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Scienziati neozelandesi sviluppano un nuovo metodo per preservare i denti cariati

ven. 2 ottobre 2015

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Otago, Nuova Zelanda: la carie è una delle malattie croniche più diffuse in Nuova Zelanda e nel resto del mondo. I ricercatori della University of Otago hanno sviluppato un nuovo metodo che potrebbe ora aiutare a salvare i denti compromessi e prolungare in futuro la durata delle otturazioni.

Mentre i prodotti che trattano le carie utilizzano l’argento che può causare una significativa decolorazione dei denti, la nuova tecnologia utilizza particelle di argento specificamente formulate perché non macchino rendendo i denti più resistenti. Secondo i ricercatori, il prodotto deve essere applicato dopo la rimozione della carie ma prima del riempimento del dente cariato. Diffondendosi nel dente può infatti uccidere i batteri rimanenti, causa probabile di ulteriori carie. «Crediamo che la nostra formula “senza macchia” costituirà un importante passo avanti per la cura del cavo orale e salute pubblica» dice Don Schwass, senior lecturer e protesista presso il reparto di riabilitazione orale dell'Università. «Il risultato sarà che la carie ricorrente verrà notevolmente ridotta e le otturazioni dureranno più a lungo, fornendo beneficio all’economica e alla salute». L’Innovation Otago, l’ufficio tecnologico dell'Università, ha recentemente concesso i diritti di questa formula a un produttore globale di materiali dentali, per ulteriori sviluppi del prodotto.

La carie dentale è la più comune malattia infantile nel mondo. L'Organizzazione Mondiale della Sanità stima che colpisca il 60-90 per cento degli scolari e la maggior parte degli adulti. Anche se la salute orale generale in Nuova Zelanda sia notevolmente migliorata nel corso degli ultimi decenni grazie a varie misure. Secondo la New Zealand Oral Health Survey 2009, la prevalenza della carie resta relativamente elevata nella popolazione. L'indagine su 2.209 adulti dai 18 anni in su e 987 bambini e adolescenti di età compresa tra i 2 e i 17, ha rivelato infatti che, nel 2009, uno adulto su tre aveva una carie coronale non trattata e un’altra, canalare. In tutti i gruppi di età ne era evidente la presenza.

Nel complesso, nel gruppo bambini-adolescenti uno su due era senza carie, e quattro su cinque avevano dovuto sottoporsi alle attenzioni del dentista nell'anno precedente. I bambini e gli adolescenti Maori e del Pacifico, avevano avuto meno possibilità di accesso alle cure. I peggiori risultai legati alla salute orale sono stati riscontrati proprio nel loro gruppo come in quello dei bambini e gli adolescenti che vivono nelle zone di maggiore deficit socio-economico e sanitario.

Concludendo: nel gruppo dei bambini-adolescenti uno su due era senza carie e quattro su cinque erano almeno stati dal dentista nell'anno precedente. I bambini e gli adolescenti Maori e del Pacifico hanno avuto meno possibilità di accesso alle cure di salute orale nel corso dell'anno precedente. Inoltre, i peggiori risultati legati alla salute orale sono stati riscontrati nel gruppo bambini-adolescenti Maori e del Pacifico, così come in quelli che vivono nelle zone di maggiore carenza socio-economica.

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