DT News - Italy - All’insegna della “mininvasività” il XV Congresso nazionale dell’UNID (ma anche di un’unione a lungo auspicata)

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All’insegna della “mininvasività” il XV Congresso nazionale dell’UNID (ma anche di un’unione a lungo auspicata)

Presidente UNID e vice presidente AIDI in posa dopo l'annuncio del congresso politico "comune" di fine marzo 2017.
m.boc

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mer. 26 ottobre 2016

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«Sono felice di poter annunciare che il primo Congresso politico tra UNID e AIDI si terrà a Roma a fine marzo». Lo ha detto venerdì 21 mattina Maurizio Luperini, presidente UNID in apertura del XV Congresso nazionale.

La sede dello “storico” evento (cui qualcuno ancora scettico fatica a credere) a dire il vero non è ancora stata individuata, ma in fondo si tratta di un dettaglio. Quel che conta è che l’unione tra le due Associazioni “rappresentative” (in sede ministeriale) degli igienisti non appare più, come in passato, un pio desiderio, ma una prospettiva fondata di sviluppo.

Fatto assieme a Caterina Di Marco, vicepresidente AIDI, nel salone dell’Holiday Inn di Roma, l’annuncio costituisce, secondo quanto dichiara Luperini «un primo passo importante per la crescita della professione, anche se le due Associazioni da tempo collaborano su temi importanti per la sua tutela, coordinando i propri interventi. Crediamo infatti fortemente – afferma – che l’unione degli intenti possa fare la differenza per una professione in forte crescita culturale ma soprattutto politica». Obiettivo primario? Poter ottenere il giusto riconoscimento come professione sanitaria che da sempre si occupa di prevenzione.

Gli fa eco la presidente AIDI, Antonella Abbinante, «In armonia con il nostro ruolo di Associazioni rappresentative accreditate presso il Ministero e in considerazione della proficua collaborazione che costantemente ci vede impegnati nel CONAPS (Coordinamento Nazionale Associazioni Professioni Sanitarie), nell'Osservatorio e in altre sedi istituzionali, abbiamo in piena sintonia organizzato a Roma un evento politico che attesti il nostro quotidiano impegno profuso per la tutela e la crescita della figura professionale».

Quindi, sebbene il titolo ufficiale del Congresso (“Mininvasività ed analisi dei megatrends in prevenzione orale”) fosse di natura scientifica, anche l’unione spiccava in realtà e in sottofondo, come “altro” tema in un manifesto ben visibile all’ingresso “come grande forza a tutela della professione”. Nella tavola rotonda di mezzogiorno, cui hanno preso parte oltre alla rappresentante del Ministero della Salute, Cristina Rinaldi, il Sen. Stefano De Lillo, il Presidente della commissione corsi di laurea, Mario Giannoni, e l’avvocato Micaela Cardillo, il tema è riemerso prepotente assieme ad altri, gravi ed irrisolti: l’istituzione dell’Albo, apparentemente a portata di mano dopo l’approvazione del Senato, ma che sembra ora tornato in alto mare nelle “audizioni” in corso alla Camera.

Altro punto forte, l’abusivismo, che affligge anche gli igienisti. A questo proposito l’avvocatessa Cardillo ha riferito del buon esito di un’azione per impedire che altri c.d. “igienisti” formatisi in quattro e quattr’otto in Austria, potessero rientrare a lavorare in Italia. A parte gli aspetti politico sindacali, a qualificare la XV edizione sono altri due fattori, richiamati di solito come indici di successo dell’evento; il livello delle relazioni e l’afflusso dei partecipanti. Sul primo punto la Coordinatrice scientifica dell’evento, Gianna Maria Nardi: «La mininvasività nei protocolli clinici di prevenzione – riferisce – è stata trattata nei vari aspetti clinici e di ricerca. Messa in evidenza l'importanza della scelta della strumentazione e dei protocolli operativi in base alle differenti situazioni cliniche, ponendo il paziente in tutta centralità, compresa soprattutto la sua situazione di salute sistemica. L'osservazione attenta dei tessuti orali – continua – porta all’attenta valutazione di cosa scegliere, considerando tutte le tecnologie che permettono di operare nella terapia parodontale non chirurgica, dalla fase diagnostica, appannaggio dell'odontoiatra, alla fase di screening, con test salivari e genetici, alle tecnologie per il debridment parodontale e per il mantenimento di igiene domiciliare. Tutto questo – conclude la Nardi – porta ad un percorso di terapia personalizzata e condivisa nelle scelte con il paziente, di sicuro più efficace».

Sul secondo punto, dell’afflusso al Congresso, Luperini definisce «una platea strepitosa» quella che ha dato spessore all’evento. Anche a voler fare la tara alla definizione, basta uno sguardo alle foto di centinaia di igieniste allegre e motivate per giustificare l’enfasi.

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