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Gli scienziati giapponesi sviluppano un sostituto del metallo dentale

Bachmann Yvonne, DTI

Bachmann Yvonne, DTI

mar. 11 gennaio 2011

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Hong Kong / Lipsia, Germania: Alcuni scienziati dell’Università di Kyoto in Giappone hanno comunicato di aver sviluppato una nuova lega simile al palladio, un metallo raro utilizzato nei restauri dentali. L’elemento è stato prodotto da una miscelazione di molecole di argento e rodio, due elementi chimicamente vicino al palladio, e potrebbe essere un primo passo nella produzione di alternative sintetiche per altri elementi rari, hanno detto i ricercatori al giornale Yomiuri Shimbun di Tokyo.

Il palladio si trova in natura solo in alcune parti della Russia, Sud Africa, Canada e Stati Uniti. Oltre all’odontoiatria, è usato per produrre catalizzatori, gioielli e componenti essenziali per i prodotti dell’elettronica di consumo, tra le altre cose. Una relazione del 2010 di una società chimica statunitense, Johnson Matthey, stima che il 5-6% della domanda annuale proviene dai dentisti per la produzione di corone e ponti. Con una domanda annuale di 8,5 tonnellate, il Giappone continua a utilizzare la più grande quantità di palladio nel settore dentale, nonostante ci siano altre opzioni di trattamento, come le corone in ceramica integrale, secondo quanto riferito dal rapporto stesso.
I ricercatori hanno avviato progetti di ricerca congiunti con l’industria giapponese, anche se hanno detto che la nuova lega sarà difficile da produrre commercialmente. Alcuni esperti chimici, però, sono scettici riguardo l’annuncio.
“Sembra proprio che siano riusciti a creare ‘nanoparticelle’ – parola spesso abusata – di rodio e argento, che normalmente sarebbero prodotte con tecniche di fusione tradizionale”, ha detto Peter Duncan, direttore generale della Johnson Matthey, al giornale sudafricano Mining Weekly.
“È molto comune per gli accademici giapponesi brevettare qualcosa di vagamente nuovo, a prescindere delle sue potenzialità commerciali”.
Gli esperti giapponesi hanno detto che i sostituti sintetici per i metalli rari potrebbero rendere il Giappone più indipendente da Paesi come la Cina, che attualmente produce oltre il 90% di metalli rari nel mondo.
 

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