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Nel campo odontoiatrico e dell’intelligenza artificiale mancano linee guida etiche, così affermano i ricercatori

L’intelligenza artificiale sta rivoluzionando l’odontoiatria in modi sorprendenti e i ricercatori ritengono che sia giunto il momento di sviluppare una serie di linee guisa etiche per aiutare i dentisti in questa transizione (immagine: anatoliy_gleb/Shutterstock)
Luke Gribble

Luke Gribble

mar. 22 febbraio 2022

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PARIGI, Francia: il mantenimento di standard etici elevati all’interno della professione medica è fondamentale per garantire il miglior servizio possibile. Il rapporto medico-paziente è sacro e le informazioni scambiate tra queste due parti si è basato su un alto grado di fiducia affinché il medico prescriva il trattamento più adeguato. L’intelligenza artificiale (AI) si sta diffondendo anche in odontoiatria e sembra che stia emergendo un terzo fattore nell’ambito della fiducia. In un recente studio sull’etica e sull’uso dell’AI in odontoiatria, i ricercatori hanno rilevato che è ancora necessario molto lavoro per garantire una comprensione maggiore da parte dei dentisti sulla tecnologia che utilizzano e per garantire che i pazienti e i loro dati siano protetti.

Durante un recente confronto con Dental Tribune International (DTI), i principali ricercatori, i dott.i Carl-Maria Mörch e Maxime Ducret, hanno parlato del loro studio, dell’argomento ancora poco studiato dell’AI, dell’etica in odontoiatria e delle sfide ancora da affrontare. Il dott. Mörch è il direttore scientifico di FARI-AI per il Common Good Institute di Bruxelles in Belgio e ricercatore presso l’Université Libre di Bruxelles e il dentista Maxime Ducret è un professore associato di protesi e odontoiatria digitale presso l’Université Claude Bernard Lyon 1 e un medico ospedaliero presso l’Hospices Civils di Lione.

Carl-Maria Mörch (immagine: Provided)

«Uno dei principali problemi riguarda la trasparenza e la mancanza di spiegazione per quanto riguarda la tecnologia utilizzata dai dentisti» ha affermato il dott. Ducret. «Abbiamo sempre più dentisti che adottano nel loro studio tecnologie che utilizzano l’AI, ma molti non capiscono appieno cosa stanno usando» ha continuato. In aggiunta a ciò, il dott. Mörch ha sottolineato che attualmente esistono circa 100 tipologie di linee guida etiche per l’uso dell’AI in tutti i settori. «Sono ovunque, citati nelle notizie e l’UE ha le sue linee guida. Tuttavia, quando si guarda in modo specifico all’odontoiatria, non si fa menzione di un codice etico relativo all’intelligenza artificiale che possa seguire il dentista» ha spiegato.

Questa comprensione limitata crea rischi imprevisti. Tuttavia, come affermato nello studio, tali rischi esistono da tempo ed è stato fatto poco. Nello studio, i dottori Ducret e Mörch hanno osservato: «La frequenza delle pubblicazioni che menzionano questioni etiche relativa all’AI non è aumentata dal 2015 e rimane bassa, evidenziando una potenziale mancanza di interesse sull’argomento». Hanno aggiunto che sono state affrontate alcune questioni etiche relative ai big data e alle tecnologie digitali, ma c’è stato uno scarso esame relativo alle questioni etiche dell’AI e della sua introduzione in un ambiente operativo.

Una spiegazione di questa lacuna nella ricerca potrebbe essere la mancanza di formazione e istruzione. «Come pazienti ci aspettiamo che un dentista sappia quali sono i limiti di un determinato strumento o tecnica, quindi ci si dovrebbe aspettare che anche i dentisti conoscano i limiti della tecnologia che stanno utilizzando» ha spiegato il dott. Mörch a DTI. «I praticanti in studio ricevono una formazioni su una vasta gamma di aree ma non hanno mai avuto lezioni relative alle questioni etiche dell’AI». Quando viene utilizzato un algoritmo, ad esempio, per esaminare una radiografie, i dentisti devono sapere esattamente come l’AI è giunta alla conclusione e comunicarli chiaramente al paziente. Al momento, i ricercatori ritengono che la mancanza di comprensione potrebbe significare che c’è un punto cieco riguardante i rischi che l’AI può comportare e, quindi, l’interesse per questo problema è limitato.

