Protezione del personale sanitario con mascherine e visiere

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Covid-19: Protezione del personale sanitario con mascherine e schermi facciali stampati in 3D

Per ottimizzare le forniture mediche e offrire sollievo dal COVID-19, numerose istituzioni, come le università, hanno iniziato a sviluppare maschere e schermi facciali stampati in 3D (Image: xyfen/Shutterstock)
Iveta Ramonaite, DTI

Iveta Ramonaite, DTI

mar. 28 aprile 2020

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LIPSIA, Germania. A causa dell’esaurimento delle scorte che finiscono rapidamente, molti operatori sanitari in tutto il mondo sono sempre più in difficoltà nel rispettare i protocolli raccomandati di protezione e controllo delle infezioni. Questa difficoltà di approvvigionamento ha richiesto un loro uso prolungato e il riutilizzo delle mascherine facciali in ambito sanitario, aumentando così il rischio dei professionisti di contrarre il SARS-CoV-2. Per risolvere il problema delle scorte esaurite, molte agenzie federali hanno allentato le normative sull’uso delle mascherine e alcune istituzioni hanno preso l’iniziativa di aiutare coloro che combattono in prima linea contro il Covid-19 con la produzione di mascherine e visiere stampate in 3D.

In una nuova guida, la Food and Drug Administration (FDA) degli Stati Uniti ha allentato le normative sulle mascherine e le visiere di medici e chirurgici e ha approvato l’uso di mascherine facciali “improvvisate” nel caso in cui non siano disponibili mascherine autorizzate dalla FDA. Allo stesso modo, il governo britannico ha esteso il tempo di utilizzo raccomandato e la necessità di cambiare le mascherine per proteggere meglio gli operatori sanitari da SARS-CoV-2. Inoltre, alcuni reparti militari hanno compiuto sforzi per sostenere il controllo delle infezioni e alleviare la carenza di mascherine. Ad esempio, la US Air Force sta usando stampanti 3D per produrre mascherine facciali in plastica N95 riutilizzabili per il personale medico; sta producendo anche protezioni per il viso per prolungare il tempo di utilizzo delle maschere.

In risposta alla crisi, anche molte università e scuole odontoiatriche, come la LSU Health New Orleans School of Dentistry negli Stati Uniti, hanno iniziato a produrre dispositivi di protezione stampati in 3D, generalmente riutilizzabili, da donare agli operatori sanitari. Facendo un ulteriore passo avanti, alcuni dentisti stanno sviluppando mascherine facciali che possono essere costruite con materiali utilizzati nella chirurgia.

Commentando la situazione, il prof. Chris Whitty, Chief Medical Officer per il Regno Unito, ha dichiarato in un comunicato stampa: «È assolutamente giusto che il personale in prima linea abbia gli adeguati DPI (dispositivi di protezione individuale) e che questi siano sicuri e affidabili».

 

_I consigli dell’Organizzazione Mondiale della Salute sull’uso delle mascherine per il viso

In una recente pubblicazione, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato di non essere a favore di tutte quelle indicazioni che raccomandano alle persone sane di indossare le mascherine nel loro quotidiano, affermando che «al momento non ci sono prove che indossare la mascherine (mediche e non) per le persone sane possa impedire loro di contrarre virus respiratori, incluso il Covid-19». Allo stesso modo, i Centri per il Controllo e la Prevenzione delle malattie hanno dichiarato sul loro sito web: «Nei contesti in cui sia indispensabile l’utilizzo di mascherine facciali, il personale sanitario può utilizzare soluzioni “fatte in casa” (es. bandana, sciarpa) qualora non siano più disponibili le mascherine mediche. Tuttavia, queste mascherine non sono considerate ovviamente dispositivi di protezione individuale (DPI) poiché la loro capacità di proteggere il personale sanitario non è stata provata. Si deve usare cautela quando si considera questa opzione». Ha aggiunto che le maschere fatte in casa dovrebbero in ogni caso essere utilizzate insieme ad una visiera protettiva con schermo rigido. «L’uso di mascherine mediche nella comunità può creare un falso senso di sicurezza, con l’abbandono sconsiderato di altre misure essenziali, come le pratiche di igiene delle mani e il distanziamento fisico e può portare a toccarsi in viso sotto gli occhi; tutto ciò privando chi ne ha davvero bisogni, gli operatori sanitari, soprattutto quando le maschere sono sotto scorta» ha continuato l’OMS.

L'OMS sta attualmente collaborando con i partner di ricerca e sviluppo per comprendere meglio l'efficacia e l'efficienza delle mascherine non mediche. Fino ad allora, i responsabili sono stati autorizzati a consigliare l'uso di maschere non mediche, facendo in modo che caratteristiche come il numero di strati o di tessuto, la traspirabilità del materiale, idrorepellenza o qualità idrofobiche, forma e vestibilità delle stesse siano prese in considerazione. Oltre alla pulizia delle mani e all'allontanamento sociale, l'OMS ha raccomandato a tutti gli operatori sanitari di indossare un'adeguata attrezzatura di protezione.

 

_Efficacia delle mascherine chirurgiche e di cotone per la prevenzione e diffusione del virus

Entrambe le mascherine chirurgiche e N95 hanno dimostrato di essere efficaci nel prevenire la trasmissione del virus dell’influenza. Tuttavia, l’efficacia nel bloccare la trasmissione SARS-CoV-2 delle mascherine chirurgiche e di cotone, che stanno diventando sempre più popolari, è stata poco studiata. Con l’obiettivo di colmare il divario nella letteratura, uno studio recente ha confrontato l’efficacia di entrambi i tipi di mascherine in quattro pazienti con covid-19. I pazienti sono stati ricoverati in stanze di isolamento a pressione negativa e istruiti a tossire su una capsula di Petri indossando le mascherine oppure non indossandone nessuna. Dopo aver tamponato le superfici interne ed esterne delle mascherine per controllare la carica virale, i ricercatori hanno scoperto che tutti i tamponi delle superfici esterne delle maschere erano positivi al SARS-CoV-2, mentre la maggior parte dei tamponi delle superfici interne erano negativi. I risultati suggeriscono che nessuno dei due tipi di mascherine è stato in grado di filtrare efficacemente le particelle SARS-COv-2 durante la tosse.

 

_Supponiamo che tutti i pazienti dentali siano positivi al SARS-CoV-2

In una recente discussione, il prof. Thomas Benton Dodson, presidente del dipartimento di chirurgia orale e maxillo facciale presso la School of Dentistry dell’Università di Washington negli Stati Uniti, ha dichiarato di aver consigliato al suo staff di trattare ogni paziente come se avesse contratto la SARS-CoV-2 per quanto riguarda l’uso dei dispositivi di protezione individuale. Tuttavia, il dott. Samir Mehta, un chirurgo ortopedico di Filadelfia, Stati Uniti, ha affermato che seguire queste precauzioni è nella pratica davvero difficile a causa della carenza di dispositivi di protezione individuale. Tutti concordano sul fatto che ogni giorno arrivano moltissime informazioni e che le linee guida cambiano velocemente. Inoltre, i dentisti hanno poco tempo per condurre studi clinici, perché devono prendere decisioni immediate per garantire la migliore assistenza possibile ai loro pazienti. Come affermato da Dodson, i professionisti del settore dentale stanno cercando di pilotare un aereo che stanno ancora costruendo e non hanno altra scelta che fare affidamento sull’opinione degli esperti.

 

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