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Manifestazioni orali delle malattie infiammatorie intestinali (IBD): una visione multidisciplinare

S. Brigo, R. Pellicano.

lun. 10 settembre 2018

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Le malattie infiammatorie intestinali (inflammatory bowel disease o IBD), caratterizzate da un andamento cronico, comprendono la rettocolite ulcerosa, le forme aspecifiche e il morbo di Crohn, che può coinvolgere tutto il tratto gastroenterico dalla bocca all’ano. Passaggio cruciale per affrontare tali patologie con un modello multidisciplinare è la conoscenza delle manifestazioni orali delle IBD, coinvolgendo oltre al gastroenterologo, il chirurgo, l’anatomo-patologo, il reumatologo, il dermatologo, l’oculista, e lo specialista delle patologie del cavo orale.

Nel morbo di Crohn la prevalenza delle manifestazioni orali delle IBD varia dal 20% al 50% ed è circa l’8% nella colite ulcerosa. Le variazioni di prevalenza dipendono dal sesso (negli uomini sono più frequenti), probabilmente da fattori genetici, dal fatto che siano sotto trattamento (e dalla sua tipologia), dall’esperienza del medico che le riconosce, e infine dalle variabilità delle stesse manifestazioni.

Lesioni orali specifiche del Morbo di Crohn sono quelle indurite, (cobblestoning o acciottolato) con comparsa di protrusioni di dimensioni variabili, muco-gengiviti, rigonfiamento linguale con fessurazioni verticali ed ulcere profonde. Le lesioni non specifiche sono invece la stomatite aftosa, la Pyostomatitis vegetante, la cheilite angolare, la linfadenopatia sottomandibolare persistente, ascessi buccali ricorrenti, l’eritema periorale e la glossite.

Nella maggior parte dei pazienti le manifestazioni orali, che sono asintomatiche e clinicamente silenti, non necessitano di alcun trattamento particolare, risolvendosi nel tempo in associazione con il trattamento della IBD mediante farmaci anti-infiammatori (come la mesalazina o 5-ASA), agenti immunosoppressori o biologici se indicati.

La colite ulcerosa si presenta con manifestazioni aspecifiche come la Pyostomatitis vegetante nelle gengive labiali e nella mucosa buccale. Altre possono essere: afte orali, glossite, cheilite, stomatite, lichen planus, ulcere della mucosa, pustole diffuse e gengiviti non specifiche.

Distinte dalle manifestazioni orali ci sono le complicazioni orali delle IBD, dovute principalmente allo stato di malassorbimento e malnutrizione per ridotta assunzione di cibo, ridotto assorbimento di nutrienti, perdite gastrointestinali e farmaci.

Carenze di ferro, vitamina B12 e acido folico possono portare ad anemia, atrofia della mucosa e della lingua, afte, cheilite angolare, candida orale, stomatite anche del palato, cambiamento di gusto, disfagia e, in casi severi, stomatite ulcerosa. La carenza di Vitamina D può portare a problemi del metabolismo di calcio e fosforo e, come conseguenza, a parodontite, carie, perdita di denti, ipomineralizzazione dello smalto e della dentina. Quella di Vitamina A si presenta con atrofia, cheilite angolare, secchezza del cavo orale. Mentre quella di Vitamina C si manifesta con rigonfiamento gengivale, sanguinamento spontaneo, ulcere, parodontite severa.

L’impostazione terapeutica prevede un trattamento delle lesioni orali delle IBD corrispondente a quello delle lesioni intestinali, con un primo approccio, riservato alle forme lievi, basato sull’impiego di 5-ASA e un approccio per le forme più complicate basato su steroidi, immunosoppressori e farmaci biologici. Da sottolineare che in alcuni casi, gli stessi farmaci somministrati per curare la malattia intestinale, possono dare lesioni orali.

Tali tematiche sono state illustrate da Selvaggia Brigo, specialista in odontostomatologia presso il St George’s Hospital (Bupa Dental Care) di Londra in occasione dell’VIII International Course of Gastroenterology, e tenutosi a giugno all’Ospedale San Giovanni Antica Sede di Torino ed organizzato dai gastroenterologi Rinaldo Pellicano e Marco Astegiano.

 

Riferimenti bibliografici

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