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Smile Makeover: Ortodonzia preprotesica finalizzata alla Cosmesi odontoiatrica

Valerio Bini

Valerio Bini

mar. 13 novembre 2012

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L’Odontoiatria estetica richiede sempre più attenzione da parte dell’operatore nell’approccio diagnostico, soprattutto nell’analisi estetica del caso clinico. Oggi, l’uso di software 2D e 3D associati al fotoritocco e morphing delle immagini digitali offre la possibilità di elaborare dati e parametri ben customizzati per ogni specifica esigenza clinico-estetica del rifacimento del sorriso (Smile Makeover). 

Il clinico deve quindi sapersi destreggiare tra dati registrati clinicamente e l’applicazioni degli stessi sul computer, facendo uso di valori matematici corrispondenti al concetto di “bello”, misura, proporzione e simmetria. Inoltre, è necessario tener presente la possibilità di poter offrire una maggior predicibilità al paziente sia sui risultati estetici finali sia sull’iter terapeutico prescritto. La moderna tecnologia digitale, unita all’esperienza e alla sensibilità dell’odontoiatra estetico, è fondamentale ai fini del successo dello Smile Design.

Caso clinico
Il paziente di anni 26 si sottopone al consulto medico poiché desidera migliorare le condizioni estetiche del proprio sorriso; all’esame clinico extraorale (Figg. 1a, b) si evince la presenza di diastemi presenti in entrambe le arcate dentali a livello del gruppo incisivi e premolari. Si rende necessario un perfezionamento della diagnosi clinico estetica, sottoponendo il paziente ad uno status fotografico, ortopantomografia e impronte; l’approccio diagnostico intraorale rileva la presenza di elementi dentali morfologicamente sottodimensionati (Figg. 2a-c). Viene pertanto proposto al paziente un trattamento ortodontico finalizzato a una considerevole chiusura degli spazi interprossimali superiori in relazioni agli inferiori, con conseguente riabilitazione estetico protesica in relazione alla correzione ortodontica e alla occlusione. L’iter terapeutico eseguito sul paziente, di professione modello, richiede presidi medici che permettono al soggetto di svolgere in modo confortevole e disinvolto il trascorrere del tempo impiegato per raggiungere il risultato finale. La terapia ortodontica, scelta per unire Ortodonzia ed Estetica, è Invisalign®; l’odontoiatra, rilevate le impronte, formula la diagnosi, che viene inviata ai laboratori Align Tecnology (California), dove viene realizzata la serie degli allineatori personalizzati (mascherine trasparenti). La tecnologia digitale e la grafica 3D permettono di fare vedere al paziente un filmato computerizzato tridimensionale ClinCheck 3.1 (Figg. 3a-c) contenente ogni fase dei movimenti dentali e risultato finale proposti in modo virtuale. Lo spostamento dei denti si ottiene tramite la mascherina trasparente, che può essere rimossa per mangiare e per le manovre di igiene orale. Ogni due settimane l’allineatore in uso deve essere sostituito con uno nuovo, prevedendo circa 0,25 mm ogni 14 giorni di movimento ortodontico.

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Fase ortodontica

Nel caso clinico qui proposto, il ClinCheck (Figg. 4a-d) elabora un allineamento che prevede normocclusione di I classe con presenza di diastemi drasticamente ridotti rispetto alla prima fase del trattamento; ciò è dovuto agli elementi dentali che risultano sottodimensionati nella loro morfologia di circa il 25%. A questo punto della fase diagnostica, grazie all’uso delle immagini prodotte dal software, le stesse vengono elaborate per realizzare il nuovo disegno anatomico digital dental design (Figg. 4d, 5a). Verificati i dati virtuali elaborati, viene convocato il paziente per un ulteriore verifica della predicibilità del caso clinico. La terapia prevede l’uso di 21 allineatori trasparenti con linea mediana superiore leggermente spostata a destra per poter distribuire equamente gli spazi. Alla fine della terapia ortodontica, vengono rifatte fotografie e rilevate le impronte necessarie per analizzare il caso clinico in fase protesico- estetica.

 

Fase protesica
La proposta virtuale del nuovo sorriso (Figg. 6a, b) viene accettata dal paziente solo per i 6 elementi del gruppo incisale superiore; il clinico, infatti, aveva precedentemente proposto un aumento vestibolare anche degli elementi premolari al fine di migliorare ulteriormente l’estetica dell’arcata superiore nel contesto dell’analisi corridoio labiale. Pertanto, al fine di verificare nella sua realizzazione viene preparata la ceratura diagnostica da cui viene estrapolato il mock up (Figg. 7a-d) che viene provato direttamente nella bocca del paziente. Per poter avere il pieno consenso del paziente e la possibilità di verificare ulteriori ritocchi di carattere estetico funzionale, si decide di lasciare il prototipo in situ per alcuni giorni; questo è il punto cardine del risultato cosmetico, poiché il paziente ha la possibilità di mettersi alla prova, o meglio può indossare il suo nuovo “abito dentale” che può altresì esibire con disinvoltura a parenti e amici.
Riveduto e corretto il mock up, viene registrato con ulteriore impronta e inviato al laboratorio odontotecnico per l’elaborazione del manufatto protesico: faccette ceramiche. Il tecnico ha così la possibilità di rivedere tutto il caso clinico, dai primi elaborati digitali al progetto che da virtuale diventa così realtà; i manufatti protesici vengono eseguiti in disilicatio di litio, quindi applicati sugli elementi dentali (Figg. 8a-d; 9a, b).
Il recupero dell’armonia estetica del sorriso (Figg. 10a, b) influisce sull’autostima della persona con conseguente miglioramento della qualità della vita stessa del paziente (Figg. 11a-d). Viene infine prescritta al paziente la contenzione in policarbonato da inserire sulle arcate dentali durante la notte, e consigliata se vengono praticati sport che possono potenzialmente porre in atto eventuali traumi dentali.

Conclusioni
La sinergia tra tecniche diverse ma complementari, sia per le finalità clinico-estetiche che per i risultati terapeutici, può diventare un protocollo routinario nello studio estetico odontoiatrico; Smile Design e il mock up sono divenuti strumenti indispensabili in Estetica e Cosmesi dentale nella maggior parte dei casi. Il tempo e il costo che ne deriva sono il miglior investimento per il successo finale. Più è accurata la diagnosi estetica, più sarà accurata la terapia odontoiatrica: senza una buona diagnosi clinica, suffragata da un’attenta analisi estetica, la terapia è un azzardo, e l’insoddisfazione molto probabile per tutto il team e per il paziente.

Hanno partecipato alla realizzazione del caso clinico presentato gli odontotecnici Roger Pagano e Enzo Librandi.

bibliografia
1. Basic principles and clinical applications of the Invisalign system. F. Garino. Mondo Orthodontico. Vol. 35 no. 2 - 2010.
2. Treatment of Bolton index discrepancies. Farina, Guarneri, Gracco. Mondo Orthodontico 2010; 9(1): 1-7 - 2010.
3. La scienza e l’arte delle faccette in ceramica - Galip Gurel Pubblicazione: 01/2004. Quintessenza Edizioni.
4 La riabilitazione estetica in protesi fissa – vol. 1. Analisi estetica. Mauro Fradeani. Quintessenza Edizioni.

 

L'articolo è stato pubblicato sul numero 3 di Cosmetic Dentistry Italy 2012.

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