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La recidiva in ortodonzia

S. Montagna

S. Montagna

mer. 23 marzo 2016

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Valutazione ragionata e utilizzo clinico di un nuovo dispositivo da masticare, per la diagnosi e la correzione dei fattori muscolari che favoriscono la recidiva.

La stabilità del risultato, dopo trattamento ortodontico, è spesso motivo di preoccupazione per il professionista che deve ricorrere a mezzi di contenzione fissi o mobili per impedire lo spostamento dentale e combattere la recidiva.
L’occlusione post-terapia è meno stabile rispetto all’occlusione naturale, in quanto il trattamento ortodontico modifica l’equilibrio muscolare e le strutture dento-alveolari e la recidiva può essere considerata un tentativo “fisiologico” per recuperare l’equilibrio neuromuscolare.
I tessuti molli hanno una significativa influenza sul movimento dentale a causa delle forze sviluppate sulla struttura dento-alveolare, ed è proprio per questo che è indicato correggere quelle condizioni che alterano la funzione orale: deglutizione atipica, incompetenza labiale, disfunzioni linguali, respirazione orale, tanto per citarne alcune.
La recidiva è un evento multifattoriale nel quale giocano un ruolo fondamentale diverse componenti:

  • la struttura di sostegno del dente, in particolare le caratteristiche strutturali dell’osso alveolare;
  • il disequilibrio muscolare con sviluppo di forze angolate rispetto all’asse del dente;
  • una loro distribuzione disomogenea sul tavolato occlusale durante la funzione;
  • la mancanza di equilibrio tra la posizione dei denti e la funzione muscolare.


Leggi l'articolo completo nella sezione CLINICAL > ORTHODONTICS

 

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