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Uno studio valuta l’uso di telecamere intraorali nelle carceri thailandesi

Un recente studio condotto da ricercatori thailandesi mostra che l’uso della telemedicina per lo screening delle malattie orali nelle popolazioni carcerarie potrebbe contribuire a migliorare l’accessibilità all’assistenza sanitaria (Image: ART_Photo_DN/Shutterstock).

BANGKOK, Thailandia: Durante la pandemia di COVID-19, l’uso dei servizi di telemedicina è aumentato rapidamente, producendo una maggiore accettazione delle consultazioni digitali e l’interesse a utilizzare la telemedicina come strumento per migliorare l’accesso e l’equità all’assistenza sanitaria.

Uno studio condotto da ricercatori thailandesi ha esaminato l’efficacia dell’uso di telecamere intraorali per effettuare lo screening a distanza delle malattie orali nella popolazione carceraria thailandese, per la quale l’accesso alle cure è limitato, tra le altre ragioni, per il carente personale carcerario disponibile. Hanno riscontrato come l’uso delle telecamere consenta un livello accettabile di accuratezza diagnostica che potrebbe aiutare a dare priorità al trattamento e facilitandone l’accesso alle cure.

I ricercatori miravano a verificare l’accuratezza diagnostica degli screening a distanza rispetto a quella degli esami fisici orali. I volontari per la salute dei detenuti, che hanno ricevuto una formazione medica di base per promuovere la prevenzione e la sorveglianza delle malattie nelle carceri thailandesi, nell’ambito di un progetto sanitario avviato nel 2019, sono stati istruiti a utilizzare le telecamere intraorali per fotografare le aree sintomatiche della bocca dei detenuti che avevano segnalato problemi dentali. Sulla base dei dati raccolti, le esigenze terapeutiche sono state determinate in modo indipendente dai volontari e da un dentista, e i risultati sono stati confrontati con le valutazioni di un secondo dentista, che ha effettuato esami orali agli stessi detenuti.

Un totale di 152 detenuti maschi, confinati nel penitenziario provinciale di Sisaket in Thailandia, sono stati sottoposti a screening da parte di volontari e dentisti e i dati raccolti hanno riguardato 215 denti. I ricercatori hanno scoperto che la teleodontoiatria e gli esami orali diretti hanno portato a un’accuratezza diagnostica di almeno l’80% per tutti i pazienti. I volontari si sono rivelati meno efficaci nel determinare la necessità di una decalcificazione dentale e della rimozione chirurgica per i denti colpiti.

I ricercatori hanno concluso che l’impiego della teleodontoiatria per lo screening dei problemi orali permetteva ai dentisti di ottenere una precisione diagnostica accettabile, ma che la tecnologia utilizzata non era sufficiente a identificare tutti i problemi odontoiatrici e le esigenze terapeutiche. La diagnosi di problemi parodontali è stata identificata come un’area di debolezza, a causa della difficoltà di catturare i depositi di tartaro sottogengivale con le telecamere intraorali. «Inoltre, l’imaging non può fornire informazioni che possono essere ottenute dalla valutazione tattile, come la carie dentale secca o arrestata», hanno sostenuto i ricercatori.

Nell’esaminare i risultati, gli autori hanno affermato che gli screening a distanza nelle carceri potrebbero consentire una rapida valutazione e la definizione delle priorità di cure orali riducendo il numero di esami odontoiatrici diretti richiesti, consentendo così alle strutture di utilizzare meglio le limitate risorse sanitaria. Hanno detto che, per ulteriori studi, «l’uso della camera intraorale impiegata nella registrazione di un video che catturi ulteriori informazioni, come la mobilità dentale e il sanguinamento gengivale, potrebbe essere necessario per aumentare l’accuratezza diagnostica nella valutazione delle cure dentali necessarie».

Lo studio, intitolato “Facilitating dental disease screening program in prisoners using an intraoral camera in teledentistry”, è stato pubblicato online il 29 aprile 2023 su BDJ Open.

 

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