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Nel 2017, un paziente si è presentato in studio con gravi lesioni cariose che interessavano gli elementi dentari 43, 42, 41, 31, 32 e 33; lesioni cervicali di V classe, esposizione radicolare, e marcata abrasione dentaria generalizzata, particolarmente evidente nel gruppo frontale anteriore, associata a una riduzione della funzione nei settori posteriori.
Descrizione
Il paziente lamentava l’aspetto estetico e la riduzione della capacità masticatoria, sottolineando l’impossibilità di affrontare molteplici visite di riabilitazione protesica (Fig. 1). Si è proceduto con una seduta di igiene orale approfondita, esami radiografici endorali e una scansione intraorale per registrare in dettaglio lo stato iniziale del paziente. Successivamente, sono state rimosse le lesioni cariose dagli elementi affetti, gravemente compromessi ma recuperabili (Fig. 2). È stato proposto al paziente un trattamento chairside in grado di risolvere i problemi funzionali ed estetici in poche ore, utilizzando preparazioni minimamente invasive e la tecnica di stampa dei restauri eseguita direttamente in studio. Dopo l’accettazione del paziente, sono state effettuate preparazioni mini-invasive, levigate e lucidate con strumenti abrasivi siliconici a grana decrescente (media/fine). Ultimate le preparazioni e verificate le condizioni dei tessuti molli e la visibilità dei margini cervicali, si è proceduto con la scansione intraorale delle arcate e la registrazione dei rapporti occlusali (Fig. 3).
Materiali e metodi
Le corone sono state progettate con il software CAD odontoiatrico ChairsideCAD (exocad) e unite con connettori di misura minima per garantire la stabilità dello splintaggio protesico. Il file risultante è stato salvato nel formato .stl e utilizzato per la stampa con una stampante Dfab (DWS) dotata di tecnologia TSLA, descritta di seguito. La Dfab è una stampante 3D con tecnologia TSLA (stereolitografia inclinata), progettata per la tecnica additiva chairside, che lavora con cartucce monouso disponibili in varie dimensioni (S, M, L) in base al volume di materiale necessario. Questa tecnologia, un’evoluzione della stereolitografia, utilizza un piano di costruzione inclinato e un materiale ad alta viscosità per creare un effetto “a cascata”, miscelando omogeneamente i riempitivi pesanti durante la stampa. Ciò aumenta la velocità di stampa e riduce il numero di strutture di supporto necessarie.
Il metodo additivo TSLA
In odontoiatria, la TSLA viene utilizzata nella stampante Dfab, con cartucce a gradiente di colore Photoshade (DWS). Il processo inizia caricando il file .stl nel software Photoshade, che posiziona e supporta correttamente il restauro per ottenere precisione e adattamento ottimali. Si seleziona la gradazione Photoshade desiderata e si posizionano i limiti cromatici cervicali e incisali. Una volta approvato l’aspetto visivo del restauro, inizia il processo di stampa. La cartuccia Dfab monouso viene caricata nella parte superiore della stampante insieme al supporto di stampa con una piattaforma monouso. La parte superiore della Dfab viene chiusa e la cartuccia inclinata a 45 gradi. La stampa viene avviata dal software Photoshade Pro, con un flusso continuo di materiale mantenuto dalla gravità e da una pompa peristaltica silenziosa. Il raggio laser UV blu polimerizza selettivamente il composito, creando l’oggetto strato per strato. Completato l’oggetto, la Dfab viene aperta e la piattaforma di costruzione riportata in posizione orizzontale. Per rimuovere i residui di composito non polimerizzato, la piattaforma contenente i restauri viene lavata per 1-2 minuti in uno shaker con alcol etilico al 95%. I restauri vengono quindi separati manualmente dalla piattaforma, rompendo i supporti sottili con un movimento rotatorio. Eventuali ulteriori piccoli residui di composito non polimerizzato vengono rimossi con un pennello piatto immerso in alcol etilico al 95%. Infine, viene eseguita la post-polimerizzazione con un dispositivo a doppia energia (luce ultravioletta e calore) (Dcure, DWS), con un ciclo automatico di circa nove minuti (Figg. 4, 5).
Post-processing
Le ricostruzioni protesiche stampate vengono rifinite e lucidate. La morfologia e la tessitura superficiale sono enfatizzate utilizzando frese abrasive. Le superfici vengono lucidate meccanicamente, un metodo efficace per garantire la stabilità del colore nel tempo e resistere all’accumulo di placca e agenti macchianti come vino rosso e caffè. La lucidatura viene eseguita con attenzione, utilizzando gommini impregnati di diamante di grana fine e superfine (es. dischi spiralati Twist e coppette Occluflex, Diacomp, EVE) (Fig. 6).
Follow-up
Il paziente è seguito regolarmente con controlli semestrali e sedute di igiene per mantenere la salute orale ed evitare carie secondaria e problemi parodontali. Manifesta piena soddisfazione per il trattamento ricevuto e rimane collaborativo. Nell’ultima visita, i restauri in composito ibrido Irix si presentano integri e funzionali. È necessaria solo una nuova lucidatura, eseguita dopo la seduta di igiene orale con la tecnica di lucidatura moderna appena descritta. Il paziente sarà monitorato e prevediamo di documentare il follow-up a medio e lungo termine (Fig. 7).
L'articolo è stato pubblicato su CAD/CAM international magazine of digital dentistry Italian Edition n. 2/24.
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