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Studio radiologico sulla variazione anatomica delle altezze dei mascellari superiori nelle diverse classi scheletriche

Ricostruzione tridimensionale della maxilla e dell’arcata dentaria: visione di lato del soggetto analizzato con analisi delle dimensioni verticali del mascellare superiore.
G. Perrotti, E. Prandi, M. Politi

G. Perrotti, E. Prandi, M. Politi

mer. 13 aprile 2016

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L’analisi cefalometrica gioca un ruolo determinante nella diagnosi dell’asimmetria del distretto maxillo-mandibolare, per questo è molto importante che venga eseguita con accuratezza e precisione. La tomografia computerizzata (TC) ha notevolmente ridotto la possibilità di incorrere in errori di misurazione e in particolare, l’introduzione di software 3D ha permesso una ricostruzione tridimensionale e misurazioni accurate, delle strutture del complesso maxillo-mandibolare.

La CBCT (cone beam computed tomography) offre numerosi vantaggi rispetto alla TC tradizionale il primo fra tutti è la dose radiogena somministrata che è notevolmente ridotta2, praticità di esecuzione, la qualità delle immagini è da potersi considerare similare a quella della TC tradizionale1, offrendo la possibilità di visualizzare ricostruzioni tridimensionali delle strutture e sezioni multiplanari delle stesse.
Infatti le immagini in 3D possono essere facilmente ruotate e osservate da ogni angolazione e ciò ci permette di stabilire la posizione esatta di un punto nello spazio.
Pertanto sarà più semplice analizzare con precisione l’asimmetria delle strutture anatomiche in esame e quantificare la differenza esistente tra il lato destro e sinistro delle stesse.
L’analisi cefalometrica che ne deriva sarà basata su misurazioni effettive e reali eseguite su ricostruzioni volumetriche.
Il confronto tra misurazioni bidimensionali e tridimensionali eseguite su TC cone beam evidenzia importanti differenze4. Vi è una sovrapponibilità delle misurazioni effettuate in 3D con quelle effettuate in 2D per quanto riguarda i punti sagittali o paralleli al piano sagittale, mentre la discrepanza si manifesta nella misurazione di angoli o segmenti non paralleli al piano sagittale.
Pertanto con la CBCT è possibile valutare la reale posizione di un punto nello spazio e individuare i range di valori a cui ogni punto deve appartenere per essere considerato in posizione “eugnatica”.
Il seguente studio valuta in modo analitico la variazione anatomica delle dimensioni verticali del mascellare superiore in pazienti adulti nelle tre diverse classi scheletriche tramite l’utilizzo della cefalometria 3D.
Questo studio è volto a dare un’indicazione statistica delle diverse dimensioni dei mascellari superiori in termini di misure lineari e della presenza di discrepanze tra lato destro e sinistro nello stesso paziente3.
I criteri di inclusione per questo studio sono stati: pazienti adulti con dentizione completa; assenza di edentulie intercalate; assenza di inclusioni; assenza di elementi soprannumerari; assenza di riabilitazioni implantari; assenza di segni di malattia parodontale in corso; e assenza di esiti di riassorbimenti ossei orizzontali per pregressa malattia parodontale.

Materiali e metodi
Lo studio delle dimensioni verticali del mascellare superiore è avvenuto tramite l’analisi di CBCT proveniente dal data base dell’Istituto ortopedico Galeazzi di Milano e sono state richieste ai paziente per diversi motivi odontoiatrici.
Da un gruppo di 280 CBCT sono stati selezionati 30 esami tridimensionali. Il campione è stato poi suddiviso per classe scheletrica. Questa suddivisione è stata ottenuta mediante esame cefalometrico 2D eseguito su sinterizzazione ray sum (bidimensionale) basata sui valori di proiezione sagittale maxillo-mandibolare calcolata sui valori angolari di ANB.
Il campione è stato poi analizzato mediante una cefalometrica multiplanare costruita con il software O&O (Materialise Co, Leuven, Belgio). L’analisi prevede la costruzione di un piano passante per il tuber destro e sinistro (punto più posteriore del mascellare superiore) e la spina nasale anteriore. Sono state eseguite misure lineari verticali a livello della intermolare, premolare, la zona canina e la porzione interincisiva. Il repere di queste misurazioni è stato selezionato al centro della cresta ossea alveolare interdentale tra primo e secondo molare, tra primo e secondo premolare, tra incisivo laterale e canino e tra i due incisivi centrali. Per ogni cluster di classe sono state prese le misurazioni tra primo e secondo molare, tra primo e secondo premolare, tra canino e incisivo laterale sia a destra che a sinistra e una misurazione unica interincisiva.

