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Si può crescere senza carie a costo 0 o con pochi centesimi al giorno

ven. 15 aprile 2022

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La carie è la 2ª più frequente malattia al mondo, dopo il raffreddore. Ma naturalmente si nasce senza carie, senza denti e senza batteri. Questa situazione privilegiata dura però poche ore, dopodiché la cavità orale, sterile solo alla nascita, si popola di batteri e virus, soprattutto acquisiti dalle goccioline della saliva e del respiro della mamma nonché di tutti i care givers. Per cui è molto importante curare la salute orale della donna in gravidanza, anche per prevenire parti prematuri e complicanze.

La gioia che accompagna ogni lieto evento si associa al desiderio di vezzeggiare il nascituro, ovviamente senza considerare che ogni situazione di prossimità, oltre all’affetto, può comunicare anche aerosol contaminato. L’uso della mascherina in questo periodo può avere limitato tale conseguenza. In casa però si tende a non usarla. I bambini al di sotto dei 5 anni raramente indossano la mascherina e non ricevono ancora il vaccino.

Secondo i dati dell’agenzia Ansa Salute, citando il report dell’Istituto Superiore di Sanità: «Appare stabile il tasso di ospedalizzazione dei malati di Covid in tutte le fasce di età ad eccezione di quella sotto i 5 anni dove risulta in aumento». Oltre a istruire i bambini nel lavare frequentemente le mani, a questa importante pratica si potrebbe aggiungere un’azione di detersione delle possibili fonti di contagio, sia del Covid che di tante malattie trasmissibili con secrezioni contaminate da occhi, naso e bocca.

In base alle linee guida del Ministero della Salute per la Prevenzione in età infantile, emanate nel 2008 e aggiornate al 2013, dopo ogni poppata si dovrebbero detergere le mucose del neonato con una garza bagnata di soluzione fisiologica. Viceversa, secondo statistiche italiane recenti, il 50% dei genitori aspetta l’anno di età per cominciare a pulire i dentini del proprio bimbo. Di conseguenza non meraviglia che la prevalenza della carie dentale sia in aumento proprio in Italia, secondo recenti dati epidemiologici che rilevano come aumenti significativamente con l’età, passando dal 2,9% dei bambini 0 a 23 mesi, al 6,2% dei bambini dai 2 ai 4 anni, per superare 14% dei bambini dai 4 ai 7 anni di età. A 12 anni la prevalenza supera il 40%.

In tutto il mondo, la carie continua ad essere la singola malattia cronica più comune dell'infanzia eppure è una condizione infettiva reversibile e soprattutto assolutamente prevenibile. Basterebbe insegnare alle mamme e ai care givers a strofinare delicatamente gengive e mucose ad esempio con tessuto non tessuto anche solo imbevuto di acqua e soluzione salina. Questa raccomandazione si associa a sicuri benefici, in assenza di controindicazioni. Certamente avrebbe un effetto positivo non solo nel ridurre carie dentali, ma anche nel limitare raffreddori, influenze e tutte le malattie trasmissibili tramite le goccioline dell’aerosol. Verosimilmente anche i contagi da Coronavirus che è un virus respiratorio, che si diffonde principalmente attraverso le goccioline del respiro e della saliva.

Presso il reparto di Microbiologia dell’Università di Ferrara diretto dalla Professoressa E. Caselli, sono stati studi condotti e pubblicati studi in vitro, finanziati dalla Fondazione Elisabetta Sgarbi, per valutare l’efficacia di un’azione di strofinamento e di conseguenza ottenere la plausibilità biologica di tale metodo: anche le salviette imbevute di soluzione fisiologica (disponibili sul mercato anche in confezioni monouso al costo di pochi centesimi di euro) erano in grado di rimuovere il Coronavirus dalle superfici dei denti estratti e contaminati in vitro, semplicemente strofinando per 30 secondi. Quelle imbevute di clorexidina allo 0 12% (disponibili sul mercato anche in confezioni monouso, sempre al costo di pochi centesimi) anche lo inattivano nello stesso lasso di tempo. Inoltre, la Fondazione Elisabetta Sgarbi ha conferito la borsa di studio / Premio alla cultura “L’importanza della salute orale per la salute generale” a un ricercatore del reparto di Microbiologia dell’Università di Ferrara.

Sembrerebbe molto semplice strofinare via virus e batteri da occhi, naso e bocca con un tessuto umido, anche senza prodotti chimici, per cui è al di fuori delle logiche di profitto! È necessario eseguire manovre di sfregamento, uno sciacquo con collutorio non rimuove il biofilm batterico adeso alle superfici dure della cavità orale (denti, apparecchi ortodontici e manufatti protesici). Principio avvalorato dalla letteratura scientifica.

La salute orale è estremamente importante, soprattutto impatta su quella generale e andrebbe tutelata fin dalla nascita.

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