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Incremento volumetrico dei tessuti molli sovracrestali in implantoprotesi mediante la tecnica “M.T.G”.

Alessandro Minniti

Alessandro Minniti

mar. 8 novembre 2022

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Introduzione
La perdita di un elemento dentario esita spesso in un deficit volumetrico dei tessuti duri e molli del mascellare, in particolare sul suo versante buccale. Le conseguenze oltre che di carattere estetico sono spesso di carattere funzionale (ristagno di cibo e placca al di sotto della protesi) che in alcuni casi possono compromettere il successo a lungo termine delle riabilitazioni impianto protesiche.

Le più recenti evidenze scientifiche mostrano infatti come il volume dei tessuti molli nella loro porzione sovracrestale siano strettamente correlate alla progressione nel tempo del riassorbimento peri implantare. In questo senso l’innesto connettivale o epitelio connettivale viene considerato il gold standard al fine di ottenere il ripristino sia estetico che funzionale della cresta ossea residua alla perdita dell’elemento dentario, sia che esso avvenga contestualmente all’inserimento implantare sia che avvenga in un secondo momento chirurgico ritardato. Oltremisura numerose e autorevoli sono le ricerche validate che evidenziano come le matrici dermiche, opportunamente utilizzate in selezionate procedure riabilitative, possano svolgere un’azione sovrapponibile a quella dell’innesto connettivale. Questo lavoro ha lo scopo di mostrare, attraverso casi clinici completi e corredati di documentazione di follow up, come una matrice dermica riassorbibile di origine suina ad elevata consistenza possa essere considerata una valida soluzione nel ripristino morfo funzionale dei tessuti.

La tecnica denominata M.T.G. (Matrix Tissue Graft) si basa sull’utilizzo di una particolare matrice dermica acellulare riassorbibile di origine suina caratterizzata da un elevata consistenza e stabilità volumetrica che viene posizionata al di sotto del lembo muco periostale eseguito a spessore totale, in contatto con la cresta ossea. La stabilizzazione della matrice avviene senza mezzi di fissazione o in casi limitati mediante l’ausilio di una sutura riassorbibile con cui ancorare la matrice al lembo mucoperiosteo.

Descrizione
Nello studio sono stati inclusi 20 pazienti (12 donne e 8 uomini) di età compresa tra i 28 e i 65 anni, con edentulia singola e conseguente deficit vestibolare dei tessuti molli. La matrice dermica a elevata consistenza è stata opportunamente ritagliata mediante forbici e lama ed è stata posizionata al di sotto del lembo muco periostale allestito con approccio a spessore totale, vestibolarmente alla cresta ossea in cui è stato posizionato contestualmente un impianto endosseo osteointegrabile. Non si è utilizzato alcun ausilio di fissazione per la matrice dermica che è stata stabilizzata dal solo lembo di accesso ribaltato su di essa e suturato, mediante punti staccati semplici, al lembo linguale.

Le rilevazioni eseguite a distanza di 18 mesi di tempo medio, hanno mostrato un netto miglioramento del PES (Pink Esthetic Score) con un punteggio medio superiore a 9 (eccellente) e in due casi un punteggio tra 6 e 8 (buono). La sovrapposizione dei file .stl provenienti dalla scansione della arcata dentaria interessata prima dell’intervento e a distanza di 18 mesi ha permesso di rilevare un incremento medio in senso orizzontale di 2 mm in media.

Conclusioni
La tecnica M.T.G. può considerarsi una tecnica predicibile nell’aumento dei volumetrico dei tessuti molli perimplantari al pari dell’innesto connettivale o epitelio connettivale. L’utilizzo di una matrice dermica a elevata consistenza applicata con questa tecnica offre ulteriori vantaggi rispetto alla tecnica di innesto connettivale. Oltre a ridursi l’invasività per il paziente non richiedendo un sito donatore, la matrice può essere disponibile in quantità difficilmente reperibili con un innesto connettivale. La matrice dermica utilizzata inoltre può essere lasciata parzialmente esposta nel cavo orale ed è facilmente modellabile addirittura in una fase preparatoria di progettazione dell’intervento chirurgico.

 

Bibliografia

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