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Interattività e consigli pratici: il successo dell’incontro di studio a Bardolino

Geistlich

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mer. 28 maggio 2014

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Sabato 17 Maggio a Bardolino si è svolta la prima edizione di un nuovo format di attività culturale Geistlich, basato su un elevato livello di interattività, che ha visto la compartecipazione del dr. Daniele Cardaropoli e del dr. Paolo Casentini.

Il continuo scambio di opinioni tra i relatori, il confronto costante con i partecipanti, la possibilità di intervenire in ogni momento per approfondire i dettagli terapeutici sono stati i principali fattori di successo di questo incontro di studio ed i motivi della grande soddisfazione dei partecipanti.
Utili consigli sono stati forniti per il trattamento delle zone ad alta valenza estetica: in questi casi, quasi sempre si rendono necessari aumenti dei tessuti duri e molli. Quando il difetto è esteso, l’approccio del dr. Casentini prevede di usare Geistlich Bio-Oss® a copertura dell’innesto di osso autologo particolato, senza mescolarli, e di coprire con la membrana in collagene Geistlich Bio-Gide®, generalmente in due strati.

La membrana aggiuntiva contribuisce a stabilizzare la prima e aumenta l'effetto barriera; nei difetti critici non contenitivi può essere fissata con dei chiodini. L’attenta passivazione del lembo e un eventuale innesto di tessuto connettivo prima di suturare completano l’intervento. Nell’aumento della cresta il particolato può essere sostituito da Geistlich Bio-Oss® Collagen, più pratico e preferito nei difetti minori.
La gestione degli impianti post-estrattivi è stata analizzata dal dr. Cardaropoli, che consiglia l’impianto immediato nel caso in cui siano soddisfatti alcuni requisiti: integrità delle papille e del margine gengivale, e conservazione della parete corticale. In questo caso si dovrebbe evitare il sollevamento di lembi e la protesizzazione dovrebbe servire a proteggere l’anatomia del tessuto molle e la festonatura.

Per entrambi i relatori è importante preservare la cresta attraverso il riempimento del gap residuo con il minerale osseo bovino collagenato. Il razionale è quello di preservare il volume, più che di migliorare l'osteointegrazione. Dato che 4 mesi dopo l’estrazione il 90% del riassorbimento osseo si è completato, è fondamentale intervenire subito ed evitare procedure più complesse in un momento successivo. Il vantaggio di usare un biomateriale a lento riassorbimento è proprio quello di avere un volume mantenuto nel tempo: dopo 4 mesi è ancora presente circa il 25% dei granuli, una quota che non disturba il rimodellamento ma offre al contempo solidità al tessuto. Quanto alla gestione del tessuto molle, un approccio è quello della guarigione aperta, lasciando esposta la membrana in collagene, sopra la quale il tessuto molle si chiude tra la terza e la quarta settimana dopo l’intervento.

Quando si può evitare l’aumento della cresta perché la morfologia del difetto è contenuta, una nuova soluzione è rappresentata da Geistlich Mucograft® Seal, la matrice in collagene che migliora la guarigione del tessuto molle durante la preservazione dei tessuti: è possibile ottenere uno spessore di tessuto molle anche maggiore che con la sola membrana.
Un altro punto fondamentale è stato chiarito in seguito alle domande dei partecipanti: perché preferire queste membrane e matrici agli emostatici? La risposta risiede nella struttura unica a fibre intrecciate di Geistlich Bio-Gide®, ottenuta con una particolare lavorazione che permette una guarigione ottimale dell’intero sito. Gli emostatici alla riapertura non danno garanzia di stabilità del tessuto osseo neoformato, comportando un rischio elevato di perdita dell’innesto.
Infine, il dr. Casentini ha lasciato due ultime indicazioni pratiche: porre cautela durante l’uso delle membrane rinforzate e cercare di coprirle sempre con la membrana in collagene in modo da evitare danni se si creano microdeiscenze; Geistlich Mucograft® in guarigione aperta sembra promettente nell’aumento del tessuto cheratinizzato.

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