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Oltre 60 mila odontoiatri in Italia, un dentista ogni 900 abitanti, alterato il rapporto tra domanda e offerta (rapporto ottimale europeo 1 dentista ogni 1.646 abitanti), programmazione europea, formazione, tutela della salute del cittadino, accesso alle cure odontoiatriche delle fasce più deboli, interventi per giovani professionisti, mancato avvio delle Scuole di specialità, definizione di regole e responsabilità dei professionisti. Questi i temi che hanno animato sabato 27 a Roma la riunione degli Stati Generali dell’Odontoiatria, cui hanno preso parte rappresentanti della CAO-FNOMCeO, dell’Accademia, dei Sindacati, delle Associazioni, delle Società Scientifiche e dell’Enpam.
L’incontro si è svolto nell’ambito della 3a Conferenza Permanente dei Presidenti delle Società Scientifiche del CIC (Comitato Italiano di Coordinamento delle Società Scientifiche Odontostomatologiche), presenti, tra gli altri, il presidente CAO, Giuseppe Renzo, il vice presidente vicario dell’Enpam, Giampiero Malagnino, il presidente dell’ANDI, Gianfranco Prada, del CIC, Gianfranco Carnevale, del Collegio dei Docenti, Enrico Gherlone (collegato in teleconferenza), del COI-AIOG, Maria Grazia Cannarozzo ed Pio Attanasi, in rappresentanza Sumai.
«Accessibilità alle cure odontoiatriche, sostegno alle fasce sociali più deboli e tutela della salute del cittadino», i temi sottolineati da Giuseppe Renzo, che ha parlato anche di iniziative dirette a sostenere un migliore accesso alla professione per i neo iscritti. Renzo ha dapprima evidenziato il momento di crisi, di mancanza di valori e etica, poi ha affrontato alcuni tra i temi più importanti. «Nel nostro Paese manca un equilibrio tra domanda e offerta. occorre una programmazione europea – ha detto ‒ Stiamo anche lavorando per rivedere il sistema di aggiornamento ECM e per fermare il fenomeno della pletora odontoiatrica».
Anche Sandro Sanvenero, segretario della CAO-FNOMCeO, ha posto l’accento sulla programmazione europea perché «ci troviamo di fronte ad uno squilibrio tra fabbisogno e capacità formativa: il rapporto ottimale valutato a livello europeo è di un dentista ogni 1.646 abitanti». Dopo aver concordato sulla necessità di arrivare alla programmazione degli accessi universitari a livello europeo, Gianfranco Prada ha illustrato l’iniziativa ANDI per gli emendamenti al DdL Concorrenza per garantire che anche le società operanti nell’ambito odontoiatrico non siano governate dalle logiche del capitale, ma dagli aspetti etici e deontologici, alla base del lavoro degli odontoiatri, stigmatizzando le azioni di altri sindacati non appartenenti agli Stati generali che rischiano di disorientare gli interlocutori politici.
In riferimento alla questione delle società che gestiscono servizi sanitari, Renzo ha chiesto la «definizione di regole, responsabilità dei professionisti e regolamentazione per l’accesso dei capitali, che se non controllato può in molti casi penalizzare il vero anello debole, il cittadino. La professione odontoiatrica ‒ ha detto ‒ non è un’impresa per la vendita di prodotti. Il rapporto di cura medico-paziente va preservato a tutela del diritto alla salute della persona, in quanto principio non commerciabile».
«La società di capitali ‒ ha aggiunto il presidente CIC, Gianfranco Carnevale ‒ è interessata ai soli capitali e non alla salute del cittadino», mentre il rappresentante del Sumai, Pio Attanasi, ha parlato della necessità di potenziare i servizi odontoiatrici del servizio sanitario pubblico.
Enrico Gherlone ha a sua volta sottolineato in teleconferenza alcune priorità: potenziamento della rete formativa, aumento delle borse di studio, programmazione a livello comunitario, migliore accessibilità alle cure. «La professione, le Società scientifiche e l’Accademia – ha aggiunto ‒ devono procedere di pari passo con iniziative e progetti comuni».
Il tema della tutela della salute dei cittadini è stato affrontato da Maria Grazia Cannarozzo: «La nostra azione a salvaguardia della salute orale ‒ ha detto ‒ passa anche attraverso progetti di prevenzione che a breve metteremo in atto».
Altro tema importante su cui si è dilungato Renzo è il mancato avvio delle Scuole di specializzazione di Area odontoiatrica (chirurgia orale, odontoiatria pediatrica e ortodonzia) istituite da parecchi anni con decreto ministeriale e mai attivate.
Giampiero Malagnino ha giudicato positivamente i risultati della collaborazione tra il mondo accademico e professionale, sottolineando l’impegno Enpam nei confronti della categoria odontoiatrica: mutui agevolati per l’acquisto della prima casa ed investimenti nel campo della ricerca biotecnologica per favorire il rilancio dello sviluppo economico.
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