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I sistemi sanitari mondiali impreparati ad un’altra pandemia

Secondo un sondaggio commissionato dal World Innovation Summit for Health, la mancanza di preparazione, il sostegno finanziario e la formazione di professionisti possono rendere i sistemi sanitari vulnerabili al collasso in caso di un’altra emergenza sanitaria globale (Immagine: Southworks/Shutterstock).

lun. 17 ottobre 2022

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DOHA, Qatar: Un sondaggio commissionato dal World Innovation Summit for Health (WISH) ha rilevato che i sistemi sanitari sia nei Paesi sviluppati che in quelli in via di sviluppo non sarebbero preparati ad un’altra pandemia, se dovesse emergere nei prossimi cinque anni. Oltre a segnalare questa mancanza di preparazione, gli operatori sanitari intervistati hanno citato la mancanza di sostegno finanziario e di personale qualificato tra i fattori che potrebbero esporre i sistemi sanitari al rischio di collasso in caso di un’altra emergenza sanitaria globale.

L’indagine ha raccolto dati sul posto di lavoro e sulla professione degli operatori sanitari di Brasile, India, Nigeria, Arabia Saudita, Regno Unito e Stati Uniti, cercando di comprendere l’impatto che la pandemia di SARS-CoV-2 ha avuto sulle loro vite. Quasi la metà (49%) di tutti gli intervistati ha affermato che la mancanza di preparazione costituisce una delle maggiori minacce per il sistema sanitario nazionale. Interrogati sui fattori che possono rendere questi sistemi vulnerabili al collasso in caso di nuova pandemia, il 60% degli intervistati ha riscontrato una mancanza di sostegno finanziario e il 55% ha indicato una carenza di personale qualificato. Il 44% degli intervistati ritiene che l’incapacità di fornire un sostegno adeguato ai pazienti costituisca un’altra grave minaccia.

In un comunicato stampa, il CEO della WISH Sultana Afdhal ha commentato: «I nostri risultati evidenziano alcune delle sfide critiche che la pandemia Covid-19 ci ha imposto negli ultimi due anni, e che coloro che si prendono cura di noi stanno ancora cercando di mitigare. Come sostenitori di un mondo più sano attraverso la collaborazione globale, esortiamo i governi, i leader del settore e i responsabili politici a prendere atto di queste idee e a lavorare per costruire sistemi sanitari di prossima generazione meglio attrezzati per affrontare sfide analoghe in futuro, al fine di migliorare il livello delle cure e, soprattutto, di alleviare il peso che grava sul nostro personale sanitario».

Afdhal ha proseguito: «L’attuale pandemia ha messo a dura prova i sistemi sanitari che hanno dovuto dare risposta urgenti nell’aumento della capacità di assistenza, del miglioramento del controllo delle infezioni, del passaggio a modelli di assistenza remoti e della possibilità di vaccinazioni di massa, tra le varie cose. È necessario fare il punto sulle sfide e consentire agli attori di reagire a livello nazionale, nonché creare opportunità per accelerare la condivisione delle strategie a livello internazionale».

Un rapporto WISH pubblicato quest’anno ha cercato di individuare le lacune nei sistemi sanitari evidenziate durante la pandemia di SARS-CoV-2 e ha proposto raccomandazioni ai governi e ai responsabili politici per rafforzare i loro sistemi sanitari. Secondo la relazione, le azioni a breve termine che i governi dovrebbero intraprendere comprendono lo sviluppo di piani di preparazione multisettoriali con obiettivi e responsabilità indispensabili. A medio termine, i governi dovrebbero individuare i punti deboli emersi durante l’attuale pandemia, adeguare i modelli di assistenza, migliorare i sistemi di informazione e rafforzare la forza lavoro. A più lungo termine, occorre apportare modifiche strutturali e normative per migliorare la resilienza del sistema sanitario.

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