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Riabilitazione mandibolare a carico immediato con sistematica SynCone e approccio guidato-saldato

Il dottor Alberto Maria Albiero
P. Gatto

P. Gatto

lun. 6 febbraio 2017

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Dental Tribune intervistaIl dott. Alberto Maria Albiero si è di recente aggiudicato il premio PEERS nella sezione Protesi conometrica, con un case report dal titolo “Riabilitazione mandibolare a carico immediato con sistematica SynCone e approccio guidato-saldato”. Il caso presentato dal dott. Albiero si riferiva a una donna di 81 anni con edentulia parziale mandibolare e con elementi rimanenti compromessi. Lamentava mobilità della riabilitazione protesica circolare mandibolare. L’esame obiettivo evidenziava una protesi a ponte circolare da 35 a 45, con compromissione dei pilastri di ponte. Non desiderando una protesi mobile, alla paziente è stata proposta e progettata una riabilitazione implanto-protesica fissa con un approccio guidato saldato. Nel piano di trattamento è stata prevista la pianificazione implantare virtuale con il software Simplant, il carico immediato con sistematica SynCone (Dentsply Sirona) e la saldatura intraorale con il WeldOne Concept. La riabilitazione è stata quindi realizzata in un’unica giornata. Abbiamo incontrato il dott. Albiero e gli abbiamo rivolto alcune domande in merito al case report presentato.

Dott. Albiero, anche se giovane medico, ha già una grande esperienza nell’utilizzo di tecniche digitali e progettazioni digitali. Da quanto tempo ha abbracciato questo approccio? E quali sono i vantaggi nella sua personale pratica chirurgica?
Da circa 6 anni ho inserito l’implantologia computer guidata e i flussi digitali nella mia pratica chirurgica con il vantaggio di poter gestire e associare diversi approcci (post-estrattivo, flapless, carico immediato, saldatura intraorale, ecc.) con maggiore predicibilità, riducendo inoltre i tempi intraoperatori dell’intervento, con grande soddisfazione per il paziente.

La risoluzione di questo caso è avvenuta utilizzando una protesi con ritenzione conometrica, perché ha fatto questa scelta e con quali vantaggi?
Attualmente, quando le condizioni lo permettono, preferisco progettare, assieme ai professionisti con cui collaboro, una riabilitazione implanto-protesica fissa con ritenzione di tipo conometrico. In caso di carico immediato, soluzione che sfruttiamo di frequente, la ribasatura protesica è più veloce poiché scevra della gestione delle viti. La rivedibilità della protesi con la ritenzione conometrica è molto semplice e rapida, poiché alcuni colpi di estrattore permettono di rimuovere la protesi.

Oggi questa sistematica è ritornata di grande attualità. Quali sono le ragioni secondo lei?
Oggi il trend è di migliorare la qualità e la predicibilità dei trattamenti, riducendone i tempi e possibilmente i costi. Questa soluzione, con la giusta curva di apprendimento, permette di realizzare questo obiettivo.

Progettazione virtuale, carico immediato, risoluzione del caso in giornata. Quanto felici sono i suoi pazienti di queste tecniche e quali i vantaggi per il vostro ambulatorio?
Il fattore tempo è un elemento importante nel contesto sociale e lavorativo attuale. La possibilità di effettuare l’implantologia senza incisioni e di poter uscire dallo studio con la dentatura lo stesso giorno della chirurgia senza dover reintervenire (come avviene con le tecniche tradizionali) è sicuramente un elemento che conquista i nostri pazienti.

Quali devono essere le capacità dell’operatore e del team per affrontare con queste tecniche i piani di trattamento?
La predicibilità del trattamento dipende fortemente dalla confidenza, e quindi dall’esperienza, che l’operatore ha con tutte le tecniche che si mettono in campo. Come team, nel corso degli anni abbiamo cercato di inserire una variabile alla volta senza avere fretta. Nei casi post-estrattivi il protesista ha un ruolo determinante nel gestire i tessuti in funzione del risultato finale.

Lei opera in un laboratorio medico multidisciplinare. Lei stesso ha un’esperienza formativa, di ricerca e di insegnamento in differenti discipline mediche e biomediche. Quanto questo ha contato e conta nei suoi successi?
Il mio percorso mi ha insegnato che il risultato non è mai del singolo ma del team, che deve operare sinergicamente. Collaboro con molti professionisti di alto livello, in particolare ho avuto la fortuna di incontrare nel mio percorso professionale il dott. Renato Benato che, oltre a essere un grande protesista e un abile chirurgo, ha sostenuto e alimentato la mia passione verso la professione e la ricerca del miglioramento attraverso un lavoro di squadra.

Nella sua intensa, se pur giovane, esperienza, collabora molto con il dott. Degidi (tra l’altro prossimo presidente PEERS). Con lui state implementando il flusso digitale?
Il dott. Marco Degidi è un vero innovatore. La saldatura intraorale, elemento fondamentale nella mia visione del carico immediato, è una sua creatura. Stiamo cercando di fondere tecniche tradizionali ed elementi digitali, validandole scientificamente, per ampliare e migliorare le soluzioni implanto-protesiche a nostra disposizione.

Come è nata la passione per la chirurgia e in particolare per le riabilitazioni orali?
Il percorso di studi e la scuola di specializzazione mi hanno trasmesso la passione verso queste discipline.

Un moderno chirurgo, che risolve molti piani di trattamento con le soluzioni digitali, e in particolare la chirurgia guidata, quanto tempo deve dedicare alla formazione?
Moltissimo. Al giorno d’oggi, oltre ai corsi di formazione, la possibilità di aggiornamento è esaltata dalla ricerca che si può effettuare online. L’accesso a siti di settore permette di aggiornarsi criticamente sui topic di cui ci si occupa nella propria pratica clinica. Il fatto che io faccia da revisore per riviste internazionali ha migliorato ulteriormente questo aspetto.

Dal modo in cui affronta il suo lavoro sembra che non le rimanga molto tempo libero. Ha altre altre passioni personali e quale beneficio hanno nella sua attività?
È vero, la professione occupa la maggior parte del mio tempo, anche di quello libero. Il resto lo dedico alla famiglia, come è giusto che sia, quindi non rimane molto altro tempo per gli hobby. Nel passato l’arrampicata sportiva mi ha appassionato molto e mi ha insegnato che solo con la giusta calma si possono gestire le nostre paure. Questo in chirurgia mi ha aiutato tantissimo.

Grazie per l’interessante intervista e buon lavoro.

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