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L’FDI lancia una Guida sul come difendersi dalle malattie non contagiose

mar. 28 agosto 2012

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Ginevra. L’FDI (World Dental Federation) ha emanato una guida per assistere le associazioni dei dentisti nella comunicazione alle Autorità preposte delle informazioni riguardanti la salute orale allorchè segnalano malattie non contagiose (NCDs). A monte di tale provvedimento c’è il fatto che le malattie della bocca colpiscono circa il 90% della popolazione mondiale e hanno gli stessi fattori di rischio delle quattro principali malattie non contagiose NCDs individuate dalle Nazioni Unite.

Secondo l’FDI la società civile e gli altri organismi che ne fanno parte hanno il dovere di rendere conto ai loro governi del loro impegno nell’ambito della Dichiarazione 2011 delle Nazioni Unite sulla prevenzione e controllo delle malattie non contagiose (NCDs). Di qui l’emissione da parte della Fdi di un documento “La salute orale e Dichiarazione dell’ONU riguardante le malattie NCDs : guida alla difesa” presentato durante una sessione FDI a Chicago svoltasi sotto l’egida dell’Ada (American Dental Association), che si fa portavoce di una serie di raccomandazioni alle Associazioni nazionali, basandosi sulla Dichiarazione in modo che possano utilizzarla negli incontri con la politica, coi governi, la stampa e altri Enti pubblici interessati. Nel documento, l’FDI suggerisce tre punti per il conseguimento di una più vasta salute orale da approfondire con i governi, qualora intendano porsi obiettivi di respiro nazionale e oltre. La Federazione raccomanda infatti che venga ridotta la carie infantile, di abbattere il numero delle giornate perse a causa delle malattie della bocca e di incrementare a livello nazionale le strutture di assistenza odontoiatrica primaria . “Si sa - commenta Sam Selikowitz, Membro del Comitato scientifico FDI - che nei Paesi in via di sviluppo ma anche in quelli a economia avanzata, le conseguenze epidemiologiche ed economiche della morbilità dentale non sono state ancora tradotte in un’azione globale proporzionata alla gravità dell’impatto sulla società”. Selikowitz ha descritto la Guida come una sollecitazione a un’azione basata su alcuni punti fondamentali da sottoporre ai governi, sottolineando che la promozione generale della salute mediante il controllo di un certo numero di fattori base, può esercitare un impatto maggiore su un ampio spettro di malattie a un costo minore di quello che si affronterebbe per curare la malattia stessa. “Occorre prendere atto del fatto che le malattie della bocca provocano grande sofferenza e uno sconvolgimento nella vita quotidiana e pertanto costituiscono un fardello notevole per la società”. Secondo il WHO il 63% (36 milioni) dei 57 milioni di decessi globali nel 2008 sono stati provocati dalle malattie NCDs (cancro, diabete, malattie cardiovascolari e respiratorie). Secondo la FDI hanno fattori di rischio comuni: la dieta, il fumo e l’alcol. La maggior parte delle malattie della bocca sono provocate dalla presenza di zucchero nella dieta, scarsa igiene, fumo e traumi. Grazie agli sforzi dell’FDI i 193 Stati facenti parte delle Nazioni Unite hanno riconosciuto (art.19 della Dichiarazione) che “le malattie del rene, quelle orali e degli occhi costituiscono un grave peso per molti Paesi e che hanno in comune alcuni fattori di rischio e possono pertanto trarre beneficio da risposte comuni a malattie non contagiose”. Jean-Luc Eiselé, Direttore esecutivo FDI, ha definito la Guida un mezzo col quale le Associazioni odontoiatriche nazionali dimostrano l’impegno nell’aderire alla Dichiarazione e la volontà di dare un loro contributo specifico.

 

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