DT News - Italy - È anche efficacemente terapeutica la valenza legale delle Linee guida?

Search Dental Tribune

È anche efficacemente terapeutica la valenza legale delle Linee guida?

Maria Grazia Piancino

Maria Grazia Piancino

lun. 11 giugno 2018

salvare

Riflessioni sulle conseguenze di una Medicina “da burocrati”.

Claudio Buccelli, Ordinario di Medicina Legale all’Università di Napoli e Presidente della Società Italiana di Odontoiatria Forense (SIOF), docente di cui sono concordemente apprezzate chiarezza espositiva e capacità interpretativa ha fornito in due recenti congressi (Sido a Napoli e Siof a Modena) la sua visione in merito all’evoluzione delle norme in materia di “responsabilità professionale degli esercenti le professioni sanitarie”. In particolare, sul riconoscimento di “valenza legale” che la legge 24/17 conferisce alle “Linee guida” per valutare la condotta dell’esercente la professione sanitaria e prevedere ipotesi di non punibilità per morte o lesioni personali derivanti dall’esercizio di attività medico-chirurgica limitatamente all’imperizia.

Nell’esercizio della professione privata e/o pubblica, il professionista medico-chirurgo o odontoiatra è generalmente portato a occuparsi e preoccuparsi del successo terapeutico e della cura dei pazienti in relazione alle più aggiornate possibilità diagnostiche e terapeutiche. Solo un piccolo gruppo di “addetti ai lavori” è a conoscenza dell’evoluzione legislativa con risvolti medico-legali e un gruppo ancora più ristretto è in grado di rendersi conto del rischio di deriva deontologica e di danni assistenziali che possono instaurarsi in seguito a leggi pur redatte con le migliori intenzioni.

Nel momento in cui le Linee guida assumono valenza medico-legale e sono adottate per valutare la correttezza dell’operato del medico/odontoiatra si rischia di limitare pesantemente la libertà decisionale del medico, col concreto pericolo di un’acritica adesione alle raccomandazioni che vi sono dettagliate, nell’ottica di poter poi giustificare le adesioni intraprese in caso di addebito di responsabilità professionale.

Si sa che la medicina NON è una scienza esatta. È e dev’essere una “scienza” nel senso che la dimostrazione statistico-matematica di qualsiasi fenomeno individuato o intuito deve rimanere alla base di qualsiasi scoperta ed evoluzione per evitare la diffusione di riferimenti falsi, non dimostrati e/o inaffidabili e, di conseguenza, pericolosi e rischiosi per la cura e la salute dei pazienti. L’aspetto scientifico oggettivo e oggettivabile rimane tuttavia fondamentale.

Ogni avanzamento in medicina non può essere altro che il frutto di una ricerca che costa fatica e impegno, unica strada per ottenere la dimostrazione statistico-matematica. Al di fuori si possono solo trovare “opinioni” soggettive che nulla hanno a che fare con la scienza medica. Purtroppo alcuni suoi settori hanno preso questa strada, tanto facile e affascinante quanto pericolosa con risultati disastrosi e tassi di mortalità elevati. La medicina, tuttavia, non è una scienza esatta e 2+2 fa quattro solo qualche volta.

Pensare di ridurla ad una equazione matematica vuol dire preparare la strada a errori e danni irreparabili. L’evoluzione tecnologica consente, in alcuni campi, di mettere a punto processi informatici che forniscono diagnosi più precise, ma la scelta terapeutica avrà sempre bisogno della valutazione individuale, di quell’importantissimo rapporto medico-paziente che un’evoluzione legale di questo tipo può minare alla base, portando il medico a non assumersi più la responsabilità terapeutica nel “best interest” del paziente.

Si è recentemente assistito all’esplosione della richiesta di esami strumentali allo scopo dichiarato di difendersi da accuse legali. Con il riconoscimento del valore legale alle Linee guida si raddoppia la medicina difensiva: overdiagnosis da un lato (costi miliardari) e linee guida uguali per tutti dall’altro. Ma c’è un ulteriore aspetto importate evidenziato da Buccelli: le Linee guida sono fondate sulle malattie, dicono cosa fare per curare una determinata patologia, non cosa fare nel singolo paziente con la sua biodiversità, assetto psichico e mentale, suo background etc..

La medicina dei grandi numeri considera le statistiche a scapito del singolo… ma il compito del medico è curare un paziente, non una malattia di laboratorio. Per questo la ricerca più avanzata e la medicina moderna stanno evolvendo verso la personalizzazione delle terapie. La previsione normativa di attenersi alle raccomandazioni previste nelle Linee guida è quindi esattamente l’antitesi della “Medicina di precisione” o “personalizzata”, ovverossia di una medicina in grado di fornire “il trattamento giusto al tempo giusto e alla persona giusta” in considerazione della sua storia individuale, dell’informazione genetica, nonché dell’ambiente e suo stile di vita.

E qui si apre una seconda problematica: reggerà il complesso sistema governativo di autorizzazione e di diffusione delle Linee guida? E, soprattutto, con quale effettiva frequenza verranno aggiornate, per evitare il rischio di dover far riferimento a realtà scientifiche (presentate come tali) ormai superate? Studi prospettici di rilevo internazionale evidenziano la progressiva riduzione dei tempi di raddoppiamento delle conoscenze in medicina, con previsione del raggiungimento di un tempo pari a 73 giorni nel 2020.

Lascio questi commenti ai lettori auspicando che alle Linee guida venga ridato il ruolo di conoscenza scientifica, aggiornamento e consiglio per il quale sono nate. L’idea di ridurre la professione medica a un’equazione matematica nel tentativo di darle dimensioni organizzate e istituzionali, avrà costi preoccupanti in termini di salute e di involuzione sociale. I tentativi di spianare la strada a future intelligenze artificiali in sostituzione della figura del medico sono molto pericolosi poiché gli esseri umani, che non sono manichini, si ribelleranno decretando inesorabilmente l’ennesimo fallimento della burocrazia, solo, purtroppo, dopo aver pagato un prezzo molto elevato. Speriamo che qualcuno riesca a cogliere i rischi e a limitare i danni in tempo.

 

Tags:
To post a reply please login or register
advertisement
advertisement