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Uno studio solleva preoccupazioni circa l’uso dell’IA nel monitoraggio remoto della terapia con allineatori

Un recente studio ha mostrato preoccupazioni circa la coerenza delle istruzioni di monitoraggio a distanza nella terapia con allineatori trasparenti relative al livello di compatibilità e discrepanze nella posizione del dente (Image: greenbutterfly/Shutterstock).

mer. 31 gennaio 2024

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BOSTON, USA: L’uso dell’intelligenza artificiale (IA) nel monitoraggio remoto della terapia con allineatori invisibili sta diventando sempre più popolare promettendo un maggior controllo clinico e una migliore esperienza per il paziente.

In un recente studio, i ricercatori della Harvard School of Dental Medicine negli Stati Uniti hanno valutato le decisioni generate dall’intelligenza artificiale nel passaggio a un allineatore successivo e misurato ciò che i sistemi hanno identificato come una discrepanza di posizionamento o tracciamento. Secondo i ricercatori, i risultati sollevano preoccupazioni circa la coerenza delle istruzioni nel monitoraggio remoto.

Oltre ad assistere nelle decisioni di passaggio o no all’allineatore successivo, la tecnologia di monitoraggio remoto rileva qualsiasi disallineamento tra la posizione del dente e gli allineatori. Lo studio mirava a valutare la consistenza delle raccomandazioni del passaggio all’allineatore successivo fatte dal software e a quantificare le discrepanze 3D che indicano un errore di adattamento dell’allineatore.

Un totale di 30 pazienti sottoposti a trattamento con allineatori trasparenti sono stati scansionati due volte utilizzando un’app di monitoraggio remoto basata su smartphone e i dati sono stati analizzati per coerenza. Lo studio comprendeva anche 24 pazienti con allineatori trasparenti che avevano completato il trattamento. Questi pazienti sono stati sottoposti sia a scansione intraorale che a scansione di monitoraggio remoto utilizzando i loro allineatori finali. Lo studio ha confrontato le scansioni intraorali post-trattamento con i file STL che rappresentano le posizioni dei denti pianificate al raggiungimento dello stadio finale di allineamento, al fine di valutare le deviazioni massime tra le posizioni attuali e quelle previste.

Lo studio ha osservato un livello di compatibilità del 44,7%. C’era una concordanza dell’83,3% nelle istruzioni date al paziente tra la prima e la seconda scansione; tuttavia, non c’era un accordo completo su quali fossero i denti o sul numero di denti con problemi di tracciamento. Per i pazienti a cui è stato consigliato di procedere con l’allineatore successivo tramite un manuale di istruzione, le discrepanze massime medie osservate sono state 1,997 mm mesio-distale, 1,901 mm bucco-linguale, 0,530 mm occluso-gengivale e 8,911°, 7,827° e 7,049° rispettivamente per tipping, torque e rotazione. Queste discrepanze erano statisticamente simili a quelle dei pazienti a cui era stato sconsigliati di procedere, che mostravano discrepanze di 1.771 mm, 1.808 mm, 0.606 mm, 8.673°, 8.134° e 6.719° nelle stesse rispettive dimensioni.

«Nonostante i limiti dello studio, questi risultati suggeriscono preoccupazioni circa la coerenza delle istruzioni di monitoraggio remoto a causa del livello di compatibilità rispetto allo standard del settore. Allo stesso modo, grandi discrepanze nella posizione dei denti per i pazienti che ricevono istruzioni di passaggio all’allineatore successivo o no suggeriscono che le decisioni dell’intelligenza artificiale erano incoerenti con i risultati quantitativi», hanno sostenuto gli autori.

Lo studio, intitolato “Assessment of artificial intelligence–based remote monitoring of clear aligner therapy: A prospective study”, è stato pubblicato nel numero di agosto 2023 dell’American Journal of Orthodontics and Dentofacial Orthopedics.

 

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