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MADISON (Usa). Il settore dell’odontoiatria estetica mostra un andamento di persistente crescita, come emerge da un sondaggio dell’American Academy of Cosmetic Dentistry (AACD). La maggior parte degli intervistati ritiene infatti che i trattamenti estetici saranno fonte di entrate ancor più consistenti nel prossimo anno. Le maggiori aspettative tuttavia derivano dagli impianti dentali che continueranno a diffondersi.
«Alcuni dei risultati più interessanti emersi dal sondaggio riguardano le tendenze più significative in corso nel dentale» commenta il presidente AACD, Joyce Bassett. Ciò vale soprattutto per la digitalizzazione. Dice Bassett: «La spinta digitale inizia a farsi sentire nella cosmetica. Più del 50 per cento degli intervistati dichiara infatti di utilizzare il sistema chairside CAD/CAM o ne sta prendendo in considerazione l'acquisto».
Nel sondaggio, il 93 per cento di professionisti del dentale crede che la persistente domanda legata all’estetica è prodotta soprattutto dal passaparola di amici e parenti che hanno avuto esperienze positive. Altri fattori sono la crescente informazione online sull’odontoiatria estetica (75 per cento), una miglior promozione delle pratiche dentali (63 per cento) e la copertura mediatica dell’odontoiatria estetica (56 per cento).
Tra le più frequenti operazioni estetiche troviamo corone e ponti, bonding, faccette e sbiancamento. Con il 32 per cento, il trattamento più diffuso è risultato lo sbiancamento dei denti. Secondo i medici intervistati i pazienti chiedono un trattamento estetico per migliorare l’aspetto fisico e l’autostima (l’86 per cento); per porre rimedio ad un trattamento precedentemente fallito (il 51 per cento); per eventi futuri come un matrimonio (48 per cento); per restauri o per ragioni di salute, come ad esempio un incidente o infortunio (il 46 per cento), per vedersi e sentirsi più giovani (il 45 per cento).
L'indagine, condotta tra settembre e novembre del 2015, comprendeva 360 professionisti del settore, di cui l’89 per cento si è presentato come dentista generico (il 60 per cento) o specializzato in estetica (29 per cento). Tra gli intervistati, i membri dell’AACD erano il 74 per cento.
L’Accademia compie indagini biennali sullo stato del dentale dal 2005. Il rapporto completo, intitolato “Cosmetic Dentistry: State of the Industry, Survey 2015”, è disponibile sul sito www.aacd.com.
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