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Pische: «Come medici e dentisti a salvaguardia dell’Uomo e dell’Ambiente dai danni dell’amalgama»

Dott. Raimondo Pische
Raimondo Pische

Raimondo Pische

mer. 18 luglio 2018

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Dal 1 luglio 2018 l’UE vieta le otturazioni in amalgama per i bambini di età inferiore a 15 anni e le donne in gravidanza e allattamento. Una data fondamentale nella storia dell’amalgama in odontoiatria che dà spunto a Raimondo Pische, un’Autorità in materia, di formulare considerazioni generali e personali su un annoso problema.

Era il mese di giugno del 2009, quando partecipai, in qualità di referente italiano della World Alliance for Mercury Free Dentistry, con Bobbie Beckman alla prima conferenza per i negoziati sulla Convenzione di Minamata, a Stoccolma, in un’atmosfera gravida di aspettative da parte dei rappresentanti delle ONG di tutto il mondo: per la prima volta veniva esaminata in ambito istituzionale la problematica del mercurio odontoiatrico, seppur da lungo tempo si sentisse l’esigenza di sviscerare le grandi incongruenze che sostengono la difesa, anche accademica, dell’amalgama.

Fu una cosa curiosa (anche per me che da quasi 3 lustri, già allora, mi occupavo di tali tematiche) scoprire come da un paio di mesi fosse stato bandito l’uso di termometri e sfigmomanometri contenenti mercurio, per il pericolo alla salute e per l’ambiente e come, in quella sede, si sollevassero questioni di lana caprina in merito all’amalgama. Discussioni infinite, giornate intere a parlare di “pro” e “contro”, non tanto in difesa di una pratica comunque considerata oltre che tossica obsoleta, quanto sui danni derivati all’ambiente.

Sorpresa, anche per me, navigato esploratore della materia, fu allora (ed è tutt’ora) il perché il mercurio sigillato in ermetici contenitori di vetro venisse considerato “fuorilegge” e invece mantenesse una patina di nobiltà quello odontoiatrico che, per mezzo di quel cavallo di Troia che è l’amalgama, viene trasportata nel corpo dei pazienti, soprattutto nel loro sistema nervoso.

La risposta a tale dubbio fu però altrettanto chiara: non si poteva criminalizzare una pratica medica, oltretutto validata da quasi due secoli di storia e di “successi” (da intendersi comunque come durata dei restauri), al fine di evitare conseguenti, inevitabili, problemi medico-legali e cause di risarcimento verso dentisti, istituzioni e governi. La strada maggiormente praticabile era (ed è) la messa al bando dell’amalgama per i danni determinati all’ambiente e di conseguenza alla catena alimentare.

Grave e inequivocabile, infatti, è l’impatto che la classe odontoiatrica ha, in senso negativo, sull’ambiente in quanto già nel 1991 l’OMS ha dichiarato che gli studi dentistici rappresentano la maggior fonte non industriale di inquinamento mercuriale. Basti sapere che mediamente vengono immesse nelle acque reflue circa 300 tonnellate di amalgama all’anno. Scarti del metallo pesante più neurotossico, rifiuto dannoso (nocivo secondo l’attuale legislazione che prevede sanzioni pecuniarie fino a 27.000 € e condanne fino a un anno di reclusione per lo scorretto stoccaggio e/o smaltimento).

Situazioni queste ultime pressoché impossibili da garantire, visto che negli stessi negoziati di Stoccolma fu presentata la relazione di un gruppo di ricerca finlandese, che affermava come il mercurio dovesse essere sepolto in camera stagna a chilometri di profondità affinché ne potessero essere resi inerti i vapori emessi. Altra alternativa sarebbe, secondo certa scuola di pensiero odontoiatrica, inserirlo e stoccarlo nella bocca delle persone evidentemente considerate alla stregua di un deposito di rifiuti.

Il germoglio che timidamente sbocciava in quella storica conferenza sta, oggi, a distanza di 9 anni, cominciando a dare i suoi frutti, dato che si fa strada nella Comunità europea l’idea che, maturata ben prima nei Paesi nordeuropei (Norvegia, Danimarca, Finlandia, Svezia), ha visto nel decreto italiano del 2001 del Ministro Sirchia un timido esempio sull’attenzione al pericolo dell’amalgama, che può esser seguito dagli altri Stati membri.

