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Endodontisti e protesisti a confronto al XXIV Congresso nazionale AIE

Al centro il presidente AIE Nello Mollo con alcuni partecipanti.
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gio. 27 ottobre 2016

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Il Congresso Nazionale dell'Accademia Italiana di Endodonzia (AIE) giunto quest'anno alla XXIV edizione si è svolto a Pisa dal 6 all'8 Ottobre. In un ideale collegamento col suo primo Congresso del 1993, “Endodonto e Protesi”, l'AIE aveva invitato per questo evento l'Accademia Italiana di Odontoiatria Protesica (AIOP), per confrontarsi nuovamente su argomenti di comune interesse nella pratica clinica quotidiana, alla luce delle nuove tecniche e dei nuovi materiali che in questi vent'anni hanno rivoluzionato il mondo endodontico e quello protesico.

Sia nei lavori precongressuali che in quelli congressuali, esperti relatori con la guida magistrale dei presidenti di sessione si sono confrontati su tematiche d’interesse per il dentista generico: la valutazione e la conservazione della vitalità dei pilastri protesici, la prevenzione del danno pulpare da preparazione e da tutte le manovre protesiche, la gestione delle complicanze endodontiche nel dente da protesizzare o già protesizzato, individuando gli interventi più appropriati per limitarle e risolverle, sia con approcci ortogradi che chirurgici.

Ogni fase del percorso protesico – dalle manovre di preparazione al rilevamento delle impronte, al confezionamento delle protesi provvisorie fino alla cementazione – può sicuramente alterare la salute dell'organo pulpo-dentinale, in particolare in quegli elementi dove la polpa può aver già esaurito il proprio potenziale riparativo: la prognosi sulla vitalità del pilastro protesico rappresenta, perciò, uno dei momenti più importanti della pianificazione diagnostica.

Ugualmente, l'insorgenza di una complicanza endodontica nel dente protesizzato o il dubbio sulla eventuale necessità di un ritrattamento endodontico negli elementi da protesizzare, richiedono grande sapienza nell'approfondimento diagnostico, oggi coadiuvato da validi ausili tecnologici, primo fra tutti la CBCT, in grado di guidare il professionista fra le varie opzioni terapeutiche. È stato riservato, inoltre, un ampio spazio alla problematica della ricostruzione del dente trattato endodonticamente, alla luce delle nuove tecniche minimamente invasive, dei nuovi materiali disponibili e acquisizioni scientifiche in termini di biomeccanica, con un'attenzione particolare alla situazione occlusale e parafunzionale del paziente.
I partecipanti sono stati attivamente coinvolti in una interessante discussione con i relatori a seguito di una sessione video sulla rimozione delle ritenzioni endocanalari e sulla cementazione dei manufatti protesici, che ha ribadito l'importanza di un’Odontoiatria interdisciplinare e condivisa, sempre rispettosa della biologia ed aperta alle nuove acquisizioni scientifiche.

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