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Intervista a Ioana Dactu: la tecnologia digitale vista da una giovane odontoiatra

Alessandro Genitori

Alessandro Genitori

lun. 7 gennaio 2019

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La dott.ssa Ioana Datcu, libera professionista nella provincia di Ravenna, parla con sincero entusiasmo del suo lavoro in questo vivace periodo storico: «l’odontoiatria è per me una passione che implica un lavoro costante per restare al passo con i tempi ed implementare le nuove tecnologie giornalmente, al fine di capire i benefici e le difficoltà che questi sviluppi possono portare nella routine clinica quotidiana».

Si parla molto di rivoluzione digitale, secondo lei è un termine corretto?
È decisamente una rivoluzione, o per lo meno lo è nella mia personale esperienza in cui ho la possibilità di introdurre le nuove tecnologie quali scanner intra orali e l’applicazione della chirurgia guidata nella mia pratica giornaliera, sia per essere documentata e comprendere l’evoluzione del mio settore che per offrire ai miei pazienti un servizio migliore e all’avanguardia. Sicuramente queste tecnologie dal punto di vista dei pazienti permettono di offrire servizi che in termini di comfort e tempistiche di trattamento risultano più ergonomici e funzionali; un esempio fra tanti può essere il rilievo delle impronte, infatti, sono sempre di più i pazienti stessi ad essere talmente documentati che si presentano in studio chiedendoci delle alternative che noi oggi dobbiamo essere in grado di fornire. I pazienti, purtroppo a volte, hanno poca fiducia nella nostra figura professionale e sono traumatizzati da esperienze pregresse, quindi noi dobbiamo poter dimostrare a come l’uso di queste tecnologie viene loro incontro fornendo soluzioni intelligenti alle loro esigenze. Queste tecnologie in realtà non aiutano solo i pazienti, ma anche l’operatore in quanto i nuovi software e strumenti si stanno evolvendo per permetterci di identificare le imprecisioni del nostro lavoro ed è come avere un secondo operatore alle spalle che ci consente di migliorare in tempo reale. Ovviamente tutta questa tecnologia va ad amplificare le nostre capacità e non può totalmente prenderne il posto: quindi associandoli a conoscenze, manualità, capacità di utilizzo questi strumenti sono strepitosi ma ne vanno conosciuti anche i limiti dettati dallo stato dell’opera tecnologica e della macchina in uso, solo in questo modo possiamo usare questi strumenti in modo intelligente e proattivo. In chirurgia implantare questi strumenti hanno permesso una migliore predicibilità, una minore offesa dei tessuti operati ed una tranquillità maggiore da parte nostra, tutti questi fattori stanno contribuendo ad una migliore divulgazione di questa procedura, ma bisogna ricordare che tutti i crismi della chirurgia non vanno presi sottogamba, bisogna quindi partire dalle fondamenta e accettare che in ogni processo c’è una curva di apprendimento necessaria.

In questo contesto, dove possiamo identificare i giusti percorsi di crescita?
Già iniziare ad usare questi strumenti è una crescita una volta implementati nella propria pratica ci vuole assolutamente una curva di apprendimento durante la quale bisogna utilizzare questi strumenti fino ad arrivare al momento in cui riesci a utilizzare al meglio i vari strumenti messi a disposizione, capendone il funzionamento e le potenzialità. Ad esempio oggi riesco a vedere in tempo reale su un monitor se la mia preparazione è stata corretta e posso modificarla subito senza dover riprendere un’altra volta le impronte scomodando il paziente, “consumando” materiale e tempo. Quindi, ottengo un file che in tempo reale mi permette di interagire con il laboratorio e capire se sto fornendo loro una situazione affinché sia possibile realizzare un definitivo preciso e veloce, facilitando la collaborazione con odontotecnici distanti dal mio centro. I file viaggiano in tempo reale, non sono soggetti a rotture e deformazioni dovute al trasporto e mi permettono una facile gestione delle cartelle cliniche. Oggi gli strumenti come la TAC e le impronte (intra o extraorali) permettono una crescita come chirurghi donandoci una visuale a 360 gradi dell’anatomia del paziente e fornendo la possibilità di valutare varie soluzioni e scenari per il posizionamento implantare.

