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Uno studio fa luce sull’impatto della pandemia COVID-19 sugli igienisti dentali

Un recente studio ha esaminato i tassi di infezione e di vaccinazione degli igienisti dentali e ha analizzato i loro modelli di impiego durante la pandemia COVID-19 (Immagine: Vasyl Rohan/Shutterstock).

CHICAGO, USA: Come altri professionisti del settore odontoiatrico, gli igienisti sono finiti sotto i riflettori durante la pandemia COVID-19 perché ritenuti a maggior rischio di contrarre l’infezione. Tuttavia, uno studio recente ha rilevato che i tassi cumulativi di infezione tra gli igienisti negli Stati Uniti, Porto Rico e Isole Vergini erano, di fatto, inferiori a quelli della popolazione generale degli Stati Uniti al momento dello studio. La ricerca ha anche evidenziato l’elevato tasso di accettazione dei vaccini all’interno di questa categoria, ma ha avvertito che le sfide relative al personale continuano ad essere un problema nella professione.

Lo studio è stato realizzato grazie alla collaborazione tra l’American Dental Hygienists Association e l’American Dental Association (ADA). I ricercatori hanno esaminato i modelli di impiego e i tassi di infezione e di accettazione dei vaccini di 6.976 igienisti dentali nell’arco di 12 mesi, da settembre 2020 ad agosto 2021.

Hanno scoperto che solo l’8,8% degli igienisti dentali controllati ha contratto l’infezione da COVID-19 durante il periodo, rispetto all’11,7% della popolazione generale degli Stati Uniti. Inoltre, i dati hanno mostrato che il 75,4% degli igienisti dentali aveva completato il ciclo vaccinale contro la malattia.

«Siamo lieti di vedere che gli igienisti dentali hanno dimostrato una bassa incidenza all’infezioni e un alto livello di vaccinazione, dimostrando la capacità di questi professionisti di mitigare i rischi e fornire cure in modo sicuro», ha dichiarato in un comunicato stampa il dott. Cameron G. Estrich, direttore di epidemiologia e biostatistica presso l’ADA Science and Research Institute. «La maggiore disponibilità di vaccini e una maggiore disponibilità di dispositivi di protezione individuale dovrebbero consentire alle équipe odontoiatriche di continuare a seguire le misure di prevenzione delle infezioni per ridurre il rischio di contagio da COVID-19», ha proseguito.

Nonostante i risultati incoraggianti che evidenziano l’efficacia delle misure di prevenzione delle malattie e degli sforzi di attenuazione dei rischi, si è constatato che l’impiego del personale continua a destare preoccupazione. Ad esempio, nell’agosto 2021, meno della metà degli igienisti dentali che avevano lasciato la professione durante la pandemia erano tornati al lavoro. Inoltre, circa 3.300 igienisti dentali (1,6% dei partecipanti) in tutto il paese hanno dichiarato di non avere più intenzione di tornare al lavoro.

Commentando la questione, Rachel W. Morrissey, ricercatrice senior presso l’ADA Health Policy Institute, ha affermato che la pandemia COVID-19 ha portato ad una riduzione volontaria del personale addetto all’igiene dentale e che tale riduzione potrebbe persistere, dato che alcuni igienisti dentali stanno optando per un congedo permanente.

Alla luce dei risultati, gli autori hanno osservato che le future ricerche dovrebbero valutare i cambiamenti nei livelli di forza lavoro dopo la pandemia e mirare a comprendere meglio i fattori che influenzano il coinvolgimento degli igienisti dentali nella pratica clinica e che possono influenzare la loro decisione di tornare al lavoro.

Lo studio, intitolato «Infection prevention and control practices of dental hygienists in the United States during the COVID-19 pandemic: A longitudinal study», è stato pubblicato online sul numero di febbraio 2022 del Journal of Dental Hygiene.

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