In genere le normali protesi di mano hanno un feedback sensoriale limitato, infatti non forniscono percezioni tattili in correlazione con l’ambiente circostante, costringendo a fare affidamento solo sulla vista durante l’utilizzo delle stesse.
Utilizzando mani Bio-Robotiche con tecnologia soft-robotics invece, grazie agli elettrodi impiantati nei nervi, il paziente potrà recuperare le sensazioni tattili perdute attraverso sensori che guidano la stimolazione dei nervi che circondano l’ippocampo. Il ripristino, seppur parziale, delle percezioni più fini consentirà l’utilizzo di coadiuvanti per l’igiene orale quotidiana, favorendo il riequilibrio dell’ecosistema orale e di conseguenza migliorandone la salute sistemica.
Lo scopo del lavoro è presentare delle nuove tecnologie e applicazioni degli ausili robotici in ambito odontoiatrico collaborando con la figura dell’igienista dentale, che promuove la salute orale ed intercetta i bisogni clinici ed extra clinici per migliorare la qualità di vita di tutta la popolazione.
Essere sensibili ad una maggiore preparazione per dedicarsi ai pazienti con bisogni speciali deve essere percepito come un valore aggiunto della professione e non un limite. Questa sperimentazione è stata premiata tra i primi 5 finalisti nella competizione “IADH Research Competition” al congresso Internazionale IADH (International Association for Disability & Oral Health) tenuto a Parigi nell’agosto 2022.

In conclusione, quali consigli si sentirebbe di dare ai suoi colleghi per affrontare in maniera “moderna” e multidisciplinare i pazienti special needs?
In qualità di esperto nel campo dell’igiene orale, vi sono diversi aspetti fondamentali che possono aiutare i colleghi a gestire in modo più efficace e moderno i pazienti con esigenze speciali. Ecco alcuni consigli chiave:

  1.  Formazione continua: è essenziale rimanere sempre aggiornati sulle ultime ricerche, tecnologie e tecniche disponibili per trattare i pazienti special needs. Partecipare a corsi, workshop e seminari può arricchire la comprensione e migliorare l’approccio clinico personalizzato.
  2.  Approccio multidisciplinare: collaborare con altri professionisti del settore sanitario, come neurologi, psicologi, fisioterapisti e logopedisti, può aiutare a creare un piano di cura olistico che tiene conto di tutte le esigenze del paziente.
  3.  Empatia e comunicazione: comprendere la prospettiva del paziente e stabilire una comunicazione chiara e rassicurante è fondamentale. Bisogna essere pazienti, ascoltare attivamente e adattare il linguaggio per rendere il paziente confortevole e coinvolto nel processo di cura e terapia.
  4.  Ambiente accogliente: modificare l’ambiente dello studio odontoiatrico per renderlo più accogliente e meno stressante per i pazienti può fare una grande differenza. Ciò può includere adattamenti fisici nello studio, illuminazione soffusa, spazi tranquilli e la possibilità di avere tempi di appuntamento flessibili.
  5.  Personalizzazione delle cure: ogni paziente special needs è unico, quindi è importante personalizzare il trattamento. Questo può richiedere tempi più lunghi per le procedure, l’uso di sedazione consapevole se necessario e la flessibilità nei protocolli di trattamento.
  6.  Tecnologie assistive: l’uso di tecnologie assistive, come la sedazione con protossido d’azoto, sedazione endovenosa o l’anestesia generale, può essere necessario in alcuni casi per garantire che il trattamento sia il più confortevole e sicuro.
  7.  Inclusione e sensibilizzazione: promuovere la sensibilizzazione e l’inclusione all’interno dello studio e nella comunità può aiutare a ridurre lo stigma e a migliorare l’accesso alle cure per i pazienti con esigenze specifiche.
  8.  Legislazione e normative: mantenere una conoscenza aggiornata delle leggi e delle normative locali relative ai diritti dei pazienti con disabilità aiuterà a garantire che il trattamento sia conforme agli standard legali e etici.
  9.  Feedback costante: incoraggiare i feedback da parte dei pazienti e dei loro caregiver può offrire informazioni preziose su come migliorare ulteriormente l’approccio. Questo processo di feedback può aiutare a identificare aree di miglioramento e a sviluppare strategie più efficaci per affrontare le esigenze dei pazienti.
  10.  Leadership e advocacy: infine, assumere un ruolo di leadership e advocacy per i diritti dei pazienti con esigenze speciali può avere un impatto significativo. Essere un sostenitore per miglioramenti a livello di politiche sanitarie, accessibilità e finanziamenti può contribuire a creare un ambiente più inclusivo e equo per tutti i pazienti. Adottando queste pratiche, i professionisti dell’igiene orale possono migliorare significativamente l’esperienza e la qualità delle cure per i pazienti special needs, allineandosi con una pratica odontoiatrica veramente moderna e sensibile alle necessità di ciascun individuo.
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