la tecnologia fa avanzare l’odontoiatria

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Intervista: la tecnologia fa avanzare l’odontoiatria

Per il relatore del webinar, il dott. Ryan C. Lewis, tornare all’odontoiatria tradizionale avrebbe un impatti significativo sui costi, sull’efficienza, sulla qualità del lavoro e sulla capacità di comunicare con i chirurghi e gli odontotecnici (immagine: MarinaGrigorivna/Shutterstock)
Iveta Raimonate

Iveta Raimonate

gio. 18 febbraio 2021

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Con il suo potere di trasformazione, l’odontoiatria digitale sta lentamente conquistando studi e laboratori dentali in tutto il mondo. In un webinar gratuito tenuto il 17 febbraio scorso, il dott. Ryana C. Lewis, protesista, ha parlato di come l’odontoiatria digitale può aiutare a migliorare l’efficienza del flusso di lavoro e ha messo in evidenza alcuni dei più recenti progressi dell’odontoiatria digitale appunto. Prima della sua relazione online ha condiviso alcune riflessioni sull’argomento.

Dott. Lewis, le tecnologie digitali sono state adottate negli studi odontoiatrici di tutto il mondo. Secondo lei, è ancora possibile immaginare un’odontoiatria senza?

La tecnologia odontoiatrica fa avanzare l’intera odontoiatria aumentando la comunicazione, l’efficienza e la precisione. Le tecnologie più importanti attualmente in utilizzo sono la fresatura CAD/CAM, la scansione intraorale, la pianificazione digitale dell’impianto, la stampa 3D e la fotografia. Inizialmente integriamo la tecnologia digitale con i monconi della fresatura AD/CAM e progettiamo digitalmente i restauri. Se lo confrontiamo con i monconi di fusione UCLA e con la ceratura manuale dei restauri in porcellana fusa su metallo, non solo risparmiamo in modo significativo sui costi dell’oro, ma siamo anche in grado di aumentare l’efficienza della fabbricazione dei restauri. Se poi consideriamo la scansione intraorale e la possibilità di inviare digitalmente i casi al laboratorio, oltre al risparmio materiale per le impronte, si risparmia sui costi di spedizione e i risparmia in termini di tempo: è facile allora apprezzare i vantaggi offerti dall’odontoiatria digitale.

 La stampa 3D ha cambiato il modo in cui produciamo le guide chirurgiche

Tutti i miei casi implantari sono ora pianificati digitalmente. Dopo aver utilizzato la pianificazione digitale e la chirurgia completamente guidata, il mio chirurgo non desidera più posizionare gli impianti con la metodologia tradizionale. Dà tranquillità sapere che l’impianto sarà posizionato idealmente e il medico sarà soddisfatto del lavoro oltre che il paziente avrà il risultato desiderato.

La stampa 3D ha cambiato il modo in cui produciamo le guide chirurgiche. Le stampanti 3D sono diventate così accurate ed economiche che qualsiasi dentista può ora permettersi di averle nel proprio studio e stampare guide chirurgiche, calchi o allineatori a scopo diagnostico ad un costo relativamente basso. Inoltre, la fotografia p diventata essenziale quando di comunica con gli odontotecnici. La precisione e la qualità dei miei restauri ne risentirebbero notevolmente senza di essa.

 

Quali sono alcuni degli ultimi e più importanti progressi dell’odontoiatria digitale?

La pianificazione digitale del trattamento implantare, la scansione intraorlae e la stampa 3D. Con la pianificazione digitale dell’impianto possiamo migliorare in modo significativo il posizionamento dell’impianto. Oggi possiamo inoltre integrare scansioni facciali e intraorali senza wax-up digitali ad arcata intera. Ciò garantisce una pianificazione accurata delle nuove posizioni dei denti. Poiché i nostri wax-up diagnostici digitali sono così accurati, possiamo anche pianificare con sicurezza le posizioni degli impianti di un’arcata completa. Questo ci permette di posizionare gli impianti immediatamente al momento dell’estrazione in tutti quei casi in cui avremmo preventivamente consigliato l’estrazione e la guarigione del sito.

La stampa 3D è ora molto prevedibile e accurata. Ci permette di stampare le guide chirurgiche in studio senza preoccuparci dell’accuratezza della guida stessa. I provvisori a carico immediato dell’intera arcata vengono stampati nella stessa stampante delle guide chirurgiche.

 

Il dott. Ryan C. Lewis, protesista e titolare della clinica Longmont Prosthodontics

 

I laboratori odontotecnici sembrano più pronti e disponibili ad adottare soluzioni digitali rispetto agli studi dentistici. Come pensa che questo possa essere spiegato?

La tecnologia digitale aumenta notevolmente l’efficienza del tecnico. Ciò riduce le spese generali e i costi di trattamento. Inoltre aumenta la precisione dei restauri. Molti laboratori oggi riferiscono che le corone progettate e fresate digitalmente garantiscono il numero più basso di rifacimenti del lavoro. In genere, si tratta di corone modeless prodotte senza un calco stampato o in pietra. Dal punto di vista del laboratorio è un ottimo strumento da utilizzare. Per molti dentisti la nuova tecnologia cambia in modo significativo il loro flusso di lavoro e richiede del tempo l’integrazione con il flusso tradizionale. A causa di ciò, e dei costi di avvio, è difficile passare all’odontoiatria digitale quando in passato i metodi tradizionali hanno portato al successo uno studio. Tuttavia, una volta avviati e integrati, i flussi di lavoro digitali diminuiscono le spese generali e aumentano notevolmente l’efficienza.

In che modo la pandemia di SARS-CoV-2 ha cambiato la sua visione o quella dei suoi colleghi sulla rilevanza dell’odontoiatria digitale e sull’importanza della sua adozione?

La pandemia ha messo in evidenza i potenziali rischi di contaminazione associati al trasferimento di impronte o altri componenti dallo studio al laboratorio. La scansione intraorale offre la soluzione più sicura, quella con il minor rischio di contaminazione incrociata. Sfortunatamente questo è un problema che probabilmente non scomparirà presto, quindi è una soluzione fantastica non solo ora ma anche per il futuro.

Nota editoriale: il webinar, intitolato “Advancements in contemporary digital dentistry” si è svolto mercoledì 17 febbraio alle ore 19:00 in diretta. I partecipanti hanno avuto l’opportunità di porre domande sull’argomento al termine della relazione e di ottenere un credito per la formazione continua.

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