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37° Congresso Nazionale SIE: intervista al Presidente Roberto Fornara

Adamo Buonerba

Adamo Buonerba

sab. 30 ottobre 2021

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In vista del prossimo congresso nazionale della SIE che si terrà il 12-13 novembre a Bologna, abbiamo intervistato il Presidente della Società, il dott. Roberto Fornara, per discutere con lui i focus del Congresso e il futuro prossimo della specialità endodontica.

Dott. Fornara, il 12 e 13 novembre si terrà il congresso nazionale SIE (Società Italiana di Endodonzia) a Bologna. Un congresso che dopo il rinvio dell’anno scorso si svolgerà in presenza. Quali saranno i focus?
Sicuramente il fatto di poter ripartire in presenza è per noi e per le altre società scientifiche un momento molto importante. Il congresso avrà una struttura diversa da quella classica avendo dovuto adattarlo alle normative in essere: si svolgerà nelle giornate di venerdì 12 novembre, con al mattino un’intera sessione dedicata all’endodonzia e alla protesi, e sabato 13 novembre. Non mancheranno relazioni sulle tecniche endodontiche più attuali e approfondimenti sull’impatto del Covid nella nostra professione e i cambiamenti che ha introdotto nella pratica odontoiatrica. Gli argomenti spazieranno dalle tecniche di trattamento minimamente invasive alla ricostruttiva post-endodontica, dalle relazioni tra parodontite apicale e sistema immunitario al trattamento delle perforazioni. La nostra mission rimane sempre quella di portare l’attenzione verso l’endodonzia e poterlo fare in presenza sarà ancora più stimolante.

La SIE ha seguito il trend della formazione online proponendo in questo periodo di lockdown corsi e formazione a distanza?
Fin da subito la SIE ha cercato di dare ai propri Soci, e non solo, formazione attraverso un programma di webinar. Nei mesi di lockdown abbiamo potuto vedere i tanti webinar proposti in tutte le ore del giorno. Dopo la ripartenza abbiamo compreso come i webinar possano essere un mezzo potente di comunicazione che però deve essere affiancato da una formazione in presenza. Per questo abbiamo deciso anche nel 2021 di realizzare un programma di tre webinar dove abbiamo riscontrato con molto piacere una grande partecipazione grazie anche alla nostra attenzione nella scelta di orari che potessero andare incontro alle esigenze dei nostri utenti. Inoltre, ricordo che tutti i contenuti online entrano a far parte di una biblioteca virtuale all’interno del nostro sito dove i Soci possono accedere e riguardare la registrazione nei momenti per loro più congeniali.

Una domanda relativa a un tema attuale quale la reale efficacia del recupero endodontico di un dente naturale in luogo di un’estrazione con inserimento di impianto. Talvolta i pazienti preferiscono il trattamento implantare perché più rapido e meno costoso. Qual è il suo punto di vista e come secondo lei l’endodontista dovrebbe comunicare al paziente potenzialità e rischi di ambedue le ipotesi di trattamento?
Come presidente della Società Italiana di Endodonzia ritengo che i due trattamenti siano complementari ma non per questo devono essere sempre messi in contrapposizione. Noi come endodontisti abbiamo il compito di comprendere quando il dente non può essere recuperato, allora a quel punto le soluzioni protesiche tradizionali e l’implantologia possono entrare in gioco fornendo soluzioni utili per il paziente. La SIE da sempre ha come mission quella di divulgare la cultura della salvaguardia dei denti naturali. Questo non è contro l’implantologia, è semplicemente diverso. Oggi grazie alle nuove conoscenze, le tecniche e agli strumenti disponibili possiamo recuperare denti che fino a qualche anno fa erano destinati all’estrazione. Infine, è doveroso ricordare che oggi i pazienti sono molto più attenti e scrupolosi e spesso sono proprio loro a richiedere di poter recuperare un dente posticipando nel tempo la sostituzione dello stesso con un impianto. In conclusione, il punto di partenza per ogni corretto piano di trattamento è rappresentato da una corretta diagnosi.

Quale può essere il ruolo in questo del digitale? Quali gli strumenti tecnologici indispensabili oggi per un endodontista moderno?
Il digitale ha avuto e sta avendo un forte impatto nella nostra professione. Dal mio punto di vista il digitale nell’ambito odontoiatrico è già molto utilizzato: gli odontoiatri sono tra le categorie di medici quella che maggiormente sfrutta nei propri studi il digitale. La CBCT, l’impronta ottica e le stampanti tridimensionali sono gli strumenti che oggi più di ogni altro stanno rivoluzionando il nostro lavoro anche in ambito endodontico. L’impatto che a breve avrà l’intelligenza artificiale sarà incredibile: ad esempio esistono già dei software che ci consentono, attraverso l’intelligenza artificiale, di fare una prima lettura dei radiogrammi sia bidimensionali che tridimensionali. La tecnologia consentirà di avere nei prossimi anni processori sempre più performanti per accedere a un sempre maggior numero di dati e migliorare sempre di più la nostra pratica quotidiana.

Ritiene che il digitale possa essere utile anche nell’ottica della personalizzazione del piano di trattamento dei pazienti e di mininvasività delle cure?
Certamente. Il digitale deve facilitare la pratica clinica rendendola accessibile e possibile ai più. Aumentano però, di pari passo, le competenze richieste all’odontoiatra che deve conoscere e saper utilizzare i software che via via vengono adoperati nello studio. La tecnologia non è solo acquisizione dello strumento ma apprendimento, applicazione e razionalizzazione dei protocolli.

Quali i consigli che si sente di dare ai neolaureati per poter sviluppare le proprie conoscenze e diventare professionisti in grado di rispondere alle esigenze attuali dei pazienti?
In Italia non esiste una specialità di Endodonzia: si tratta di una competenza che si acquisisce, ad oggi, sul campo, dedicando del tempo e frequentando le società scientifiche: il contatto con chi ha più esperienza è sempre di grande aiuto. È possibile poi frequentare corsi e master postlaurea per acquisire competenze e approfondire specifici argomenti. La SIE dal canto suo mette in campo molte attività culturali per i giovani odontoiatri e non solo ovviamente: corsi teorici pratici, eventi, congressi, webinar e FAD. Lo step dell’endodonzia, così come quello della conservativa, è una tappa obbligata per poi affrontare meglio altre specialità.

Quali sono i progetti della SIE dopo il congresso di novembre?
Nel 2022 la società si concentrerà su novità importanti introdotte durante il mio biennio di presidenza. Primo tra tutti lo Spring Meeting, un evento che si terrà il 2 Aprile prossimo a Rimini che vedrà la partecipazione della SIdP che qui approfitto per ringraziare nella figura dell’attuale presidente Luca Landi e nella figura del prossimo presidente Nicola Marco Sforza. Il corso teorico pratico che si terrà in un’unica sede in primavera con format e programma totalmente rinnovati. Infine, il nostro appuntamento biennale con il Congresso Internazionale di novembre. Come vede la nostra offerta formativa spazia nei contenuti e modalità e si rinnova nelle vesti. Vi aspetto a Bologna!

 

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