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Categorie dei lavoratori dipendenti e inquadramento dell’Assistente di Studio Odontoiatrico

Salvatore Verga

Salvatore Verga

lun. 27 settembre 2010

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Con questo contributo a firma di Salvatore Verga, apprezzato consulente del lavoro di Torino, prosegue la serie degli articoli pubblicati riguardanti gli operatori dello Studio odontoiatrico e loro caratteristiche.

Categorie, qualifiche e mansioni
I lavoratori subordinati sono classificati, secondo l’art. 2095 del Codice Civile, nelle “categorie”: operai, impiegati, quadri e dirigenti. Nell’ambito di ciascuna si sviluppa un’ulteriore suddivisione in base alla “qualifica”, che evidenzia la posizione del lavoratore nell’organizzazione dell’impresa, determinando il trattamento normativo ed economico.
L’attribuzione delle diverse qualifiche è stabilita dal datore, che le assegna in base alle mansioni svolte e i criteri legali e contrattuali di classificazione.
Le categorie di impiegati e operai si suddividono ulteriormente per gradi, in funzione del livello di responsabilità e dell’attività svolta, secondo la loro importanza nell’organigramma dello studio professionale. La categoria degli impiegati comprende le qualifiche d’ordine, di concetto, con funzioni direttive. Quella degli operai, invece, si suddivide in comuni, qualificati, specializzati.
Le “mansioni” rappresentano l’insieme dei compiti e attività che il lavoratore è tenuto a eseguire, e il datore il diritto di pretendere. All’assunzione, deve far conoscere al prestatore categoria e qualifica assegnate in relazione alle mansioni per cui è assunto. L’inquadramento deve essere determinato con riferimento alle mansioni concretamente espletate, non avendo rilevanza la qualifica attribuita se determinata su basi diverse da quelle illustrate.

Il mutamento delle mansioni (c.d. jus variandi)
Una caratteristica del rapporto è costituita dal diritto del datore di assegnare al lavoratore mansioni differenti rispetto a quanto inizialmente convenuto. Tale potere, denominato jus variandi, si giustifica con effettive esigenze organizzative e produttive, e può essere esercitato entro i limiti inderogabili dell’art. 2103 cc. (novellato, in chiave garantista, dallo Statuto dei Lavoratori), secondo cui il lavoratore, senza diminuzione di retribuzione, può essere adibito alle mansioni per cui è stato assunto, o a quelle corrispondenti alla categoria superiore successivamente acquisita, o a quelle equivalenti alle ultime effettivamente svolte (c.d. “mobilità orizzontale”).

La figura dell’Assistente di Studio Odontoiatrico
o “Assistente alla poltrona”

In particolare, il CCNL degli Studi professionali prevede un sistema di ripartizione dei lavoratori in Aree e classifica il personale dell’Area Professionale Medico-Sanitaria e Odontoiatrica in sei livelli. All’interno, la figura dell’Assistente di Studio Odontoiatrico è prevista nei livelli quarto, quarto super e terzo. Per un corretto inquadramento dell’assistente alla poltrona è essenziale valutare attività e mansioni assegnate in sede di assunzione e durante il rapporto di lavoro.
L’Assistente di Studio Odontoiatrico, che svolge esclusivamente mansioni d’ordine con adeguate conoscenze tecnico-pratiche comunque acquisite, sarà inquadrata al quarto livello. Al quarto livello super, invece, l’assistente con mansioni d’ordine che richiedono specifiche conoscenze e particolari capacità tecnico-pratiche comunque acquisite. Al terzo livello, sarà inquadrato, invece, l’Assistente di Studio Odontoiatrico con mansioni di concetto operativamente autonome che comportino particolari conoscenze ed esperienze tecnico-professionali comunque acquisite, anche con eventuale coordinamento esecutivo dell’attività di altri dipendenti.

Le mansioni proprie dell’Assistente di Studio Odontoiatrico
Per delinearne le attività, è opportuno richiamare l’attenzione sui contenuti del Protocollo d’intesa firmato da ANDI e dalle OO.SS. il 9 gennaio 2001 per l’istituzione di un profilo professionale denominato “Assistente di Studio Odontoiatrico”, per meglio rispondere all’interesse di qualificazione del personale dello Studio ai fini della tutela della salute. In tale documento si delinea il profilo professionale dell’ASO. Viene precisato, in particolare, che l’Assistente di Studio Odontoiatrico mette in atto le linee organizzative dell’andamento generale dello Studio dettate dall’esercente legale l’odontoiatria e lo coadiuva nell’attività lavorativa. Le sue mansioni sono svolte in sua stretta dipendenza, nessuna operazione può essere compiuta autonomamente.
Queste le funzioni dell’ASO:
1. Ricezione, accoglienza e dimissione dei pazienti
2. Gestione appuntamenti
3. Controllo e aggiornamento dello schedario pazienti
4. Rapporti con fornitori e collaboratori esterni
5. Svolgimento delle quotidiane attività amministrative anche con tecnologia informatica
6. Preparazione dell’area di intervento clinico
7. Assistenza dell’operatore/i nell’esecuzione delle prestazioni
8. Manipolazione, preparazione, stoccaggio dei materiali dentali
9. Riordino, pulizia, disinfezione, sterilizzazione, preparazione e manutenzione dello strumentario e delle attrezzature
10. Decontaminazione e disinfezione degli ambienti di lavoro
11. Archiviazione e catalogazione del materiale radiografico e iconografico dei pazienti

La figura dell’Assistente alla poltrona ha assunto, nel tempo, una valenza rilevante nell’organizzazione dello Studio professionale odontoiatrico, e il suo ruolo, nel futuro, sarà sempre più importante. Consideriamo, inoltre, che le grandi individualità, da sole, non bastano più ad assicurare il successo di una qualsiasi attività organizzata e che “l’intelligenza” di un’organizzazione è semplicemente la somma delle intelligenze dei soggetti che la compongono.
Quindi, anche dei propri dipendenti e collaboratori.

Salvatore Verga, Consulente del Lavoro in Torino
 

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