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Risultati
I dati hanno dimostrato che l’altezza media del campione totale di pazienti esaminato è di: 13, 3 mm in zona intermolare; 15,97 mm zona premolare; 17,02 mm per la zona intercanina; e 17,55 mm per la zona interincisiva.
I dati raccolti mostrano che nei pazienti di II e III classe scheletrica vi è un aumento significativo delle misurazioni effettuate nella zona intercanina e interincisiva. Per le classi I vi è un valore medio di 16,05 mm nella zona interincisiva, mentre per le classi II il valore medio è di 18,77 mm; e per le classi III è di 17,84 mm. Per quanto riguarda la zona intercanina i valori di I classe sono di 15,94 mm; per le II classi di 17,49 mm; e per le III cassi di 17,64 mm.
Risulta esservi un aumento di più di 2 mm nella zona interincisiva e di più di 1,5 mm nella zona intercanina. Per le misurazioni effettuate nella zona molare e premolare i valori sono concordi per tutte e tre le classi scheletriche.
Mentre per quanto riguarda le discrepanze tra lato destro e sinistro dello stesso paziente i valori rilevati per le I classi sono di: 0,47 mm di differenza nella zona canina; 0,59 mm nella zona premolare; e 0,60 mm nella zona molare. Per le II classi sono rispettivamente di: 0,23 mm; 0,40 mm; e di 0,56 mm. Infine per le III classi sono di: 0,33 mm; 0,58mm; e di 1,08 mm. In media vi è una discrepanza di 0,55 mm nelle I classi; 0,39 mm nelle II classi e di 0,66 mm nelle III classi (Tabb. 1-5, Figg. 1, 2a-2c).

Discussione
I dati raccolti dimostrano come, seppur in un campione molto piccolo di pazienti, vi è una notevole differenza di altezza tra le I classi scheletriche rispetto alle II e le III, quest’ultime infatti risultano avere valori lineari quasi sempre maggiori soprattutto nella zona intermascellare e intercanina.
Inoltre dall’analisi dei valori si evince che in ogni paziente vi è una differenza di altezza tra lato destro e sinistro che oscilla dai 0,23 mm fino a 1 mm nei casi più gravi di asimmetria e che le discrepanze maggiori sono state riscontrate nei soggetti di III classe, ma che i valori medi sono del tutto trascurabili (0,5 mm). Questo studio vuole essere uno spunto per future ricerche riguardanti la cefalmetria 3D e le sue potenzialità che tutt’oggi sono ancora poco sfruttate.

Conclusione
Questi risultati sono indicativi di una differenza anatomica nelle tre diverse classi scheletriche che molto spesso si evidenzia sul profilo estetico. Un’attenta analisi delle strutture del massiccio facciale porta a una corretta diagnosi con evidenziazione di possibili asimmetrie strutturali. Questi dati ottenuti possono essere importantissimi al fine della pianificazione di un corretto intervento di tipo maxillo-facciale, capace di modificare questo difetto (Figg. 3-5).

Bibliografia
1. Badiali G, Roncari A, Bianchi A, Taddei F, Marchetti C, Schileo E. Navigation in Orthognathic Surgery: 3D Accuracy. Facial Plast Surg. 2015 Oct;31(5):463-73.
2. Perrotti G, Politi M, Weinstein RL. Indicazioni per un uso consapevole della CBCT in Odontoiatria. Dentista Moderno 2015; 1:44-52.
3. Perrotti G, De Vecchi L, Testori T, Weinstein RL. Analisi facciale globale: approccio diagnostico-terapeutico multidisciplinare alla riabilitazione implantare complessa.Italian Oral Surgery 2012; 11(5)(S1): S108-S11.
4. Jaime Gateno,DDS,MD,James J.Xia,MD,PhD,ms.John F.Teichgraeber,MD. Effect of Facial Asymmetry on Two-Dimensional and Three-Dimensional Cephalometric Measurements. J Oral Maxillofac Surg.Author manuscript,available in PMC 2012 March 1.

 

L'articolo è stato pubblicato su CAD/CAM Italian Edition, aprile 2016.

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