Questa mancanza di istruzione ha spinto i ricercatori a iniziare a sviluppare linee guida per aiutare i dentisti a prepararsi meglio per il futuro. «Non esiste uno strumento universale per accademici, professionisti e ricercatori. L’idea di base di questo lavoro è capire se i dentisti possono riconoscere i rischi etici che potrebbero insorgere al fine di raccogliere determinate linee guida. Alla domanda su come i dentisti potrebbero iniziare a migliorare la loro conoscenza, il dott. Mörch ha spiegato che i professionisti potrebbero iniziare ponendo più domande direttamente ai produttori delle apparecchiature. «Siate consapevoli di ciò che la tecnologia dice di poter fornire e quali sono i risultati e se l’assistenza non migliora, sostituitela» ha aggiunto il dott. Ducret. «Anche la catena di responsabilità è critica. In caso di malasanità la domanda è: chi sarà ritenuto responsabile? Prima di implementare questi strumenti, è necessario sapere dove si trova la responsabilità» ha continuato il dott. Mörch.

Maxime Ducret (immagine: Provided)

Inoltre, i ricercatori hanno notato che la condivisione dei dati potrebbe aiutare a creare una tecnologia più trasparente e comprensibile da cui tutti potrebbero trarre vantaggio, dal paziente al medico al produttore. «È abbastanza semplice da dire ma la condivisione dei dati e dei vantaggi è in realtà una sfida» ha ammesso il dott. Ducret. Tuttavia ha continuato «ci sono molte domande sulla sicurezza dei dati e sulla proprietà intellettuale (IP) ma il punto che volevamo chiarire riguarda l’obiettivo di ridurre il tempo, le competenze e l’energia attualmente utilizzate per fare progressi nel campo, dal momento che ad oggi è mancante a livello di sostenibilità. Vogliamo incoraggiare un tipo di odontoiatria che non provi a promuovere ancora e ancora una nuova soluzione partendo da zero, e ci sono modi per collaborare senza perdere la proprietà intellettuale, non solo nel campo della ricerca ma anche all’interno dei gruppi di lavoro industriali».

Insieme alla trasparenza e all’istruzione, ci sono atre questioni etiche sullo sviluppo di nuove tecnologie che devono essere prese in considerazione. Tra queste, una riguarda la raccolta dei dati dei pazienti che potrebbero poi essere poi utilizzati per sviluppare nuovi algoritmi. «Penso che le persone non siano consapevoli del modo in cui vengono sviluppate le attuali soluzioni di intelligenza artificiale e che i dentisti debbano essere responsabili nel dichiarare ai pazienti cosa si potrebbe fare con i dati raccolti» ha osservato il dott. Ducret.

L’AI ha il potenziale per rivoluzionare l’odontoiatria in modi estremamente più vasti di quanto non abbia fatto finora. Tuttavia, secondi i ricercatori, la domanda riguarda come ottimizzare questa nuova era tecnologica per fornire le migliori cure odontoiatriche possibili. «Nel nostro articolo cerchiamo di evidenziare alcune questioni che gli operatori del settore potrebbero dover affrontare nei prossimi anni. Per ora non abbiamo una soluzione perfetta ma le persone devono pensarci» ha affermato il dott. Ducret. A questo il dott. Mörch ha aggiunto: «In questo momento la tecnologia richiede un alto livello di conoscenza e, se lo sforzo è insufficiente nella formazione ai professionisti e ai ricercatori, ci ritroveremo in un campo analfabeta sulle attrezzature e sulle tecnologie che stiamo utilizzando. Dovremmo conoscere ed essere responsabili di tutte le tecniche che promuoviamo, utilizziamo e insegniamo in ambito sanitario».

I ricercatori ritengono che la domanda se l’industria, i professionisti e i pazienti possano unirsi per provare un modo al fine di integrare l’AI in modo sicuro e sostenibile sia una delle sfide più critiche che l’odontoiatria deve affrontare oggi. Se non verrà fatto preso, temono che il sacro rapporto medico-paziente possa un giorno essere danneggiato in modo irreparabile.

Lo studio, intitolato “Artificial intelligence and ethics in dentistry: a scoping review” è stato pubblicato il 21 giugno 2021 sul Journal of Dental Research.

 

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