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Diabete e parodontopatie patologie dal rapporto pericolosamente sinergico

Pina Florenzano

Pina Florenzano

lun. 18 dicembre 2017

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Il paziente diabetico che deve essere sottoposto a terapie odontoiatriche necessita di un attento controllo dei parametri clinici, in quanto la condizione dismetabolica potrebbe dar luogo a complicanze importanti: l’emoglobina glicata deve essere inferiore a 7, si deve verificare la glicemia della giornata e dei 15 giorni precedenti rilevati dal diario del paziente, poiché i valori altalenanti indicano una situazione scompensata, che interferisce con i normali processi di guarigione.

La terapia antibiotica da prescrivere è di 2 gr di amoxicillina con acido clavulanico al giorno, da iniziare almeno tre giorni precedenti l’intervento e continuare per altri quattro giorni.

Nell’odontoiatra è identificato lo specialista che assume un ruolo rilevante nell’intercettare un possibile manifestarsi del diabete. Quello mellito e la parodontopatia sono patologie che hanno raggiunto numeri apocalittici (per il primo si parla di epidemia, per il continuo aumento dei pazienti), hanno un andamento cronico, perché dopo il loro manifestarsi non ci sarà remissione, coinvolgono altri organi danneggiandone la funzionalità, individuano nell’infiammazione un fattore etiopatogenetico comune.

Ma il rapporto tra queste due patologie è pericolosamente sinergico. La parodontopatia, sesta complicanza del diabete, è risultata essere la patologia orale a esso maggiormente correlata, più frequente, più grave e di più lenta risoluzione con maggior rischio di perdita ossea e mobilità dentale. Ma anche i denti sono più a rischio di carie e di complicanze endodontiche per la minore resistenza alle infezioni.

Le labbra spesso sono secche, screpolate e con infezioni ai margini (cheiliti), il flusso salivare è ridotto con possibile xerostomia e maggior rischio di candidosi orale, possibile la presenza di glucosio nella saliva e nel fluido crevicolare, la mucosa orale s’infiamma con maggiore facilità e aumenta il rischio di candidosi, ritardo nella guarigione, afte, minor tolleranza dei manufatti protesici mobili. Aumenta inoltre il rischio della bocca urente (BMS) provocata verosimilmente dalla neuropatia periferica.

Spesso il paziente riscontra un’alterata percezione del gusto. Si crea così un circolo vizioso: soprattutto se non controllato, il diabete altera il microcircolo sanguigno a livello dei tessuti parodontali, riduce la risposta immunitaria nei confronti dei batteri della placca e delle tossine, rallenta i processi di guarigione e favorisce anche l’insorgenza e la rapida progressione della malattia parodontale. In presenza di alcuni elementi dentali parodontopatici inoltre il diabete difficilmente riesce a essere compensato, per esacerbata resistenza all’insulina provocata dall’infiammazione sistemica.

Alcuni studi hanno evidenziato che se non vi è un’apprezzabile differenza d’indice di placca fra i pazienti diabetici e non, di contro l’indice d’infiammazione gengivale risulta significativamente differente fra i due. In assenza di tutti gli elementi dentali, il diabete risulta maggiormente compensato perché è venuta meno l’infiammazione dei tessuti intorno ai denti.

La figura dell’odontoiatra, a cui spetta il compito di prevenire/informare/intercettare una potenziale patologia diabetica, partendo da alcuni segni patognomonici parodontali, assume un ruolo importante nell’iter diagnostico terapeutico del diabetico, meglio se inserito in un team multiprofessionale, a indirizzare al diabetologo o, se indirizzati da quest’ultimo o dal medico curante, a trattare in modo mirato i pazienti, cogestendo i dati sanitari.

Altro aspetto rilevante è l’incidenza economica e sociale: un ulteriore fattore di prevenzione del diabete può contribuire ad alleggerire i costi in tutte le sue espressioni, ossia spese in farmaci, ricoveri, assenze dal lavoro, etc.. Inserire un diabetico in un programma di controllo e cura porta ad una riduzione dei costi del 20%.

Il 14 novembre è stata la giornata mondiale del diabete con diverse iniziative di sensibilizzazioni  sul territorio. Alla manifestazione tenutasi a Napoli l’11 e 12 Novembre in piazza Municipio, fra gli altri è stato predisposto anche il gazebo dell’Oral Care, con lo scopo di informare di questo ulteriore aspetto i cittadini interessati .

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