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Alla chiusura del 2013 il Presidente Renzo in un’intervista di Walter Gatti ha tirato le somme su alcuni temi particolarmente caldi dell’Odontoiatria: formazione, abusivismo, pubblicità…Diamo di seguito i passaggi più significativi.
Formazione, abusivismo, pubblicità ecc…non sono problemi separati da affrontare disgiuntamente, ma espressione di una strategia di attacco alla professione. Un filo comune lega le criticità nell’accesso attraverso il superamento di fatto del numero programmato con l’inutilità dell’esame di abilitazione a dimostrazione di una riforma del sistema di formazione. La verifica di qualità deve avvenire integrando un periodo (almeno di sei mesi) di "praticantato" (per gli studenti dei corsi di laurea per esercitare in Italia) durante l'iter universitario con un esame di verifica obbligatorio e serio e con il coinvolgimento diretto dell’Ordine professionale. La professione è posta in discussione dal proliferare dell’abusivismo e dalla liberalizzazione di qualsiasi tipo di pubblicità anche lesiva della dignità dell’atto professionale.
Prima il Portogallo, poi l'Albania. Alla domanda su quale sia stata la posizione Cao verso questi tentativi di sfruttare le speranze professionali dei giovani italiani, Renzo parla di soluzioni furbesche che creano disparità fra gli studenti. E’ ipotizzabile infatti che si possano rendere inutili decreti ministeriali di programmazione? si chiede - Creare false speranze in migliaia di giovani iscritti in Università ridotte a diplomifici dove non si forma, ne si informa? La Cao Nazionale ha denunciato queste situazioni e si è opposta laddove possibile anche in via giudiziaria. L’interesse economico, dietro queste speculazioni, è altissimo. solo a Tirana si sarebbero costituite 30 università private. Per non consentire di lucrare sulla pelle dei giovani e delle famiglie si annulli quindi il numero programmato e si eserciti il controllo a valle. D’altro canto Renzo si dice convinto che tanti giovani meritevoli possano trovare un futuro nell’ambito delle professioni mediche, anche se esistono nel territorio circa 60.000 odontoiatri e sarà sempre più difficile trovare uno spazio occupazionale. Il problema degli accessi non può più essere solo italiana ma far riferimento all’UE.
Sull’abusivismo, il recente rapporto EURES, voluto dalla Cao Nazionale, ha svelato un quadro drammatico, di cui anche la politica comincia a rendersi conto. Le recenti proposte di legge per la riforma dell’art. 348 C.P. dimostrano che volendo è possibile colpire il fenomeno evitando gravi danni alla salute e la conseguente ed imponente evasione fiscale. Fortunatamente l’iter in Commissione Giustizia sembra procedere speditamente.
Sui rapporti tra Cao nazionale e provinciali Renzo auspica l’implementazione e il reciproco scambio di informazioni, perchè solo così si riuscirà a creare una “classe dirigente” odontoiatrica più consapevole dei problemi e in grado di trovare soluzioni con strategie condivise. Occorre tuttavia affinare le linee di autonomia e integrarle alle norme che prevedono il compito di indirizzo in capo al governo centrale della professione, perché non si creino 106 governi diversi. La riforma del titolo quinto della Costituzione ha portato infatti a 22 sanità con le note storture e sperequazioni. Occorre far tesoro di quest’esperienza per maturare modelli virtuosi.
Constatato che la Federazione dei medici per sua natura è molto attiva anche nell'ambito ordinistico e professionale europeo, alla domanda di come si muova la Cao sullo scenario europeo, Renzo risponde che le recenti vicende relativamente ai percorsi formativi scorretti dimostrano che la sede ideale per trovare soluzioni a certi problemi è quella europea. Per questo motivo la CAO Nazionale sta esaminando la possibilità di svolgere la prossima Assemblea della primavera 2014 presso una sede istituzionale UE. Sulla legge per la creazione dell'Ordine degli odontoiatri, ribadisce la conferma di quanto deciso dai Presidenti Cao in rappresentanza dei 58.000 dentisti iscritti agli Ordini: un’autonomia completa, rappresentativa, amministrativa, gestionale e previdenziale della professione odontoiatrica.
Alla richiesta infine di anticipare le attività più rilevanti o le linee di azione per l'anno entrante, dopo aver sottolineato l’oramai continua collaborazione fra le componenti della professioni odontoiatrica riunite nei cosìddetti “Stati Generali dell’odontoiatria”, “un obiettivo su cui siamo tutti impegnati - dice Renzo - è l’incontro di tutti i nostri Presidenti con il Sommo Pontefice a dimostrazione di una volontà di aprire i nostri orizzonti e ideali oltre gli stretti spazi dei problemi contingenti”.
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