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“Il nostro futuro” nelle parole di Renzo, neo rieletto Presidente CAO

m.boc

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lun. 30 marzo 2015

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Nelle elezioni per il Comitato Centrale FNOMCeO per il triennio 2015-2017 svoltesi a Roma da 20 al 22 marzo, Giuseppe Renzo, Raffaele Iandolo, Alessandro Zovi e Sandro Sanvenero sono stati eletti membri della Componente odontoiatrica ed entrano pertanto di diritto a far parte del Comitato Centrale, mentre Brunello Pollifrone seguirà i lavori di tutti i Comitati. «Siamo convinti che la ricerca dell’autonomia della Componente Odontoiatrica non possa e non debba diventare scontro ma punto di incontro di legittime aspettative – ha dichiarato Giuseppe Renzo in Comitato Centrale –. E proprio tali aspettative vogliamo manifestare a questo gruppo che si sta formando, in un clima di stima e di amicizia». Neo riconfermato Presidente CAO nazionale, Giuseppe Renzo, ripropone qui i temi del suo “manifesto elettorale”.

«Non è certo questo il momento per facili trionfalismi ma devo, umanamente, osservare che l’innegabile successo elettorale della Cao Nazionale che viene sostanzialmente riconfermata con un consenso veramente ampio, mi riempie di legittimo orgoglio perché vi ravviso il segno della condivisione e della fiducia nel nostro operato – dice Renzo –.

I dati numerici sono i fatti a cui ci si deve richiamare: 341 schede di cui soltanto 18 bianche e 6 nulle, di queste ultime alcune perché riportanti il solo cognome (ma la volontà risultava chiaramente espressa!). Se qualcuno ha inteso contarsi avrà da spiegare il tracollo e la disfatta.

Ai programmi futuri che ho indicato già nel manifesto elettorale, si devono aggiungere due aspetti che assumono anch’essi caratteristiche di necessaria urgenza, anche se comprensibilmente e realisticamente sono da considerare obiettivi raggiungibili a breve e a medio termine.

È necessario procedere, in attesa della definizione legislativa in corso d’opera della legge di riforma delle professioni sanitarie (già approvata da un ramo del Parlamento) con la predisposizione di un atto di indirizzo volto a definire, in analogia a quanto già attuato a livello centrale in FNOMCeO, spazi chiari e definiti di autonoma rappresentanza degli Odontoiatri tale da non perpetuare in alcune realtà ordinistiche, il ruolo ancillare del Presidente CAO.

I Presidenti e componenti CAO, inoltre, devono investire parte del loro tempo e della loro autorevolezza – continua Renzo –, nel rispetto del protocollo sottoscritto con il Collegio dei Docenti a preparare gli studenti degli ultimi anni dei corsi di laurea in Odontoiatria, all’osservanza dei dettami e delle regole del Codice Deontologico.

Questo obiettivo non è diretto a fornire occasioni di autoreferenzialità, ma è fortemente necessario per insegnare ai futuri odontoiatri le regole etico-deontologiche necessarie a non lasciare la nostra professione intellettuale alle sole leggi e regole del mercato e scongiurare fenomeni di prestanomismo.

Per ottenere questo obiettivo, non possiamo che partire dall’impegno personale e, pur non gradendo l’autocitazione, ho dato la mia disponibilità a fare tre sessioni di lezioni solo in materia codicistica, per l’anno accademico corrente. Non si tratta di intraprendere la carriera di docente (confesso di non "sentirmi tagliato") quanto di dover assumere direttamente oneri prima di chiedere ad altri di fare lo stesso.

Tutta l’attività della neo costituita Cao Nazionale sarà in funzione della ulteriore promozione del prestigio e dell’autorevolezza della rappresentanza nazionale degli odontoiatri italiani allo scopo di portare all’attenzione dell’opinione pubblica e delle Istituzioni non solo i problemi ma soprattutto le soluzioni. Si tratta di coniugare la tutela della salute dei cittadini e la difesa del ruolo della professione allo scopo di garantire una sempre miglior assistenza odontoiatrica pur nelle difficoltà derivanti dalla perdurante crisi economica del Paese.

Altri problemi che la neo costituita Cao Nazionale troverà sul tavolo, sono quelli della difesa della professione di fronte agli attacchi dell’Antitrust che vorrebbe ridurre i medici e gli odontoiatri al ruolo di semplici imprenditori soggetti soltanto alle regole del mercato della libera concorrenza.

Altro aspetto fondamentale è la prosecuzione del percorso di rappresentanza dell’odontoiatria nell’Enpam: non possiamo mai dimenticare che la serenità dei nostri professionisti passa anche attraverso la tutela previdenziale e che la maturità di una professione la si può misurare attraverso le garanzie che offre per il futuro di coloro che entrano adesso nel mondo del lavoro.

Nel prossimo triennio sarà fondamentale anche proseguire nell’opera, già iniziata, di verifica del percorso formativo degli odontoiatri e dell’accesso ai corsi di laurea. Esistono, come ha ampiamente dimostrato il recente rapporto Eures da noi commissionato, numerose zone di chiaroscuro che rendono non sempre trasparente e garantito il percorso formativo e soprattutto non consentono un utilizzo ottimale delle risorse strutturali e didattiche dei nostri corsi di laurea. Non sempre un numero eccessivo di corsi di laurea corrisponde a un effettivo miglioramento della proposta formativa!

Sarà sempre compito della prossima Cao continuare nella “strenua battaglia” contro l’esercizio abusivo della professione. Molta strada è stata fatta! Siamo riusciti con l’aiuto anche dei mass media, a dimostrare la pericolosità sociale di questo reato che va a colpire direttamente la salute dei cittadini. Speravamo che il DDL di modifica dell’art 348 c.p. diretto ad aumentare le sanzioni a carico degli abusivi, fosse approvato più rapidamente. I segnali ci sono sia in senso positivo (il DDL ha già superato il vaglio di uno dei rami del Parlamento) sia in senso negativo, come dimostra la recente normativa sulla cd depenalizzazione dei reati di tenue entità.

Spetterà, come di consueto, al nostro impegno far pendere la bilancia dalla parte della tutela effettiva dei cittadini ed anche della difesa della dignità della professione. Non arretreremo di un passo e confidiamo che le nostre posizioni, che a parole tutti condividono, (non dimenticando che alcuni personalmente interessati utilizzano la tecnica della disinformazione diffamatoria nell’inutile tentativo di nascondere con un dito la luce del sole), portino finalmente a risultati concreti.

L’elenco delle problematiche – conclude Renzo – potrebbe continuare a lungo ma credo che quello che conti sia la nostra volontà di far prevalere il senso di responsabilità che ormai tutti i nostri interlocutori ci riconoscono».

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