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I problemi dell’odontoiatria incalzano: il 17 luglio convocati gli “stati generali” a Roma

mer. 8 luglio 2015

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A circa tre settimane dalla convocazione di una conferenza stampa a Roma da parte di Roberta Chersevani, presidente FNOMCeO, per denunciare all’opinione pubblica la minacciosa pletora che si profila per i medici (per gli odontoiatri c’è già) del problema si parlerà sicuramente anche negli “Stati Generali” dell’Odontoiatria indetti a Roma per il 17 luglio.

Sentiamo al proposito una sintesi Giuseppe Renzo presidente nazionale della CAO.

Come mai questi nuovi Stati Generali?
La loro convocazione si è resa necessaria per affrontare le questioni, attinenti la nostra professione. Occorre dare risposte a problemi la cui soluzione non può più essere rinviata. La riunione sarà una nuova occasione per vedere riunite intorno allo stesso tavolo tutte le principali componenti odontoiatriche: dalle Istituzioni, alle Università, alle Associazioni, alle Società Scientifiche. Mi piace sottolineare che, fin da ora, il consenso e l’entusiasmo nell’ organizzare questo incontro, è stato ampio e con un chiaro interesse: quello di dare risposte univoche e precise alle tante problematiche che affliggono la professione, scevre da interessi particolari e settoriali. Tengo a ribadire, come ho fatto già in occasione dei precedenti incontri, che tutti hanno convenuto sul metodo per cui gli Stati generali dell’Odontoiatria costituiscono un’occasione per condividere le strategie comuni che saranno messe in campo e perseguite per far sì che l’Odontoiatria Italiana ad una sola voce possa confrontarsi a testa alta a livello europeo.

Un accenno ai problemi più impellenti
Lei ha accennato alla conferenza stampa convocata dalla Federazione cui hanno partecipato rappresentanti dei Ministeri e delle Università sulla formazione del medico e dell’odontoiatra. È davvero una emergenza formativa quella a cui dobbiamo far fronte. Occorre trovare una coerenza fra i posti messi a disposizione delle Università e i successivi sbocchi occupazionali considerato anche che non tutto può essere risolto attraverso l’accesso alle scuole di specializzazione non in grado di assorbire tutti i neo laureati. Per quanto riguarda lo “specifico odontoiatrico”, i nostri laureati, almeno quelli che desiderano lavorare nel SSN, per partecipare ai concorsi, hanno per legge, l’obbligo di un’ulteriore specializzazione. Peccato che i laureati in Odontoiatria non abbiano accesso alle borse di studio per conseguire tale specializzazione, rimanendo così in posizione di disparità rispetto ai Medici iscritti anche all’Albo degli Odontoiatri. Nel corso della riunione, pertanto, si affronteranno non soltanto le problematiche legate all’accesso dei corsi di laurea ma nello stesso tempo si procederà a verificare i percorsi formativi nei corsi di laurea italiani ed esteri che devono trovare compiutezza in un serio esame di abilitazione. È indispensabile tutelare la qualità degli insegnamenti attraverso anche una maggiore attenzione alla parte pratica ed operativa dei futuri odontoiatri che attualmente escono dai nostri corsi di laurea con una impeccabile formazione teorica senza però essere in grado di operare sul piano strettamente pratico. Per ultimo e non da ultimo, bisogna far sì che il merito prevalga: non si possono acriticamente accettare le logiche che tanto sono tutti uguali i corsi di laurea in quanto rilasciano lo stesso "titolo di studio"; perché a fronte di sostanziale e verificata qualità dimostrata da molti corsi, alcuni hanno livelli didattici molto modesti tali da suggerirne la chiusura per "deficienze strutturali e/o tecnologiche e manchevolezze nell'attività formativa".
Altro punto all’ordine del giorno sarà la trattazione del tema della lotta all’esercizio abusivo della professione e al prestanomismo alla vigila, anche, della modifica dell’art 348 c.p.. Positive sono state le dichiarazioni dei politici all’approvazione di una normativa che, finalmente garantisca una vera repressione dell’abusivismo. Auspico che grazie anche ad una nuova sensibilità dell’opinione pubblica sul problema dell’abusivismo, l’intervento del legislatore possa arrivare in tempi brevi. Si affronterà il tema delle incursioni di soggetti non professionisti nell'Odontoiatria e si delineeranno iniziative per contrastarne i progetti. Si parlerà anche della legionella, in particolar modo delle linee guida, verso le quali verrà presa una posizione comune così come la necessità di affrontare una revisione delle RC.
Da ultimo ma non certo per importanza, la questione del regime autorizzativo per l’apertura degli studi odontoiatrici: ormai tutti i professionisti sono d'accordo sulla necessità che venga finalmente emanata una regolamentazione univoca sul territorio nazionale impedendo che in ogni Regione ci siano regolamenti diversi con palese danno per i nostri professionisti che rivendicano giustamente uguali diritti e doveri, avendo tutti gli stessi titoli. Tale provvedimento, una volta applicato, contribuirebbe, inoltre, un efficace arma di contrasto dell'esercizio abusivo della professione da parte di altre figure di soggetti non legittimati.
L’elenco delle problematiche potrebbe continuare ma credo che quello che conti sia la nostra volontà di far prevalere il senso di responsabilità che ormai tutti i nostri interlocutori ci riconoscono.