La ricerca scientifica sta supportando l’avvento di questa rivoluzione?
Gli strumenti digitali in odontoiatria sono il riadattamento di strumenti che hanno contribuito all’evoluzione tecnologica di altri settori come l’architettura, l’ingegneria ed il design, questo sicuramente ci da indice dell’utilizzo e della precisione che possiamo ottenere, purtroppo però questi strumenti non sono ancora sufficientemente supportati da letteratura medica ed odontoiatrica anche perché il processo di riadattamento ed evoluzione è nel pieno della sua attività. Perciò varie aziende che offrono i propri prodotti senza essere in grado di avvalorarli in maniera soddisfacente, ma credo sia un processo che gli stessi produttori comprendendo. A differenza delle altre discipline i costi di queste soluzioni per i giovani odontoiatri soprattutto sono ancora proibitivi e il continuo cambiamento rende obsolete in poco tempo anche le macchine più costose, un po’ come succede con gli smartphone. Oltre a questo c’è anche un aggiornamento continuo dei software, il che richiede un continuo aggiornamento da parte nostra per riadattarci a nuove interfacce e metodi d’uso. In pratica bisogna essere attenti sia sul fronte strumentale che di utilizzo e chi si ferma un attimo rischia di “invecchiare” in fretta.

Ma in questo contesto come si può scegliere dove e come investire?
Bisogna conoscere bene l’argomento, questo è d’obbligo per fare una scelta ponderata, nonostante ciò la scelta è sempre un cruccio, le prime domande che ci si pone sono “sto comprando il meglio?” “Il mio investimento è giusto, ammortizzabile nel tempo?” “Tra qualche anno potrei avere meglio ad un costo più accettabile?” “Quanto tempo passerà prima che il mio strumento diventi obsoleto?”. Sicuramente io sono fortunata perché ho potuto testare diversi macchinari e vedere se e quali si adattano meglio alle mie necessità, nonostante ciò rimango spesso indecisa su cosa acquistare. Alla fine però non ci si può fermare bisogna buttarsi nella mischia ed imparare a giudicare la tecnologia in quanto utilizzatori attivi e non spettatori passivi. In più bisogna guardare al beneficio che offriremo ai nostri pazienti. Senza contare che i pazienti stessi ci valutano usando come metro di valutazione cose viste o sentite su social media e da conoscenti, tutto però sta nella nostra bravura di spiegargli che non sempre questi strumenti sono la soluzione più adatta per diverse variabili che possono renderle inutilizzabili.

Questa tecnologia digitale necessita anche di team formati?
Certamente, è come usare un tandem, io posso essere alla guida ma anche il mio team deve potermi aiutare a mantenere l’equilibrio ed avere il mio stesso obiettivo. A mio avviso le aziende che fanno formazione sono quelle che stanno facendo una scelta vincente facendoti sentire sempre più sicuro dello strumento che ti stanno offrendo, ovviamente devono poter dare delle linee guida e un supporto completo che è fondamentale nel momento in cui si presenta una situazione nuova. Come è altrettanto importante creare dei protocolli adeguati per un lavoro di squadra tra i diversi membri del proprio staff. Tutto ciò non si può inventare dal niente e per far ciò è importante lavorare con dei tecnici in grado di usare questi strumenti, con un’esperienza sufficientemente ampia da saper gestire il flusso di lavoro che ne deriva. Ma ancora mancano dei protocolli precisi soprattutto perché, come dicevo, ci muoviamo in un ambito molto variegato e in continua evoluzione.

Ma quale è la vera forza delle tecnologia digitale secondo lei?
La velocità di ottenere dei risultati precisi in poche sedute, in maniera predicibile e riproducibile. Per noi odontoiatri si potrà risparmiare sui tempi, anche se, almeno inizialmente, non sarà facile ammortizzare i costi di acquisto e aggiornamento. Però credo che una volta acquisiti tutti i protocolli, i vantaggi saranno enormi: si potrà inviare il file direttamente in laboratorio e insieme al tecnico si potrà discutere, confrontarci in tempo reale, e visualizzare nel giro di poco tempo il risultato finale. Ovviamente questo grazie anche nuovi materiali, perché è ovvio che tutte queste nuove tecnologie devono essere sostenute ed associate da nuovi materiali adeguati.

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