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Nuovo metodo per restauro in composito diretto nei settori latero-posteriori

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Caso iniziale
L. Giachetti

L. Giachetti

ven. 31 ottobre 2014

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L’evoluzione dei materiali compositi e delle tecniche adesive ha notevolmente cambiato l’approccio restaurativo nei settori latero-posteriori. I vantaggi di un restauro adesivo non sono solo di natura estetica, ma sono soprattutto legati alla possibilità di conservare una quantità maggiore di tessuto sano mantenendo e “rinforzando” la struttura dentale residua.

Tuttavia per ottenere appieno questi vantaggi, sono necessarie procedure cliniche rigorose in grado di limitare quello che da sempre rappresenta il principale difetto dei materiali compositi: la contrazione da polimerizzazione e il conseguente stress responsabile della maggior parte degli insuccessi clinici.

Lo sforzo dei produttori è indirizzato a produrre materiali che siano sempre più semplici da utilizzare e che allo stesso tempo siano in grado di minimizzare le problematiche a loro associate.
La recente introduzione del Sistema SonicFill segue questa direzione. SonicFill combina le caratteristiche di un composito a bassa viscosità e di un composito universale. Attivando il composito con energia sonica, è possibile riempire la cavità e adattare facilmente il materiale sfruttando l’iniziale bassa viscosità, quindi compattare e modellare mentre il composito modifica la sua consistenza raggiungendo una viscosità più elevata.
I vantaggi dichiarati dal produttore sono:

  • velocità: riduzione del tempo di lavoro, con la possibilità di realizzare singoli incrementi per uno spessore massimo di 5 mm ciascuno;
  • affidabilità: per la bassa contrazione e per la buona adattabilità alle pareti cavitarie dovuta alla bassa viscosità iniziale;
  • facilità: per la possibilità di erogare il materiale attraverso una cannula di piccolo diametro e con il controllo a pedale.

Di seguito presentiamo un caso clinico dove sono stati realizzati restauri diretti con SonicFill su 3 elementi del quadrante 1.

Caso clinico
Paziente di sesso maschile, livello d’igiene orale accettabile. Nel quadrante 1 sono presenti alcuni restauri in amalgama deteriorati con segni d’infiltrazione marginale compatibile con l’età dei restauri e segni di usura nelle zone di contatto occlusale. Il dente 1.5 presenta carie primaria distale.
Il piano di trattamento prevede la sostituzione dei vecchi restauri in amalgama e la terapia della carie primaria con restauri estetici diretti in composito (Figg. 1-21).

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Conclusioni
La possibilità di riempire con un unico apporto le cavità profonde meno di 5 mm velocizza effettivamente il lavoro di restauro.
Il composito SonicFill presenta un buon adattamento marginale e non è appiccicoso. Una volta interrotte le vibrazioni soniche assume una consistenza ideale per la modellazione, mantenendo facilmente la forma impostata.
Dal punto di vista estetico è forse un po’ translucente, per consentire una maggiore profondità di polimerizzazione, tuttavia è possibile applicare dei supercolori per ottenere un restauro più naturale.
In definitiva, se i controlli a distanza dimostreranno il mantenimento dell’integrità dei margini, potremo effettivamente affermare di aver compiuto un passo significativo verso la semplificazione delle procedure di restauro diretto con materiali compositi nei settori latero-posteriori.

I prodotti che appaiono in concomitanza con questo articolo sono solo a scopo illustrativo e informativo. Il loro inserimento nell’articolo non indica l'approvazione da parte dell'autore.

 

L'articolo è stato pubblicato sul numero 3 di Cosmetic Dentistry Italy 2014.

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