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Riflettori accesi a Cernobbio sul ruolo e prospettive della professione odontoiatrica

m.boc

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ven. 25 maggio 2018

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La VII Edizione del Workshop di Economia in Odontoiatria dal titolo “La Professione odontoiatrica nell’attuale contesto socio-economico, ruolo e prospettive future” tenutasi sabato 12 maggio a Villa d’Este di Cernobbio, si è del tutto meritata l’etichetta di “appuntamento imperdibile” ANDI grazie ad una autorevolezza di relatori e di contenuti e a una partecipazione progressivamente crescente di cui l’evento è, in contemporanea, causa ed effetto.

Se molti sono i congressi di specialità in cui si articola l’Odontoiatria in Italia, uno solo è infatti il convegno in cui la disciplina si apre a valutazioni socio economiche di carattere più generale da cui trae (e offre) indicazioni, come è stato fatto notare in corso dell’apertura. Il suo accadimento ha coinciso con la conclusione del mandato di Gianfranco Prada, dopo 8 anni di Presidenza, che qualcuno tuttavia ha conteggiato fino a 12 dato l’impegno da lui profuso anche negli anni della precedente presidenza Callioni. Otto o dodici che siano, meritano, come suggerisce il presidente CAO Raffaele Iandolo, intervenuto a Cernobbio, l’etichetta di “Anni di Prada” e questo per vari motivi, non ultimo, il “garbo e la misura” o per altri “lo stile e la moderazione”, tutti sinonimi delle qualità di Prada che tutti peraltro gli riconoscono, senza escludere, tuttavia, la sua “fermezza decisionale”.

Sul valore e contenuti dell’“era Prada” potrebbero del resto parlare da sole le cifre dell’incremento associativo, di quel lievitare continuo che ha portato l’ANDI a quota “oltre 25”, dai 23 mila aderenti d’inizio mandato: venticinquemila soci “certificati” che la rendono il più rappresentativo sindacato medico italiano. In questo comparto, sottolinea Prada, ruotano oggi oltre 400.000 lavoratori rappresentati a Cernobbio attraverso alcuni massimi esponenti, i quali, dal mondo politico e dalla nuova presidenza attendono risposte e soluzioni in un momento tanto delicato come l’attuale.

Nel suo indirizzo inaugurale (e di commiato) Prada ha espresso la convinzione che dalle analisi e conclusioni del VII Workshop sarebbero scaturite delle linee guida quali utili spunti per il prossimo mandato associativo. Questo lo potrà dire il futuro. Intanto «io sono fiducioso – ha detto – che anche in futuro quest’iniziativa, partita nel 2006 e ripetuta biennalmente, avrà seguito e sviluppo, visto l’apprezzamento generale e l’importanza che ha rappresentato» pur richiamando il «contesto politico nazionale estremamente difficile» e il «rischio di annullamento» in un simile frangente «degli importanti spiragli di ripresa per la nostra attività».

Prima di passare la parola al moderatore “veterano” del Convegno, il noto giornalista TV Franco Di Mare, Prada ha invitato ad un breve saluto anche le “Autorità presenti”. In primis, il Presidente ENPAM, Alberto Oliveti, fondamentalmente ottimista nella sua ampia disamina previdenziale, seppur tra qualche timore espressamente dichiarato: l’ingresso del capitale nella professione, il cambiamento tecnologico che se non ben amministrato, potrebbe snaturarla, frontiere aperte col rischio di indesiderati travasi e la tentazione dei politici (sempre in agguato) di guardare all’ENPAM come ad un comodo Bancomat.

Dopo il saluto rivolto a Maria Grazia Cannarozzo, presidente di COI-AIOG, e al Presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella presente a Villa d’Este attraverso il vice Roberto Callioni (past president ANDI che non ha mancato di sottolineare il significativo accesso di Confprofessioni in seno al CNEL) il passaggio del microfono al Presidente del Collegio Docenti Enrico Gherlone che ha inteso richiamare, dal canto suo, le «tante cose fatte e le battaglie condotte con l’ANDI e il suo Presidente» sino al punto di dichiarare con enfasi «insieme, noi abbiamo protetto la professione!».

Annunciato come «colui che vuole farci comprendere quale metamorfosi deve saper gestire il professionista nell’attuale situazione sociale del Paese» Massimo Cacciari, primo dei relatori ha illustrato, con dovizia di argomenti il valore dello specialismo come componente essenziale di democrazia. Gli ha fatto seguito l’amplissima ( 90 diapositive) panoramica professionale e socio- economica elaborata dal Servizio Studi ANDI, sotto la sapiente guida di Roberto Callioni. Un’esposizione che si è proposta idealmente quale nucleo ispiratore e momento clou dello stesso Workshop, arricchito subito dopo dalla relazione sulla cd. “Buona Odontoiatria” illustrata da Francesco Maietta a commento di un’indagine CENSIS.

Nel pomeriggio è stata la volta di Giuditta Alessandrini ad affrontare un’analisi sul ruolo della formazione e dell’aggiornamento continuo nello sviluppo del capitale umano, con un occhio alla contemporaneità e al ruolo dei fattori tecnologici correlati alla diffusione del digitale, mentre per la fidelizzazione dei cittadini pazienti evoluti, Roberta Pegoraro ha preso in esame la comunicazione e le sue valenze.

A conclusione di una giornata intensa, resa più tale dalla venuta a Cernobbio di Ghirlanda, Mirenghi e Rocchetti, i tre candidati in gara per la presidenza ANDI, una Tavola Rotonda coordinata dal presidente uscente sul quanto il Workshop, attraverso le sue sette edizioni, abbia inciso sulle scelte politiche associative e quindi sul “governo” dell’attività professionale.

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