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L’anno 2012 è finito; ma alcune scadenze previdenziali e fiscali permangono fino al termine di gennaio

Foto: money (stock.xchng).
Alfredo Piccaluga

Alfredo Piccaluga

mar. 8 gennaio 2013

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Le ultime incombenze di rilievo sono terminate con il mese appena concluso e per gli studi odontoiatrici diviene ora opportuna una verifica del proprio operato prima di addentrarsi in un 2013 ricco di novità.

Il primo approfondimento da esperire è senza dubbio quello previdenziale. Come noto infatti i contributi per la Quota B del Fondo Enpam andavano versati entro il 31 ottobre scorso, mentre è scaduto il 30 novembre il termine per versare i contributi per la Quota A del 2012. Entrambe le scadenze, qualora non osservate, sono in genere sanabili oltre i termini, ma oramai gennaio offre un’ancora di salvezza solo per coloro che si sono attardati nel versamento di ottobre.
Per la quota A era infatti possibile mettersi in regola entro il 31 dicembre evitando così il regime sanzionatorio. Dal 1° gennaio, col passaggio di consegne tra l’Ente previdenziale Enpam e l’agente della Riscossione competente per territorio, questa facoltà è preclusa. A partire da tale data i riscossori (e tra questi Equitalia è forse il più noto) possono esigere le rate scadute “andate a ruolo” maggiorandole di oneri ed interessi. Discorso a parte per chi è invece in ritardo con i versamenti della quota B, che può ancora sanare la propria posizione maggiorando il versamento, da esperirsi inderogabilmente entro il 29 gennaio 2013 (cioè entro 90 giorni dalla scadenza originaria), con una piccola sanzione pari all’1% del dovuto. Oltre tale termine la sanzione diventa proporzionale al ritardo e viene maggiorata di 5,5 punti percentuali.
Il secondo approfondimento da esperire ha invece natura fiscale. Come noto gli odontoiatri effettuano di norma prestazioni attive che rientrano tra le operazioni esenti da IVA ai sensi dell’art. 10 comma 18 D.P.R. 633/1972, in quanto di carattere sanitario. Il che rende il professionista sovente disattento rispetto alle scadenze connesse a questo balzello. Però può accadere che l’odontoiatra effettui anche operazioni attive rilevanti ai fini IVA. È il caso di funzioni quali la consulenza tecnica per il Giudice o di parte in Medicina legale oppure l’attività di relatore in occasione di convegni o ancora l’attività pubblicistica. Più in generale, qualsiasi attività diversa da quella di tutela, mantenimento o ripristino della salute di una persona o di profilassi nei confronti di coloro che non soffrono di alcuna malattia. In tali casi, la fattura emessa dall’odontoiatra va assoggettata ad IVA con aliquota del 21% per cui sorge l’obbligo di ottemperare alle relative scadenze fiscali.
L’ultima in ordine temporale era l’acconto IVA da versarsi entro il 27 dicembre dello scorso anno. Anche quest’incombenza ha però un margine entro il quale poter sanare eventuali dimenticanze. L’ultimo giorno utile per la regolarizzazione del versamento dell’acconto IVA relativo all’anno 2012 non effettuato (o effettuato in misura insufficiente) è il 28 gennaio 2013. In questa data, maggiorando l’importo di interessi legali e della sanzione ridotta al 3%, sarà ancora possibile ottemperare a quanto dovuto, evitando incontri ravvicinati con gli enti di riscossione, noti soprattutto per l’efficienza con la quale moltiplicano esponenzialmente l’ammontare di ogni pretesa tributaria.
Terminati questi controlli e fatte le correzioni necessarie, si può affrontare senza sospesi il nuovo anno.

 

L'articolo è stato pubblicato sul numero 1 del Dental Tribune (gennaio 2013).

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