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Dispositivi orali e laser per il russamento

La penetrazione all’interno dei tessuti molli orali delle diverse lunghezze d’onda.
B. D’Errico

B. D’Errico

gio. 2 ottobre 2014

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Le nuove tecnologie in campo odontoiatrico stanno facendo passi da gigante e la loro costante e progressiva crescita fornisce al professionista “armi” sempre più sofisticate per poter lavorare con maggiore professionalità e per risolvere le numerose problematiche del paziente.

Ne è un esempio la roncopatia, problematica del sonno correlata all’area odontoiatrica da non molti anni venuta alla ribalta in campo clinico. Per “roncopatia” si intende un russamento cronico che può essere collegato o meno a interruzioni del flusso aereo oro-nasale (apnee) che, a seconda della durata e del numero, determinano poi le OSAS (Sindrome delle apnee ostruttive del sonno). Tale russamento non è altro che una respirazione notturna rumorosa, dovuta a una vibrazione di tessuti e strutture anatomiche delle alte vie respiratorie (palato molle, ugola, pilastri tonsillari, tonsille palatine e pareti faringee) che, per vari motivi, hanno perso tonicità e turgore tissutale. Oltre ai vari dispositivi intraorali, è disponibile oggi per gli odontoiatri un nuovo presidio terapeutico che, usato con i dovuti accorgimenti e il dovuto protocollo, può sicuramente contribuire al netto miglioramento del quadro clinico sopra descritto: il laser Er:YAG.

Sulla base di studi e ricerche relativamente recenti, è stata messa a punto una procedura che sfrutta le caratteristiche fisiche della lunghezza d’onda di tale laser (2940 nm). L’emissione di luce, impostata come frazionata, è veicolata dal corpo macchina al terminale dedicato, erogata secondo parametri ben definiti e sicuramente non ablativi, e indirizzata sotto forma di impulsi sulle superfici da trattare. Ai tessuti bersaglio arriva così una raffica di impulsi laser, che generano un effetto termico attraverso la conduzione di una colonna di calore nei tessuti sottostanti la mucosa, in maniera controllata. Ciò provoca la reazione del tessuto sottomucoso determinando a livello della matrice extracellulare del tessuto connettivo, una stimolazione delle fibre collagene. Si produce così un subedema tissutale che, richiamando liquidi, restituisce tonicità e turgore ai tessuti, riattivando tutto il sistema collagene, responsabile del sostegno dei tessuti stessi, impedendone così la vibrazione con risoluzione del problema.

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