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Impianti anche con i capelli bianchi: perché l’età avanzata di per sé non è una controindicazione

Prof. Martin Schimmel (Foto: DTI)
D. Zimmermann, DTI

D. Zimmermann, DTI

lun. 5 ottobre 2015

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Durante la sessione mattutina di venerdì 25 settmebre all’EAO 2015 di Stoccolma, Martin Schimmel della Divisione di Geroodontologia dell’Università di Berna ha parlato delle sfide etiche e finanziarie che comporta la cura implantare sugli anziani. Dental Tribune Online l’ha intervistato su tali temi e sull’importanza di offrire i benefici della terapia implantare a tale comparto così vulnerabile della popolazione.

Dental Tribune Online: ad oggi le aziende produttrici di impianti sembrano essersi indirizzate esclusivamente ad un target giovane. Per quanto riguarda la terapia implantare ritiene che la fascia degli anziani venga trascurata e se così, quale potrebbe esserne la ragione?
Schimmel: Non penso che ciò corrisponda alla realtà. La perdita di denti è sempre più associata alle persone più anziane. Secondo me, la maggior parte dei produttori di impianti dentali sono consapevoli del fatto che in Occidente si stanno mantenendo per più tempo i propri denti grazie all’ adozione di misure preventive. Il trattamento di casi traumatici in pazienti giovani è piuttosto limitato. Allo stesso tempo, la clientela implantare sta diventando via via più anziana, come dimostrano i dati del Dipartimento di Chirurgia Orale e Stomatologia della Clinica Dentale Universitaria di Berna. Gli impianti a diametro stretto sono oggigiorno esplicitamente commercializzate come “Gero”.

Per quale motivo i più anziani traggono particolare beneficio dalla terapia implantare?
Gli impianti apportano benefici maggiori in particolar modo ai pazienti totalmente edentuli e a quelli con una mandibola edentula. Una delle più grandi conquiste in odontoiatria è fissare una protesi completa della mandibola grazie all’aiuto di impianti endostali. Studi scientifici hanno scoperto molti effetti positivi: una migliore qualità di vita, protesi soddisfacente, masticazione funzionale e ridotta atrofia dell’osso. I pazienti parzialmente edentuli possono beneficiare della funzionalità degli impianti protesici fissi, proprio come degli aspetti strutturali. È stata dimostrata l’inferiorità delle convenzionali protesi amovibili, in modo particolare nelle situazioni estreme.

Durante un dibattuto al congresso EAO dello scorso anno a Roma, è stato unanimemente accertato che non c’è un limite di età per la terapia implantare. Qual è l’età massima in cui gli impianti dentali potrebbero essere ragionevolmente usati?
L’età di per sé non è una controindicazione. Gli impianti possono giocare un valido ruolo anche nelle cure palliative. Non è etico escludere dai benefici di questa terapia le persone causa la loro aspettativa di vita statisticamente più bassa. Tuttavia, si deve considerare bene il punto in cui gli impianti possono creare in bocca più danno che beneficio – primo non nuocere (prima di tutto, non danneggiare) – in modo particolare in situazioni dove la pulizia non è più possibile e gli impianti diventano soltanto una superficie su cui il biofim aderisce.

Quali fattori giocano un ruolo cruciale nel trattamento implantare in pazienti anziani e quali fanno sì che il clinico necessiti di considerare il confronto con trattamenti su gruppi di pazienti di altre età?
Certamente la variabilità interindividuale tra i pazienti aumenta con l’età e ciò significa che con l’incedere dell’età del paziente sono sempre più necessarie strategie di personalizzazione del trattamento. Programmazione e implementazione devono costantemente essere sottoposte ad aggiustamenti rispetto alle differenze individuali in campo medico, psicologico e sociale. Sono stati collaudati con successo approcci chirurgici micro invasivi e metodi di trattamento protesico tenendo conto della ridotta adattabilità e di altri cambiamenti fisiologici dovuti all’età.

Nel Peasi occidentali, il gap tra ricchi e poveri è sempre in espansione. Le persone anziane stanno ricadendo sempre di più nell’ultimo gruppo. Quali misure potrebbero aiutare a garantire la loro possibilità di accesso al trattamenti con impianti dentali?
L’unica strada per permettere l’accesso a queste terapie ai pazienti meno abbienti si trova nei sistemi di assicurazione sanitaria privata e pubblica. Sono problemi innanzitutto di natura politica. Tuttavia dentisti, ortodontisti e le aziende stanno costantemente lavorando sulle strutture di produzione industriale per ridurre i costi. Lo sviluppo digitale nell’ortodonzia aiuterà sicuramente nel fornire ai pazienti trattamenti, altrimenti costosi, ad un prezzo molto più ragionevole. Tuttavia, i metodi di produzioni eccessivamente semplificati risultano spesso non idonei a quelli complessi richiesti per i pazienti anziani.

Ha sottolineato i benefici dei metodi di produzione digitale. Quali altre misure potrebbero facilitare l’accesso agli impianti dentali per gli anziani?
Oggigiorno, la mole di costi è dovuta alle ore di lavoro del team dentale e dai tecnici. I processi digitali possono aiutare a ridurre i tempi del trattamento attraverso processi di lavoro innovativi. Inoltre, i metodi di produzione quasi industriali possono essere usati nei casi meno complessi, riducendo pertanto ulteriormente i costi. È importante notare che le aziende produttrici di impianti hanno mantenuto o addirittura diminuito i loro prezzi per diverso tempo. Tuttavia rimane importante stimare il valore economico degli impianti low-cost, perché possono avere un più alto indice di insuccesso come dimostrato dai recenti studi svedesi (Derks et al. 2015).

Dal punto di vista della politica sanitaria, vede qualche beneficio nella sovvenzione di impianti dentali per gli anziani?
Questo potrebbe differire da Paese a Paese. In Svizzera, per esempio, la sovvenzione per pazienti con basso reddito è valutata individualmente dalle autorità locali. Il trattamento di pazienti che ricevono benefici di sicurezza sociale o per i beni di prima necessità è sovvenzionato se la terapia implantare può essere realizzata in modo semplice, economico e appropriato. Due impianti intra-foramidali, per esempio, saranno rimborsati se il trattamento protesico convenzionale non è in grado di ristabilire l’abilità del paziente di masticare.
Nel sistema regolamentare di assicurazione sanitaria è presente un’obbligazione nel compiere una terapia se la perdita del dente era dovuta al verificarsi o al trattamento di gravi malattie, o ad un incidente o ad difetto di nascita. C’è certamente spazio per altre considerazioni, ma si deve considerare il peso per i sistemi di sicurezza sociale. Secondo me, la Svizzera ha costituito un sistema sufficiente e bilanciato.

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