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Legge di Bilancio 2020: introdotto il credito di imposta

Maurizio Quaranta

Maurizio Quaranta

lun. 16 dicembre 2019

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Anche se la manovra sulla Legge di Bilancio 2020 potrebbe ancora cambiare, siamo in dirittura d’arrivo con un testo, già approvato da un ramo del Parlamento, che sembra ormai essere blindato per arrivare all’approvazione definitiva entro il prossimo 27 dicembre, evitando così il rischio di un esercizio provvisorio, onta che potrebbe avvenire in caso di mancata approvazione di questa Legge di Bilancio entro il 31 dicembre 2019.

È quindi a tutti evidente che quel poco che vedremo cambiare è fondamentalmente volto a sistemare gli errori formali piuttosto che a cancellare qualche misura già prevista e rimasta inopinatamente senza la necessaria copertura economica; nulla di più.

Ecco quindi che, in base a quanto previsto dall’emendamento approvato in questi ultimi giorni, possiamo già dire che si è decretata la morte sia del Superammortamento che dell’Ipermammrtamento che saranno sostituiti dal credito di imposta 2020 per gli investimenti che si effettueranno a partire dal 1° Gennaio 2020.

Cosa cambia ed a chi è rivolto questo Bouns fiscale? Fondamentalmente, il credito di imposta 2020 prevede diverse percentuali per il bonus fiscale che vengono calcolate in base alla tipologia dell’investimento:

  • 40% piuttosto che 20% del costo, in base alle caratteristiche del prodotto, che deve ricondursi a quanto già previsto per i beni materiali dell’Industria 4.0, ed al fatto che l’importo dell’investimento sia inferiore a 2,5 mln di Euro (40%) piuttosto che sia invece ricompreso tra i 2,5 ed i 10 mln di Euro (20%);
  • 15% del costo per gli investimenti per beni immateriali della citata Industria 4.0, così come già previsto nell’allegato B della stessa, per servizi e software digitali volta con un tetto massimo, che è stato fissato a 700mila euro di investimento;
  • 6% del costo per gli investimenti diversi da quelli sopra menzionati.

Orbene questo credito d’imposta è fruibile sia dalle imprese che dai professionisti con reddito di lavoro autonomo, anche svolto in forma associata, con la sola esclusione di quei liberi professionisti che hanno operato per il regime forfettario.

Altri limiti di detraibilità del credito di imposta? Il tetto di imposta detraibile, che è fissato a due milioni di euro oltre che l’esclusione dai benefici di tutti i mezzi di trasporto e dei beni con un coefficiente di ammortamento inferiore al 6,5%.

Cambia anche la durata della fruibilità del credito d’imposta che è ora stabilita in cinque anni, a decorrere dall’anno successivo a quello di entrata in funzione dei beni.

Rimane invece invariato il limite temporale per l’applicazione del credito d’imposta che è previsto per i beni acquisiti tra l’1/1/2020 ed il 31.12.2020, ovvero installati anche entro il 30 Giugno 2021 a condizione che l’ordine sia stato accettato dal fornitore entro il 31.12.2020 e sia altresì avvenuto il pagamento di un acconto in misura almeno del 20% del costo di acquisizione.

Inutile dire che restano invece esclusi dal credito d’imposta i beni acquistati entro il 31.12.2019 con pagamento di un anticipo pari al 20% e con installazione effettuata entro il 30.6.2020 perché già fruiscono del bonus fiscale precedente da Superammortamento o da Iperammortamento.

Un solo monito può essere rivolto a quei professionisti che ancora volessero effettuare l’investimento entro il dicembre 2019, per fruire così a pieno titolo del Bonus Fiscale da Superammortamento o Iperammortamento: rimane troppo poco tempo per una scelta oculata; infatti si dovrebbe già aver individuato il bene per il quale si dovrebbe già anche aver avviato da tempo una trattativa con il proprio fornitore di fiducia, così da riuscire a sottoscrivere in settimana un contratto che presuppone che l’ordine sia per tempo regolarmente accettato dal fornitore stesso, mentre il professionista provvede al pagamento di un acconto in misura almeno del 20% del costo di acquisizione entro il 31 dicembre 2019.

Diversamente, meglio non fare acquisti affrettati e poco oculati. Personalmente consiglio che si passi ad effettuare i nuovi investimenti dal gennaio 2020 con il credito di imposta 2020, forse non così tanto meno vantaggioso del bonus fiscale precedente, ponendosi altresì un obiettivo: redigere un budget per gli investimenti 2020 così da non ridursi alle corse di fine anno, sotto la pressione di un fatturato costantemente raggiunto senza investimenti, cosa che ha sicuramente reso felice lo stato italiano per le troppe tasse pagate.

 

 

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