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Procedura di incremento osseo verticale con tecnica GBR

La membrana non riassorbibile dopo essere stata fissata.
F. Signorino, S. Pieroni, L. Pivetti, M. Fimmanò, F. Fontana

F. Signorino, S. Pieroni, L. Pivetti, M. Fimmanò, F. Fontana

ven. 30 gennaio 2015

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L’inserimento d’impianti dentali è oramai una pratica quotidiana per la riabilitazione delle edentulie, parziali o totali, dei mascellari1. Tuttavia, il posizionamento implantare non è sempre possibile in quanto, talvolta, il riassorbimento alveolare, sia in senso orizzontale che verticale, è così grave da rendere difficoltosa una riabilitazione di tipo implanto-protesico.

Inoltre, il corretto posizionamento degli impianti è un aspetto chiave per il risultato sia funzionale che estetico. In situazioni di questo tipo l’unica soluzione è ricorrere a tecniche per incrementare il volume osseo. In letteratura sono state descritte numerose tecniche di questo genere come l’osteo-distrazione, la tecnica split-crest, innesti a blocco e la rigenerazione ossea guidata (GBR)2-8.
Nell’ultimo decennio la GBR è stata descritta come una tecnica efficace e predicibile per le rigenerazioni in senso verticale della mandibola. Questa tecnica si basa sull’utilizzo di una membrana per ricreare una spazio ben delimitato in cui coagulo e innesto di biomateriale possono stabilizzarsi, consentendo così la formazione di nuovo osso senza l’infiltrazione di cellule epiteliali e connettivali.
La formazione di uno spazio protetto è infatti il primo requisito per avere una buona rigenerazione ossea9. Schmid10, nel 1991, fu tra i primi a convalidare l’efficacia della GBR inserendo degli impianti nella parte crestale superiore ossea del coniglio. Risultati simili vennero successivamente riscontrati in sperimentazioni sul ratto11 e sul cane12-13.
In modo analogo Simion14, nel 1994, fu il primo autore a dimostrare, sia clinicamente che istologicamente, che è possibile rigenerare l’osso in senso crestale anche nell’uomo. Nella sua ricerca fu utilizzata una membrana in politetrafuoretilene espanso rinforzata in titanio per coprire gli impianti, ottenendo un aumento della dimensione verticale della cresta alveolare di 4 mm.
Studi clinici e istologici sull’uomo15-18 hanno successivamente dimostrato che aggiungere un innesto osseo di qualsiasi natura (autologo, omologo, eterologo o misto) al di sotto della membrana aumenta significativamente la rigenerazione ossea. L’efficacia e la predicibilità della GBR furono successivamente confermate da uno studio prospettico di Simion19 su 123 impianti. I risultati dimostrarono che gli impianti posizionati nell’osso rigenerato rispondevano ai carichi masticatori nella stessa maniera degli impianti posizionati in osso nativo.
In questo articolo vengono descritti i passaggi salienti della tecnica GBR.

 

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