C'è la percezione di una volontà politica di affrontarli soprattutto quelli più incancreniti?
La CAO Nazionale, con l'indispensabile supporto delle associazioni e le istituzioni, in prima linea in questa battaglia, da tempo svolge un’opera di “moral suasion” nei confronti dei rappresentanti del Governo e del Parlamento con risposte quasi sempre positive. Mi piace ricordare, a questo riguardo, il recente incontro di CAO e ANDI con il Ministro della Giustizia, Andrea Orlando. Non siamo, però, così ingenui da non sapere che i tempi della politica, in particolare quelli per la definizione dell’iter legislativo, sono spesso insondabili ed imprevedibili. Posso, peraltro assicurare che l’opera di persuasione continuerà nella consapevolezza della correttezza delle nostre tesi e aspettative.

Come rispondono gli altri soggetti del "Tavolo"?
Come ho avuto modo già di dire, ampio è tuttora il consenso: sto ricevendo non soltanto apprezzamenti dalle varie componenti odontoiatriche che si dimostrano molto attive e propositive. Mi fa piacere notare che gli Stati Generali stanno attirando l’attenzione anche di tanti altri portatori di interessi legati alla nostra professione. Questo mi dimostra che stiamo operando nel migliore dei modi e sono fiducioso che il lavoro e le conclusioni a cui perverremo saranno importanti e rilevanti.

Quali risultati CONCRETI ci si aspetta al di là delle belle parole ed intenzioni?
Non nascondo le molte difficoltà insite in ognuna delle problematiche che ho appena accennato. Un risultato, che mi auguro si raggiunga, è la definitiva approvazione della modifica dell’art 348 c.p. il cui disegno, già approvato al Senato, sarà in discussione alla Camera. Se si riuscisse veramente ad estirpare il fenomeno dell’abusivismo attraverso una riforma in senso più repressivo dell’attuale art 348 c.p., quante risorse economiche potrebbero essere recuperate e destinate ad una nuova cultura dell’assistenza odontoiatrica anche in ambito pubblico.
Un’altra questione che mi auguro si chiarisca, riguarda la tendenza pericolosa e quanto mai insidiosa di ridurre il ruolo di tutti i professionisti a quello di imprenditori soggetti soltanto alle leggi del mercato e libera concorrenza. Si tratta di un tema culturale ed etico oltre che giuridico difficile da affrontare in un contesto in cui sembrano prevalere soltanto considerazioni di carattere economico e finanziario. La CAO Nazionale continuerà strenuamente a difendere la professione dagli attacchi di chi vorrebbe ridurre medici e odontoiatri a questo ruolo. Continuerà a svolgere la propria attività per portare all’attenzione dell’opinione pubblica e Istituzioni non solo i problemi ma soprattutto le soluzioni. Si tratta di coniugare la tutela della salute dei cittadini e la difesa del ruolo della professione per garantire una sempre miglior assistenza odontoiatrica pur nelle difficoltà derivanti dalla perdurante crisi economica del Paese.

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