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Nuovi protocolli in Implantoprotesi: l’unione del progetto implantare computer assistito e della pianificazione protesico-estetica nel work-flow digitale delle riabilitazioni implanto-supportate

Enrico F. Gherlone, Michele Manacorda, Francesca Cattoni, Francesco Ferrini, Francesco Bova.
E.F. Gherlone, M. Manacorda, F. Cattoni, F. Ferrini, F. Bova

E.F. Gherlone, M. Manacorda, F. Cattoni, F. Ferrini, F. Bova

ven. 19 maggio 2017

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Negli ultimi anni si è assistito a una continua evoluzione delle tecnologie digitali in ambito implanto-protesico. In particolare allo sviluppo della diagnostica radiologica attraverso l’avvento delle apparecchiature CBCT e dell’arricchimento di funzioni dei software di elaborazione delle immagini DICOM. Le immagini ottenute dal rendering tridimensionale e la possibilità di elaborarle offrono all’odontoiatra nuove opportunità diagnostiche, di pianificazione del caso e di studio dell’anatomia topografica.

Contemporaneamente si è assistito al miglioramento e alla diffusione dei sistemi di rilevazione dell’impronta mediantescansione ottica, sia intraorale che da laboratorio. La stessa fase evolutiva ha coinvolto i programmi d’imaging digitale e di progettazione sia implantare (Implantologia Computer Assistita) che protesica (Pianificazione e disegno digitale del sorriso). L’acquisizione dei dati digitali e l’interazione tra i diversi sistemi diagnostici ha reso più facile e completo l’iter diagnostico digitale, implementando quindi le possibilità di progettazione del piano di cura. Tali tecnologie consentono infatti all’odontoiatra di acquisire in formato digitale informazioni complete, necessarie alla realizzazione in ambiente virtuale de lprogetto riabilitativo. In Implantoprotesi l’obiettivo della fase diagnostica integrata è generare un progetto sia implantare che protesico in ambiente virtuale, che permette la valutazione dei volumi ossei e dei parametri protesici, estetici e funzionali, prima di procedere all’esecuzione reale delle procedure chirurgiche e ricostruttive.

Le nuove generazioni di software, per la chirurgia guidata e per la previsualizzazione estetica del caso protesico, sono oggi in grado di comunicare tramite piattaforme e file comuni, ottenendo in tal modo l’integrazione dei dati implantari con quelli protesici in unico ambiente tridimensionale.

Obiettivo della diagnostica per immagini chirurgica è la realizzazione di un progetto che porterà al posizionamento implantare guidato non solo dalla volumetria ossea disponibile ma ottimizzato dalle necessità protesiche estetiche e funzionali.

Dopo approvazione del progetto tridimensionale si procederà pertanto alla realizzazione di dime chirurgiche per il posizionamento guidato delle fixture e di protesi provvisorie CAD/CAM per il carico immediato estremamente precise. Il protocollo prevede un approccio chirurgico minimamente invasivo ed una protesizzazione immediata degli impianti. workflow dimostratosi efficace e con risultati predicibili dal punto di vista estetico e funzionale.

Il vantaggio strategico di un simile approccio diagnostico, progettuale ed esecutivo risiede nella possibilità di offrire al paziente un trattamento riabilitativo il cui contenuto può essere visualizzato prima della realizzazione e condiviso, al fine di ottenere il consenso dei clinici e del paziente. Inoltre, per le intrinseche caratteristiche dell’approccio flapless proprio della chirurgia implantare guidata e grazie alle ridotte necessità di operatività alla poltrona associate alla protesi realizzata CAD/CAM sulle caratteristiche individuali del paziente, si può offrirgli un iter terapeutico estremamente semplificato in fase chirurgica e di carico protesico.

Benché il protocollo digitale integrato sia oggi agli albori della sua applicazione, la continua evoluzione degli hardware e software applicati a questi percorsi clinici offrirà nei prossimi anni opportunità diagnostiche e di pianificazione sempre più alla portata dei professionisti che desiderano approcciare all’odontoiatria digitale.

Se il trend osservato nelle fasi iniziali dell’applicazione clinica di queste tecnologie sarà confermato anche in futuro, assisteremo a un flusso di lavoro sempre più snello ed efficiente, attraverso la riduzione dei passaggi in ambiente virtuale e alla poltrona, mettendo in condizione i clinici, con adeguata curva di apprendimento, di avere a disposizione un nuovo strumento per il trattamento riabilitativo, comunicativo e operativo.

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