Infatti, a dicembre 2016, tre istituzioni dell’UE (il Parlamento, la Commissione e il Consiglio dell’Unione europea) hanno raggiunto un accordo provvisorio per vietare le otturazioni in amalgama per i bambini di età inferiore a 15 anni e le donne in gravidanza e allattamento al 1 luglio 2018, e considerare di bandire completamente l’amalgama dentale entro il 2030.

Esiste l’obbligo di usare amalgame pre-dosate e incapsulate per la riduzione dell’esposizione del personale odontoiatrico e di predisporre dispositivi di aspirazione per l’installazione di separatori di amalgama per evitare il rilascio del metallo nei sistemi fognari (http://europa.eu/rapid/press-release_MEMO-17-1344_en.htm).

La presa di coscienza dei rischi a livello della professione, dell’ambiente e dei problemi iatrogeni per il paziente a causa dell’utilizzo del mercurio è cresciuta nel tempo e per questo la comunità mondiale ha cominciato a muoversi contro l’utilizzo del mercurio dentale, come è stato fatto per l’amianto e il piombo.

  • La Norvegia ha vietato l’amalgama dentale nel 2008 (Ministry of the Environment, Norway. Minister of the Environment and International Development Erik Solheim: Bans mercury in products [Press release]. 2007 December 21. Available from Government of Norway Web site: https://www.regjeringen.no/en/aktuelt/Bans-mercury-in-products/id495138/).
  • La Svezia ha vietato l’uso dell’amalgama dentale per quasi tutti gli scopi nel 2009 [Swedish Chemicals Agency. The Swedish Chemicals Agency’s chemical products and biotechnical organisms regulations. (KIFS 2008: 2 in English, consolidated up to KIFS 2012: 3). 2008: 29-30].
  • Danimarca, Estonia, Finlandia e Italia usano amalgama per il 5% dei restauri (BIO Intelligence Service. Study on the potential for reducing mercury pollution from dental amalgam and batteries. Final Report prepared for the European Commission- DG ENV. 2012. Page 188. Available from the European Commission Web site: http://ec.europa.eu/environment/chemicals/mercury/pdf/final_report_110712.pdf).
  • Giappone e Svizzera hanno fortemente limitato l’utilizzo di amalgama (BIO Intelligence Service. Study on the potential for reducing mercury pollution from dental amalgam and batteries. Final Report prepared for the European Commission- DG ENV. 2012. Page 40. Available from the European Commission Web site: http://ec.europa.eu/environment/chemicals/mercury/pdf/final_report_110712.pdf).
  • La Francia ha indicato di utilizzare materiali alternativi senza mercurio per il restauro dentale in donne incinte.
  • L’Austria, il Canada, la Finlandia e la Germania hanno diminuito l’uso di otturazioni in amalgama in donne incinte, bambini e pazienti con malattie renali (Health and Environment Alliance and Health Care without Harm. Mercury and dental amalgams [fact sheet]. 2007. Page 3. Available from Health and Environment Alliance Web site: http://www.env-health.org/IMG/pdf/HEA_009-07.pdf).

Le cliniche dentali devono installare filtri ad alte prestazioni, che ridurranno significativamente le emissioni di mercurio nell’acqua. Previste ulteriori azioni per ridurre e in definitiva porre fine all’uso dell’amalgama dentale e l’UE è stata in prima linea nel mobilitare la comunità internazionale per ridurre l’inquinamento da mercurio.

Il 17 maggio 2017, l’UE ha adottato un nuovo regolamento sul mercurio e il 18 maggio 2017 ha ratificato la Convenzione di Minamata (dal nome della città simbolo dell’inquinamento mercuriale), presso la sede delle Nazioni Unite, per l’entrata in vigore del trattato mondiale volto a ridurre l’esposizione al mercurio http://ec.europa.eu/environment/chemicals/mercury/.

È un’occasione unica per la categoria di mostrare attenzione sui rischi determinati dal mercurio dell’amalgama verso l’ambiente, i pazienti, i dipendenti e noi stessi. Ritengo doveroso non porsi domanda alcuna, neanche di tipo economico, sull’obbligo (operativo dal 1° gennaio 2019) di dotarsi di separatori d’amalgama sui riuniti o a valle del sistema di scarico dello studio.

È un obbligo morale, e non solo legislativo, quello che impone attenzione ai danni che provochiamo, attraverso un’inconsapevole o superficiale considerazione del problema mercurio, alla salute dell’Uomo e dell’Ambiente che, come medici e dentisti, dovremmo essere i primi a tutelare e a salvaguardare.

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