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Chirurgia piezoelettrica dei denti inclusi: case report

Fig. 10 - Cavità alveolare residua che evidenzia l’integrità del nervo mentoniero.
Angelo Cardarelli

Angelo Cardarelli

lun. 29 marzo 2021

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L’avulsione degli elementi dentari inclusi o seminclusi è una delle procedure cliniche più frequentemente effettuate dal chirurgo odontostomatologico.

Utilizzo dello strumentario piezoelettrico
Questa pratica può essere relativamente semplice o estremamente ardua in relazione a molte variabili legate all’elemento da estrarre come la localizzazione, l’anatomia della corona dentale e radicolare, la profondità e tipo di inclusione etc. Se da una parte l’avulsione dentaria può essere considerata un intervento odontoiatrico di routine, l’estrazione di elementi dentari inclusi richiede una notevole preparazione tecnica, un’accurata conoscenza di tutte le strutture nobili anatomiche e una maturata esperienza chirurgica. Risulta fondamentale eseguire una corretta pianificazione del trattamento che consenta, da una parte, di ridurre al minimo il rischio di complicanze post chirurgiche (dolore, edema, trisma, alveoliti etc.) e, dall’altra, di essere in grado di gestire queste ultime in modo corretto, sempre con il minor costo biologico per il paziente. Negli ultimi anni la chirurgia odontostomatologica ha risentito fortemente delle innovazioni tecnologiche introdotte in tale ambito. In particolar modo, l’utilizzo degli ultrasuoni applicato alla chirurgia ha cambiato alcune tra le più frequenti procedure cliniche, quali l’estrazione di terzi molari inclusi, diffondendo cosi un concetto innovativo in tutta l’odontoiatria: la chirurgia piezoelettrica o piezosurgery.
La massima efficienza di questo strumento si ottiene utilizzandolo alla massima potenza e con la minima pressione dell’operatore, riducendo i rischi di surriscaldamento e i danni alle strutture molli. Una delle limitazioni del piezoelettrico è invece la lentezza con cui lavora lo strumento.
Quali sono i vantaggio della strumentazione ultrasonica?
- Taglio selettivo per i tessuti duri;
- Taglio micrometrico e preciso;
- Manipolo maneggevole;
- Migliore accessibilità degli inserti;
- Disponibilità di inserti dalla forma complessa;
- Azione per micro vibrazione;
- Azione per cavitazione (fenomeno di rilascio di energia) che a sua volta: facilita il distacco tra tessuto molle e duro, favorisce l’emostasi e permette di rimuove i detriti dal campo chirurgico.

Materiali e metodi
Il caso clinico presentato riguarda una paziente donna di anni 55 che presenta l’elemento 3.5 in inclusione totale in stretto rapporto con il canale alveolare come si evince dalle indagini radiologiche eseguite (opt e tac cone beam) (Figg. 1, 2).
Considerata la necessità di eseguire un riabilitazione implantoprotesica della sede edentula si è resa necessaria l’avulsione dell’elemento incluso con tecnica piezoelettrica che ci ha permesso di ridurre al minimo l’osteotomia e preservare l’integrità del nervo la cui emergenza si trovava esattamente in corrispondenza della corona del 3.5 (Figg. 3-9).
La cavità alveolare residua poi è stata riempita con osso eterologo al fine di preservarne il volume osseo per la successiva fase implantoprotesica (Figg. 10-13).
La paziente non ha evidenziato alterazioni della sensibilità nel decorso post-operatorio.

Conclusioni
Possiamo dunque concludere che il piezo è uno strumento che permette di svolgere in sicurezza atti chirurgici molto delicati, grazie alla precisione di taglio e all’inefficacia sui tessuti molli. Molti vantaggi sono offerti anche dalla capacità di mantenere un campo operatorio con il controllo dell’emostasi, aspetto clinico di notevole importanza soprattutto quando ci si trova a operare in porzioni ossee profonde con residui radicolari di dimensioni ridotte. Il problema in passato però è sempre stato relativo alla lentezza di taglio ma attualmente i nuovi inserti risultano essere sempre più efficienti su diversi tipi di tessuto. Infatti Grazie al nuovo “device” della ditta italiana ESACROM è possibile raggiungere una potenza massima di 70 Watt permettendo di tagliare anche il dente agevolmente consentendo quindi di eseguire un approccio totalmente piezoelettrico.

Bibliografia
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- Cardarelli A., Arun K Garg. Piezoelectric Surgery of Impacted Teeth. EDRA 2020.

L'articolo è stato pubblicato su Implant Tribune Italian edition n. 1/21

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One thought on “Chirurgia piezoelettrica dei denti inclusi: case report

  1. Dott. Diego Laguardia says:

    Complimenti Angelo! Bellissimo caso!

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